16.01.2015 Views

La condizione giovanile ai tempi della crisi - Irpet

La condizione giovanile ai tempi della crisi - Irpet

La condizione giovanile ai tempi della crisi - Irpet

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Quasi due giovani<br />

su dieci sono<br />

NEET<br />

Certamente più preoccupante appare, invece, la quota di giovani NEET (17%),<br />

in crescita del 34% rispetto al 2008.<br />

Tabella 2.8<br />

COMPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE GIOVANILE PER STATUS. TOSCANA. 2011<br />

Composizione % Variazione %<br />

2011-2008<br />

Occupati 34,8 -13,6<br />

Studenti lavoratori 4,0 -27,9<br />

Studenti 44,3 3,4<br />

NEET* 16,9 34,0<br />

TOTALE 15-29 100,0 -1,3<br />

* Nella definizione di NEET rientrano tutti i giovani disoccupati o inattivi che non sono studenti (iscritti o che si sono iscritti in<br />

data successiva alla settimana di riferimento dell’indagine) né partecipano a corsi di formazione professionale.<br />

Fonte: elaborazioni IRPET su dati ISTAT, Forze di <strong>La</strong>voro<br />

Il 22% dei NEET è<br />

“scoraggiato”<br />

Tra il 2008 e il<br />

2011 crescono<br />

soprattutto i NEET<br />

disoccupati<br />

<strong>La</strong> scomposizione nelle componenti di disoccupazione e inattività consente di<br />

distinguere più nel dettaglio le sfumature che intercorrono tra i giovani che sono<br />

NEET perché non desiderano lavorare (gli inattivi “puri”) e quelli che sarebbero<br />

disponibili a lavorare, ma non compiono azioni di ricerca sufficienti per essere inclusi<br />

nell’area <strong>della</strong> disoccupazione e per questo sono stati definiti “scoraggiati”.<br />

Complessivamente, la maggioranza dei NEET appartiene all’area dell’inattività<br />

(60%), suddivisa in un 40% costituito da inattivi “puri” ed da un 20% che rientra<br />

nell’ambito dello scoraggiamento. Va detto al riguardo che quasi il 70% dei NEET<br />

inattivi è rappresentato da giovani donne, mentre nell’area dello scoraggiamento la<br />

distribuzione di genere è sostanzialmente invariata.<br />

Tra il 2008 e il 2011, tuttavia, è soprattutto l’area <strong>della</strong> disoccupazione a mostrare<br />

l’aumento più consistente: il numero dei giovani disoccupati è cresciuto del<br />

56% in tre anni ed il loro peso sul totale dei NEET è passato dal 35% al 41%.<br />

Tabella 2.9<br />

GIOVANI NEET PER STATUS OCCUPAZIONALE. TOSCANA. 2011<br />

2011 Variazione % 2011-2008<br />

Disoccupati 35,080 56,1<br />

Scoraggiati 19,323 36,2<br />

Inattivi “puri” 31,896 15,0<br />

Totale NEET 86,300 34,0<br />

Fonte: elaborazioni IRPET su dati ISTAT, Forze di <strong>La</strong>voro<br />

Il tasso di<br />

occupazione è al<br />

16%, ma solo 8<br />

giovani su cento<br />

sono disoccupati<br />

2.1.2 Le misure <strong>della</strong> disoccupazione<br />

<strong>La</strong> definizione ufficiale del tasso di disoccupazione identifica il rapporto tra la popolazione<br />

alla ricerca di lavoro e le rispettive forze di lavoro (occupati + disoccupati);<br />

sulla base di questa definizione il tasso di disoccupazione <strong>giovanile</strong> è in<br />

Toscana del 16%, in crescita di 5 punti percentuali rispetto al dato del 2008. È necessario,<br />

tuttavia, fare chiarezza su questo indicatore per arginare i malintesi. Il<br />

dato sul tasso di disoccupazione si riferisce, infatti, alla quota dei giovani disposti a<br />

lavorare, che cercano un’occupazione attivamente e non la trovano; ma le forze di<br />

lavoro giovanili costituiscono una frazione minoritaria <strong>della</strong> popolazione con meno<br />

di 30 anni (46%) perché in questa fascia di età molti ragazzi stanno ancora studiando<br />

(43%). Per circoscrivere il problema più rigorosamente, quindi, si dovrebbe<br />

dire che in Toscana:<br />

• il 16% dei giovani attivi sul mercato del lavoro è disoccupato;<br />

• il 13% dei giovani che non studiano è disoccupato;<br />

• l’8% dei giovani è disoccupato.<br />

Tutte queste espressioni sono corrette, identificando un unico fenomeno (la disoccupazione<br />

<strong>giovanile</strong>) secondo tre differenti prospettive; a seconda del rapporto<br />

scelto, tuttavia, la misura del problema è stravolta, raddoppiando (o dimezzando) la<br />

propria diffusione nella popolazione.<br />

28

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!