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La condizione giovanile ai tempi della crisi - Irpet

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possiamo imparare dalle esperienze degli altri Paesi Intorno a questo quesito ruota<br />

la rassegna svolta nel quarto ed ultimo capitolo del Rapporto, Istituzioni e politiche<br />

del lavoro. I Paesi presi come termine di paragone sono: Gran Bretagna, Germania,<br />

Danimarca e Spagna. Di essi si analizzano il modello organizzativo e i principali<br />

contenuti delle politiche attive e passive.<br />

Gli aspetti che differenziano il nostro modello da quello dei Paesi più virtuosi<br />

sono: lo squilibrio fra le risorse destinate alle politiche passive e quelle attive, a<br />

svantaggio delle seconde; la frammentazione delle responsabilità nella gestione degli<br />

interventi; la debolezza del legame fra politiche attive e passive; l’approccio –<br />

nelle politiche attive – poco orientato alla definizione di percorsi individualizzati;<br />

l’assenza di meccanismi sanzionatori.<br />

Molti passi in avanti sono stati compiuti in questi ultimi anni. Ma gli strumenti<br />

esistenti devono essere rafforzati, resa più stringente l’applicazione del patto di<br />

servizio fra chi ottiene e chi eroga gli interventi di sostegno al lavoro, garantite<br />

maggiori risorse <strong>ai</strong> Centri per l’impiego. Il tutto sarebbe in ogni caso inefficace<br />

senza il potenziamento di una cultura <strong>della</strong> valutazione, che sappia distinguere ciò<br />

che utile da ciò che lo è meno. Non è cosa da poco, soprattutto di questi <strong>tempi</strong> in<br />

cui le risorse scarseggiano e i bisogni invece aumentano.<br />

In conclusione, se è vero che da noi le difficoltà dei giovani sono maggiori che<br />

altrove, è altrettanto vero che molto si può fare: tanto nel campo delle politiche per<br />

la formazione, quanto in quelle per l’attivazione del lavoro. Su entrambi i fronti il<br />

Rapporto, anche grazie ad una dettagliata disamina delle principali esperienze internazionali,<br />

fornisce molte indicazioni analitiche e alcuni suggerimenti di azione.<br />

Ed in ogni caso, se quella dei giovani deve diventare una priorità nazionale, come<br />

indicato nelle strategie Europa 2020 nell’ambito del progetto di una crescita intelligente,<br />

sostenibile e solidale, un ruolo decisivo devono giocarlo le politiche formative<br />

e quelle per l’attivazione del lavoro.<br />

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