La condizione giovanile ai tempi della crisi - Irpet
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Grafico 2.14<br />
INCIDENZA DEL LAVORO ATIPICO. TOSCANA. 2011<br />
50%<br />
40%<br />
30%<br />
20%<br />
10%<br />
0%<br />
Definizione "classica"<br />
(dip a termine + collab.)<br />
15-29 30-64<br />
Definizione "estesa"<br />
(dip a termine + collab. + part-time involontario)<br />
Fonte: elaborazioni IRPET su dati ISTAT, Forze di <strong>La</strong>voro<br />
Tabella 2.15<br />
COMPOSIZIONE DEL LAVORO ATIPICO PER TIPOLOGIE CONTRATTUALI. TOSCANA. 2011<br />
15-29 anni 30-64 anni<br />
Valori assoluti % su occupati Valori assoluti % su occupati<br />
Collaboratori 9.067 4,6 18.018 1,4<br />
Tempo determinato, interinali, ecc. 37.517 19,0 85.300 6,5<br />
Apprendisti, CFL, inserimento, ecc. 26.072 13,2 3.318 0,3<br />
Occupati a termine 72.656 36,8 106.636 8,2<br />
Part-time involontario 22.849 11,6 90.697 6,9<br />
Individui con più di una “atipicità”* 15.045 7,6 24.226 1,8<br />
Fonte: elaborazioni IRPET su dati ISTAT, Forze di <strong>La</strong>voro<br />
Tra gli atipici non<br />
c’è discriminazione<br />
in base all’età<br />
Limitando l’analisi <strong>ai</strong> soli atipici nella definizione più classica, tuttavia, si osserva<br />
che la distribuzione delle diverse opportunità contrattuali a termine non differisce tra<br />
generazioni: le probabilità di essere un lavoratore parasubordinato piuttosto che un<br />
dipendente a tempo determinato, anche di tipo interinale, sono simili tra lavoratori<br />
giovani e maturi; quello che conta, quindi, è l’appartenenza o meno al gruppo dei cosiddetti<br />
insiders, mentre tra coloro che si (ri)affacciano sul mercato del lavoro le<br />
modalità di lavoro atipico non differiscono sostanzialmente.<br />
Tabella 2.16<br />
INCIDENZA DELLE TIPOLOGIE CONTRATTUALI A TERMINE TRA I LAVORATORI ATIPICI, PER FASCE D’ETÀ.<br />
TOSCANA. 2011<br />
Valori %<br />
15-29 anni) 30-64 anni<br />
Parasubordinati 12,8 17,3<br />
Interinali 3,4 3,7<br />
Dipendenti a termine 83,8 79,0<br />
Fonte: elaborazioni IRPET su dati ISTAT, Forze di <strong>La</strong>voro<br />
Nove assunzioni su<br />
dieci sono a termine<br />
I dati sui flussi di assunzione confermano che il lavoro a termine è una prerogativa<br />
di tutti i soggetti che vogliono trovare una collocazione sul mercato del lavoro,<br />
quindi, innanzitutto i giovani ma non solo (il 52% degli avviamenti riguarda lavoratori<br />
con meno di 35 anni). Includendo nell’analisi tutte le tipologie contrattuali, si<br />
osserva infatti una crescita complessiva del 2% delle attivazioni rispetto al 2010,<br />
con una netta prevalenza dei contratti a termine e delle modalità di lavoro più instabili,<br />
come il lavoro intermittente (+40%) o il lavoro domestico e a domicilio,<br />
spesso attribuibili al lavoro dei cittadini stranieri. Nel 2011 si riduce, invece, l’area<br />
più tradizionale del lavoro a termine, vale a dire il lavoro a tempo determinato<br />
(-2%) e l’apprendistato (-3%), mentre tra i più giovani soltanto un’assunzione su<br />
dieci contempla un rapporto a tempo indeterminato (sono il 13% tra gli over 35).<br />
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