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lue<br />
Pubblichiamo un estratto dal libro La guerra di mio padre<br />
per gentile concessione dell’autore<br />
We are offering our readers an extract from the book,<br />
My Father’s War, La guerra di mio padre with the kind<br />
permission of the author.<br />
opinions<br />
opinioni<br />
Obama come Grillo, il web li unisce<br />
The Lesson Learnt from Obama<br />
Politica e media: dalla televisione alla rete. Beppe Grillo come<br />
Barack Obama Non esageriamo, non si possono mettere sullo<br />
stesso piano uno degli uomini più potenti e stimati del mondo<br />
al governo di un grande paese e l’ex comico genovese che non<br />
ha perso il vizio e il gusto per la battuta, per la provocazione,<br />
per l’irrealtà fino a tradurla nello spettacolo dell’utopia.<br />
Eppure sia il successo del presidente americano sia<br />
l’incredibile risultato elettorale del comico fondatore<br />
del Movimento 5 Stelle, hanno qualcosa in<br />
comune: segnano un passaggio epocale per chi fa<br />
politica.<br />
Studiando i flussi della comunicazione in rete, alcuni<br />
studiosi sono arrivati alla conclusione che<br />
Beppe Grillo ha raccolto la protesta, la rabbia ma<br />
ha anche lanciato proposte che si trasformano in<br />
una visione del mondo. E quel che conta è che con<br />
questi materiali ha dato vita a un flusso circolare<br />
di reciprocità fra chi naviga nella rete. Chi ha concepito<br />
questo disegno (il socio di Grillo, Gianroberto<br />
Casaleggio) ha studiato molto da vicino il<br />
fenomeno Obama, arrivando ad applicare “la regola<br />
David Axelrod”, il consulente del presidente<br />
americano, secondo il quale Obama vince non perché<br />
usa la rete per parlare con i suoi elettori – per<br />
questo c’è la tv – vince perché fa parlare i suoi lettori<br />
fra di loro. Li rende protagonisti prima di un<br />
evento poi di una visione.<br />
Certamente anche la televisione ha avuto un suo<br />
grande peso nel portare Grillo al successo. Ma attenzione!<br />
«Il trionfo scrive Michele Mezza nel suo<br />
sito mediasenzamediatori.org arriva quando la<br />
lontananza dalla televisione diventa un incubo per<br />
Politics and media from television to internet. Beppe<br />
Grillo as the new Barack Obama Let’s not go so far!<br />
And above all let’s not put one of the most important<br />
men in the world, who governs a huge country, at the<br />
same level as an ex-comic from Genoa who enjoys<br />
witticisms and provocation, translating spectacle into<br />
utopia, and who struggles with the just the thought<br />
of governing. And yet both the American President’s<br />
success and the incredible electoral results of<br />
Movimento 5 Stelle have one thing in common –<br />
their electoral progress marks an epic passage for<br />
those who dwell in politics.<br />
Studying the flows of on-line communication, some<br />
scholars have concluded that Beppe Grillo has<br />
gathered up the protest vote, the anger that the<br />
people feel, but also launched proposals to change<br />
one’s vision of the world. What really counts is that<br />
with this material Grillo was able to bring to life a<br />
virtuous circle of reciprocity uniting internet posters.<br />
The person who came up with the idea (Grillo’s<br />
partner, Gianroberto Casaleggio), after carefully<br />
studying the Obama phenomenon, applied the “David<br />
Axelrod Rule”. According to Axelrod, Obama won not<br />
because he used internet to talk to the electorate –<br />
the television plays this role – but because he got his<br />
readers to talk to each other. It made them the main<br />
Carlo Rognoni *<br />
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