Yushardzan/Huschardzan

e
Qualche osservazione sulla formazione del plurale nell' antico armeno. 277
di seconda persona ha due tipi : l'uno gutturale k che vierte aggiunto come suffisso ai
nomi ed ai verbi : arabo, etiopico, assiro : masch. -ka, femm. -ki (etiop. ki), ebraico
masch. -kä, femm. -k(i), aramaico -k ed un tipo t come preffisso tu-, te-, ü- ; la stessa
alternativa fonetica abbiamo nell' elemento consonantico predesinenziale nella coniugazione
del perfedwn etiopico ove si confronti col semitico comune: arabo sing, qataltü, qataltä
(femm. qatalti), 2 a plur. qataltum(Ti), (femm. qatultunnä): etiopico qatalkü, qatalkä (qatalki),
qatalkemü, qatalken. Del resto lo scambio t : k si riscontra in moltissimi gruppi linguistici:
in antico indiano stesso la cerebrale t si muta, come sembra, in certe condizioni in k,
albanese termek per dissimilazione invece di termet dal latino terraemot[us], italiano stinco
< a. alto ted. skinko ; ital. schiacciare : stiacciare ; antico island. tyijgxm < *kyggua ; lat. poculum
< *pot-lom ecc.
Mi sembra assai verosimile che 1' elemento indogermanico t : d che si trova come
prefisso nel pronome di II persona t -fva
(cfr. plur. lat. vos, a. i. vah, av: vö ecc.) '
che
davanti al vocalismo u (t" l ) ä lo stesso trattamento che nel pronome 7-«» „cotesto J , e per
ciö stesso anche nel suffisso avocalico 7- per influenza di 7-"» 2 , sia cosa non diversa da k
della forma #—j (a. i. t-vd-h-) in cui il prefisso dimostrativo t : d si e trovato dinanzi
alla labiale, ed ä avuto un trattamento eguale a *t finale indice del plurale: ad ogni
modo sia che abbiamo : ^-