Promuovere il benessere a scuola
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zione e di promozione della salute. Esso è, infatti, un modello di impostazione<br />
chiaramente sistemica, che prende in osservazione diversi livelli di<br />
interpretazione della salute (aspetti biologici, aspetti psicologici, aspetti<br />
sociali) e che li integra in un’ottica sempre più multidisciplinare: <strong>il</strong> soggetto<br />
diventa garante e promotore attivo della propria salute; si passa dal<br />
prendersi cura del danno al prendersi cura della salute, dello star bene.<br />
Un modello molto articolato sul <strong>benessere</strong> è stato prospettato da Carol<br />
Ryff (1996) la quale individua sei dimensioni del <strong>benessere</strong> (Zani,<br />
Cicognani, 1999); Ruini e al., 2003).<br />
1. autonomia: fa riferimento alla capacità del soggetto di prescindere dalla<br />
spinta sociale ad agire in determinate maniere, di autodeterminare con<br />
un “pensiero indipendente” le proprie scelte comportamentali, di usare<br />
quindi valutazioni fondate su valori personali per decidere i propri<br />
comportamenti;<br />
2. padronanza ambientale: concerne l’ab<strong>il</strong>ità di gestione dell’ambiente<br />
esistente e la capacità di creare contesti adeguati alle proprie necessità;<br />
3. crescita personale: corrisponde alla sensazione di realizzazione del sé,<br />
della propria persona e ai sentimenti di sv<strong>il</strong>uppo personale;<br />
4. relazioni positive con gli altri: è inerente all’avere rapporti interpersonali<br />
soddisfacenti, all’avere affetto, confidenza e sintonia con l’altro;<br />
5. accettazione di sé: consiste nel riconoscimento e nella presa di coscienza<br />
del proprio sé e delle proprie esperienze passate;<br />
6. scopo nella vita: riguarda l’avere un “senso di direzionalità”, una finalità<br />
comportamentale.<br />
Secondo Keyes (1998) “per comprendere <strong>il</strong> funzionamento ottimale e la<br />
salute mentale” bisogna analizzare anche <strong>il</strong> <strong>benessere</strong> sociale, del quale<br />
l’autore individua cinque criteri. Il primo è quello dell’integrazione sociale:<br />
se e quanto le persone sentono di condividere cose comuni con altri e<br />
di appartenere ad una comunità. Il secondo è l’accettazione sociale:<br />
descrivib<strong>il</strong>e come sentimento di fiducia nell’altro, senso di agio nello stare<br />
con l’altro, opinione positiva sulla natura umana. Il terzo è costituito dal<br />
contributo sociale: corrisponde alla possib<strong>il</strong>ità di offrire qualcosa alla<br />
scena sociale, di avere un valore per la società. Il quarto criterio è inerente<br />
l’attualizzazione sociale ovvero “la valutazione delle potenzialità e dell’andamento<br />
complessivo della società”. Infine, l’ultimo è dato dalla coerenza<br />
sociale: consiste nella valutazione di una società intelligib<strong>il</strong>e, comprensib<strong>il</strong>e<br />
e ordinata (Zani, Cicognani, 1999).<br />
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