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Promuovere il benessere a scuola

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dimensioni valoriali che caratterizzano comportamenti del sistema dominato<br />

da aspetti sia consci e sia inconsci. Per questo è opportuno recuperare<br />

quanto ha detto Edgar Schein 6: “…e che venga attribuita all’organizzazione<br />

la capacità di avere una cultura che si caratterizza con un insieme<br />

di assunti bas<strong>il</strong>ari, in genere ereditato dal gruppo storico che ha dato<br />

vita all’organizzazione, i quali sono riusciti far fronte ai problemi di adattamento<br />

esterno o di integrazione interna, e che si sono rivelati validi e,<br />

quindi, vengono acquisiti, difesi e trasmessi ai nuovi membri come l’indicazione<br />

unica del modo corretto di percepire, pensare, sentire quei problemi”.<br />

Un altro grande teorico che non possiamo dimenticare è <strong>il</strong> già citato Bruno<br />

Maggi <strong>il</strong> quale dice: “La teoria delle costrittività organizzative si riferisce<br />

a quegli aspetti dell’organizzazione che possono caratterizzarsi come più<br />

o meno ingombranti nel loro funzionamento, tanto da ridurre gli spazi di<br />

decisione individuale, indotti dalle scelte che l’organizzazione fa o è<br />

costretta a fare, evidenziando in alcuni casi le condizioni che possono<br />

intaccare <strong>il</strong> <strong>benessere</strong> fisico, mentale e sociale”.<br />

Ultimo ma non per importanza è W<strong>il</strong>fred Bion 7 che ha sapientemente<br />

costruito la teoria dei gruppi umani dando al concetto di gruppo una<br />

dimensione di grande unità e di grande autonomia dall’individuo. “La funzione<br />

vitale dell’organizzazione permette ai gruppi che vi operano di<br />

assumere “un’attività mentale collettiva” la cui dominante psicologica<br />

viene definita dalla commistione tra gli aspetti cognitivi, emotivi derivati<br />

dalle singole individualità. Ciò che ne deriva è altro dalle soggettività, dai<br />

pensieri e dalle emozioni che caratterizzano gli individui. Questo nuovo<br />

costrutto diviene la forza propulsiva che definisce “la personalità” del<br />

gruppo, caratterizzandone la componente psicologica e impostandone <strong>il</strong><br />

comportamento e l’azione. La giustapposizione degli aspetti cognitivi con<br />

quelli emotivi caratterizza le differenze tra i diversi gruppi”.<br />

Qualsiasi modello di ascolto del sistema vivente e di strumenti d’indagine<br />

non può prescindere dalle teorie enunciate perché hanno la sensib<strong>il</strong>ità di<br />

cogliere la dimensione vitale che si rappresenta.<br />

6 W.R. Bion (1972) Esperienze nei gruppi e altri saggi, Roma Armando.<br />

7 Enzo Cordaro Direttore dell’Unità Operativa di Psicologia del lavoro e Centro per la<br />

r<strong>il</strong>evazione del danno biologico da disagio dal lavoro.<br />

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