Promuovere il benessere a scuola
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la mia collega D’Antimi, che irrompono sempre nella vita scolastica e<br />
sono problematiche economiche e sociali, che arrivano a minacciare le<br />
stesse condizioni bas<strong>il</strong>ari del rapporto educativo. Lei ha giustamente citato<br />
<strong>il</strong> bullismo che non si manifesta più solo tra gli studenti, ma si rivolge<br />
spesso anche contro i docenti, fino ad episodi di vera e propria sopraffazione.<br />
E sono episodi che si verificano non solo nelle tradizionali zone a<br />
rischio dove sarebbero, tra virgolette, più giustificati, ma si trovano anche<br />
nelle grandi città e con studenti che non sono, sempre tra virgolette, disagiati,<br />
ma apparentemente privi di problemi e di buone condizioni economiche<br />
e sociali.<br />
Di fronte al deterioramento dell’immagine, agli insuccessi professionali<br />
ed a situazioni diffic<strong>il</strong>i è ovvio che molti insegnanti comincino a sv<strong>il</strong>uppare<br />
un processo di logoramento e di decadenza psicofisica, caratterizzata in<br />
genere dalla mancanza di energie, di capacità nel sostenere e scaricare lo<br />
stress, dalla frustrazione, dall’insoddisfazione che possono condurre, e<br />
spesso conducono, alla demotivazione, all’assenteismo, all’apatia, al servizio<br />
prestato non con entusiasmo, ma con interesse sempre minore.<br />
Preparando questo seminario abbiamo capito che sarebbe sbagliato medicalizzare<br />
questioni importanti e delicate come queste, perché sarebbe<br />
anche come uno scaricarsi la coscienza da parte dell’Istituzione e noi non<br />
vogliamo farlo. Per questo l’Amministrazione centrale ha trovato i mezzi,<br />
pur nella continua riduzione delle risorse disponib<strong>il</strong>i per la formazione, e<br />
con l’aiuto degli OSR e delle scuole in prima linea si è determinata ad<br />
affrontato <strong>il</strong> discorso particolarmente r<strong>il</strong>evante del burnout, promuovendo<br />
occasioni di approfondimento del tema, ritenendo particolarmente importante<br />
in primo luogo la sensib<strong>il</strong>izzazione sul fenomeno perché gli operatori<br />
scolastici imparino a prevenire, riconoscere e trattare <strong>il</strong> disagio, favoriscano<br />
gli interventi per contrastarne la crescita e la diffusione, al fine di<br />
passare dal burnout alla soddisfazione e (l’ha detto già la mia collega) al<br />
<strong>benessere</strong> professionale. Benessere? Certo sembra un sogno parlare di<br />
<strong>benessere</strong> in una situazione di crisi come la nostra attuale, ma noi dobbiamo<br />
lavorare non solo per l’emergenza, ma anche per <strong>il</strong> futuro e anche per...<br />
i sogni.<br />
Questa è una situazione di sperimentazione p<strong>il</strong>ota che tiene ovviamente<br />
conto della limitatezza delle risorse: per esempio, si sta perseguendo una<br />
curvatura degli strumenti formativi già esistenti e dei servizi di consulenza;<br />
stiamo lavorando anche con una iniziativa di formazione in cui ut<strong>il</strong>iz-<br />
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