ULISSE 7-8 - LietoColle
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SETTE POESIE<br />
È una nuvola la tartaruga volante<br />
che gratta la pancia sulle cime di pietra<br />
e dietro di esse affonda andando alla deriva<br />
poi si disfa nel vuoto del cielo<br />
come un nastro attirato dal sole<br />
che tramontando lascia sopra di sé<br />
un’aura metallica<br />
affondata nell’atmosfera<br />
che benda senza suono tutta l’umanità,<br />
i miei occhi ricordano quella cecità<br />
della sofferenza più nera<br />
davanti a tutto ciò che non è umano,<br />
i miei occhi non possono più vedere,<br />
ora, però, ascoltano. I miei occhi<br />
come richiami di uccelli muti<br />
lasciano questa terra,<br />
e senza respiro<br />
chiedono all’universo<br />
quella luce di fotoni<br />
che non potranno mai restituire.<br />
*<br />
Com’è possibile, ch’io pensi ora<br />
al torrido e lento amore di primavera,<br />
spettro più forte dello spettro stesso.<br />
E le fioriture contro la roccia nera<br />
si schiacciano prive di quel pensiero.<br />
Sento paralizzarsi ogni fiore,<br />
è la primavera della mente,<br />
una scossa muta in un sonno eterno.<br />
*<br />
I<br />
Qui<br />
mentre la stelle colpiscono l’occhio come spari di santità<br />
l’occhio è assente:<br />
Quanti anni sono nascosti in quanti anni?<br />
In questo libro la sabbia di quel deserto.<br />
Ho letto quel libro quante volte?<br />
E adesso sta lì,<br />
la mia prima anima è lì,<br />
e la mia anima sopravvive.<br />
II<br />
Anche le stelle sospinge<br />
l’onda dell’universo<br />
portata sul mio volto<br />
e brucia il deserto della ferita.<br />
Quel giorno è ormai puro<br />
e indecifrabile.<br />
Sotto la mia mano distesa<br />
puoi dire il nome di quel pianeta<br />
dove l’acqua metallica<br />
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