ULISSE 7-8 - LietoColle
ULISSE 7-8 - LietoColle
ULISSE 7-8 - LietoColle
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
SEI POESIE DA "LA VIA PROMISE<br />
cura e traduzioni di Danni Antonello<br />
Una carovana alla mercé del vento<br />
In un’epoca in cui la poesia conta poco o nulla, la figura di Guy Goffette riporta a passati splendori, e<br />
aiuta a immaginare una realtà (non letteraria) nella quale la parola del poeta non sia un semplice suono,<br />
o peggio, un gioco per amanti dei cruciverba, siano questi nutrimento a una fame popolaresca di,<br />
appunto, “belle parole”, o altrimenti motivo di seriosissime analisi formalistiche strutturali e strutturanti.<br />
Il poeta è anzitutto una figura morale, nella sua magari totale immoralità, responsabile di ciò che dice al<br />
mondo, al quale partecipa e come suo custode e come il peggiore tra i suoi “enfants terribles”, sempre<br />
pronto a metterne in discussione le fondamenta.<br />
“Sono qui”, chi abita altrove per propria inderogabile vocazione lo deve ammettere ogni qualvolta si trovi<br />
nella situazione di essere “presente al presente”, in faccia al mondo, a guardare “gli uomini dritto negli<br />
occhi”. Questo vuol dire che il momento della “prova”, e quindi l’essere gettati in balia del rischio, è<br />
sempre attuale e improrogabile. Il poeta è nudo di fronte a tutto, ed ha come sola protezione la sua<br />
stessa condanna: quei versi che a lui sono paradiso ed inferno, stigmate ed espiazione. In cambio darà<br />
“gli occhi e il nome”, il prezioso avere che il proprio demone gli impone di bruciare per provare la sua<br />
fedeltà. Quasi che quella vocazione vada scontata come una colpa, un’illusione di maggiore pienezza che<br />
comporta il castigo, per averla anche soltanto sperata, l’illusione che una promessa d’altro sia stata<br />
realmente fatta, ma soprattutto che potesse in un giorno per sempre futuro venire esaudita. Il poeta<br />
elegiaco avrà allora un’intera esistenza per rincorrere la propria carovana impazzita, quella che dovrebbe<br />
portarlo allo svelamento d’ogni distanza, in nome di superiori comunicazione e comunione con ciò che si<br />
rifiuta non solo all’essere raggiunto, ma persino all’essere detto. Riuscire a intravederlo, tanto mistero, è<br />
il merito, e la croce, del poeta orfico, sin dalla prima discesa agli inferi.<br />
EX-LIBRIS<br />
Tace talmente forte da farci fermare:<br />
qualche granello di tabacco, il fiore<br />
annerito d’un papavero, e tra i fondi di caffè,<br />
delle lacrime. Dietro al vetro delle parole<br />
un uomo s’è seduto, bruciati gl’occhi<br />
e il nome, perduti tutti gli affetti<br />
non ne può più. Poco gl’importa<br />
che un fiume continui dentro ai margini<br />
del libro, lui è più solo d’un fuscello<br />
buttato sul ciglio alla mercé del vento<br />
e vivere è ancora e ancora<br />
morire, a tutto quello che rifiuta<br />
l’esilio, la nudità, la notte.<br />
EX-LIBRIS<br />
Cela se tait si fort qu’on s’arrête :<br />
quelques grains de tabac, la fleur noircie<br />
d’un pavot et, parmi les cernes de café,<br />
des larmes. Derrière la vitre des mots,<br />
190