ULISSE 7-8 - LietoColle
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è bianca e invulnerabile?<br />
III<br />
Come se fossi morto<br />
il sangue riposa al buio<br />
sulla mia lingua.<br />
Intorno a me<br />
la vastità si sposa come una grande macina.<br />
Sarà spogliato come una luce divina<br />
questo amore<br />
sulla pietra.<br />
Del mio volto porterò via con me il riflesso<br />
dal vuoto dell’universo<br />
inventando tutto di me.<br />
*<br />
Del mio mondo io salvo soltanto<br />
i colori diafani di una pianta dimenticata<br />
e la precisione là dove ogni volto è preciso.<br />
Questo è il mondo, è il tempo<br />
che vede per primo la natura fredda del cosmo,<br />
e le stelle tagliano la mia mente<br />
là dove esso appare. Perso è per sempre<br />
quel mondo, ascolto però in silenzio<br />
il divenire che genera così l’universo.<br />
*<br />
Non altro<br />
che vicino a lui fino a oggi,<br />
ma quando, mentre muore,<br />
per forza d’infinito<br />
con la morte ha fine l’eternità,<br />
ho sentito il sangue cercare<br />
come fuoco<br />
la parola.<br />
Vedo senza tristezza bruciare<br />
l’identità portata<br />
da me senza fatica<br />
con l’anima dura d’universo, qui,<br />
in un fuoco ignoto che la separa.<br />
La morte distrutta nel mondo,<br />
si ferma,<br />
e tutto di me si ferma<br />
per il tempo della vita,<br />
prima di questo universo<br />
e di questo testo<br />
che lo compone<br />
senza mondo,<br />
e io migro in questa scrittura.<br />
Calmo, nel vuoto dell’universo,<br />
nel vuoto del sole,<br />
il poeta lascia<br />
la poesia<br />
nello spazio di quella luce.<br />
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