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ULISSE 7-8 - LietoColle

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Nella posizione dell’attesa c’è lo sgualcirsi della pelle, sotto il mento, verso i polsi, le cosce, le caviglie. La<br />

polvere grigia e nera, il corpo divenuto legno, carbone. Sotto la siepe, sotto il terrazzo, sotto. Il buco<br />

nero, sotto. Oppure è, era, come la luce bianca identica all’oscurità delle cantine, accecante. Il buco è lo<br />

stesso, sempre lo stesso.<br />

Questa materia di latte, gas, neon, bombardamento, spruzzo in pieno e di traverso, due grandi fari nel<br />

buco degli occhi, nel buco delle cose.<br />

– Sì, guardare ancora:<br />

Per prima cosa non c’è oggetto. L’attesa è senza oggetto, senza oggetti. Nient’altro che i muri. La polvere<br />

in sospensione in queste camere doppie. Una luce di latte a tratti, punture.<br />

***<br />

Ecco ora i dati nel quadro ( situazioni d’attesa da 1 a 6 ):<br />

1. una ruota di camion, ruota ciclope dall’occhio rotondo e lo schermo tagliato una parte in ombra in alto,<br />

un’altra nella luce verso il suolo in basso secondo una leggera obliqua, la ruota l’occhio che manca al<br />

profilo da cavallo di fronte al cavallo della scacchiera l’alfiere la torre la ruota il cavallo, la fronte nuda e<br />

rotonda del ciclope, la ruota nera e bianca, questo no non vedo niente troppa luce gira tutto velocemente<br />

troppo velocemente<br />

– muri tavolo dietro vetro porta vetrata porta profondità piani là c’è là c’è una porta, la porta, la porta<br />

chiusa<br />

– fili scoperti, montaggio serrato, esterno, con grande tubo verticale fragile provvisorio, o un anello come<br />

un nodo che scorre di fronte ad apertura vegetale, foglie dispiegate in caduta, il cuore di tutto questo<br />

vegetale al centro, come al centro il metallo dispositivo piastra su cui si incrociano e si distribuiscono i<br />

quattro fili<br />

– luce o terra cotta e la foglia il verde folto bucati listellati, dunque dietro il cielo, vale a dire la nuvola<br />

bianca del cielo e il suolo, un tetto a terrazza, suolo abbandonato, piastra sottile di tolla, griglie di cui una<br />

in forma di bandierina picca asta uno due tre disposti così a caso, vale a dire in modo che le due forme<br />

semplici, rettangolo e quadrato, chiudano il trapezio striato sul cuore.<br />

2. ora c’è un cerchio e il fiore si è ingrossato, il vaso un vaso un lungo vetro cilindrico e il fiore ora<br />

spettrale con le sue foglie di buccia di banana svasate preso posato o rivelato all’interno del proprio<br />

cerchio aureola che sfugge in spirale movimento, fiore inscritto nel cerchio o nel movimento circolare, allo<br />

stesso modo al suolo la proiezione di un cerchio di luce, che delimita così il canto la preghiera<br />

– sedia insetto con lo schienale trasparente, le gambe steli d’erba davanti al muro non portando nulla di<br />

frontale tutto di sbieco in obliquo in diagonale verso l’alto a destra questo muro che giunge a termine o<br />

pezzo di mobile con cavità rettangolo cavo bianco vuoto acquario o scaffale davanti a cui galleggiano i<br />

due pesci nudi trasparenti di sorgente<br />

– o che il baule è un altare buca delle lettere con qui la sua fenditura bocca sdentata in cui far cadere le<br />

parole per celebrazione assenza davanti a testa con le orbite o testa buco<br />

– qui la sedia migrante vuota innevata, la stessa vista di fronte lavata di schiuma, la stessa nel nero di<br />

felce in cui pende la testa orbitata, sedia tenuta senza appoggi senza niente e davanti alla porta appena<br />

una porta un buco sul punto del nodo e questo buco al centro, vale a dire un punto, oppure ben<br />

disegnata sul muro rettangolo verticale tracciato con la matita sulla tavola bianca della paratia, dal bianco<br />

neon a destra al nero eretto duro a sinistra a seconda di come sempre presa di sbieco obliqua che risale<br />

questa volta a sinistra.<br />

3. della croce, segue lettera con AR Rimbaud ricevuta ritorno e il tappeto di zucchero nero sempre il suolo<br />

il suolo il rotolo chiaro lino papiro diagonale ruota tra due bordi due notti<br />

– finestra bianca tele schermi sul tetto la brocca gigante quella della Natura morta e il ventre rotondo e il<br />

collo da vespa e la curva pronta a salire a versare il latte il milk come la pioggia di una doccia su tetti<br />

strade letti di catrame in piedi davanti allo stesso immobile-frigo aperto in attesa della gru oppure non da<br />

più vicino la porta aperta su fondo d’armadio scaffali in mezzo ai calcinacci luce luce<br />

– infine la barca giornale dal fondo di un naufragio o davanti alle onde o l’essere ondivago Hugo faccio<br />

piegamenti davanti a cui ancora la porta ostruita ora la stessa vela di cartone riempita di vento porta<br />

soffiata porta velo e la pattumiera per buscarsi.<br />

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