27.05.2013 Views

ULISSE 7-8 - LietoColle

ULISSE 7-8 - LietoColle

ULISSE 7-8 - LietoColle

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

I BOSCHI DELLA TUA VOCE<br />

I boschi della tua voce, senz'altro.<br />

Uccelli, per esempio, attardati<br />

in vecchi pentagrammi che la tua bocca<br />

irrequieta libera dalla gabbia per nessuno,<br />

per te sola. Navi, per esempio,<br />

golette verso il sud della nostra rabbia,<br />

quasi dettando il mare dei Sargassi<br />

in questo porto solo e vorace della pagina.<br />

Le tue mani, per esempio, in un’altra notte,<br />

venendo dall’oscurità fino alla musica<br />

che solo per il dio più crudele si danza,<br />

quando la pelle è semina ed è seme<br />

di un essere che ci confonde, e siamo noi stessi<br />

nel mortale abbraccio di esser vivi.<br />

Le tue labbra questa sera, per esempio,<br />

le palme, la mia sete come gabbiani<br />

intorno alla tua finestra d’acqua scura,<br />

flusso dove si cela un pesce d’oro pirata<br />

e un arpione che ho perso quand’ero coraggioso,<br />

ed ero segreto e tuo.<br />

CHIARO DI LUNA<br />

Una donna si culla tra le mie ciglia,<br />

accende cordigliere nelle nubi<br />

col suo sapone di luna, mentre soffia<br />

la brezza di un crepuscolo futuro,<br />

e brama il mare, e si frange contro il sogno.<br />

Ovunque guardi sta pulendo<br />

le mie palpebre da sabbia e da timori.<br />

Sulla tela del mondo veglia e tesse<br />

accordi per amare l'ignorato.<br />

GLI UCCELLI<br />

Principi dell'aurora piccolissimi,<br />

araldi di follia alla mia finestra,<br />

acqua dolce che nel piovere sul sogno<br />

lo pulisce dal limo.<br />

Sono gli uccelli<br />

che ci chiamano alla genesi, al volo,<br />

alla disubbidienza.<br />

Chi mai potesse<br />

fare del cuore un nido come allora,<br />

mutarsi in aria, piuma, schiamazzo,<br />

su ogni pioppo inventare un aprile<br />

mettersi tutto nella stagione,<br />

e dopo,<br />

tornare alla neve, ammutolire senza tracce...<br />

Chi mai potesse<br />

abbandonarsi al giorno sui balconi,<br />

sui confini del verso.<br />

Così voialtri, che adesso azzardate<br />

selvatiche armonie presso l'alba<br />

appena nata e rosa, intarsio<br />

inaugurale del trillo sul tempo che rinasce,<br />

sollecitata e madre fenice.<br />

Chi mai potesse<br />

ardere a nuda voce nel mattino,<br />

partecipare senza nome nell'azzurro spartito,<br />

in mille lingue letto, che la luce<br />

47

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!