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diario di bordo - Comune di Capurso

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OSSERVATORIO PER LA LEGALITA’ E LA SICUREZZA – CENTRO STUDI<br />

avvicinarono e gli fecero imme<strong>di</strong>atamente capire le loro intenzioni. Neutralizzarono il vigilante<br />

sferrandogli un pugno e portandogli via la pistola. Visto il metronotte per terra anche il <strong>di</strong>rettore del<br />

Cup decise <strong>di</strong> non tentare neanche una reazione e <strong>di</strong> acconsentire alle richieste dei rapinatori,<br />

consegnando loro la borsa all‟interno della quale c‟era la somma contante. Una volta preso il denaro<br />

i due rapinatori fuggirono a tutta velocità a <strong>bordo</strong> della moto sulla quale erano giunti. Il bottino:<br />

oltre cinquemila euro.<br />

*23 marzo – Un uomo che aveva appena compiuto una rapina in una farmacia nel quartiere Japigia<br />

a Bari, fu arrestato dai carabinieri. Si tratta <strong>di</strong> Giorgio Larizzi, vecchia conoscenza delle forze<br />

dell‟or<strong>di</strong>ne, accusato <strong>di</strong> rapina e simulazione <strong>di</strong> reato. Larizza era entrato in azione il 23 marzo<br />

pomeriggio, intorno alle 18,30, in compagnia <strong>di</strong> un complice; ambedue a volto coperto per sfuggire<br />

alle immagini dell‟impianto <strong>di</strong> videosorveglianza. Il farmacista <strong>di</strong> turno era nel retrobottega: notò i<br />

due sul monitor ma non ebbe il tempo <strong>di</strong> reagire. Larizzi e il complice furono fulminei: lo<br />

picchiarono con violenza e gli intimarono <strong>di</strong> consegnare il suo Rolex. I due erano scatenati: pugni,<br />

calci ed una botta alla testa con il calcio della pistola. Nonostante le implorazioni della vittima che il<br />

in oro e acciaio, era un regalo e che non poteva consegnarlo, i due malviventi<br />

nuovamente lo picchiarono punendolo per la resistenza mostrata. Gli sfilarono, con la forza, dal<br />

polso l‟orologio quando ormai il farmacista era allo stremo delle forze. I due ban<strong>di</strong>ti, quin<strong>di</strong>,<br />

uscirono dalla farmacia, salirono in sella ad una ed iniziarono la fuga. Una pattuglia dei<br />

carabinieri in transito notò la loro concitazione. Il farmacista intanto era uscito dall‟esercizio<br />

commerciale, in grado <strong>di</strong> in<strong>di</strong>carli come i rapinatori. Braccati, i malviventi si infilarono in un cortile<br />

condominiale. Un passante in<strong>di</strong>cò ai carabinieri il nascon<strong>di</strong>glio. A quel punto i malfattori<br />

abbandonarono la moto e fuggirono a pie<strong>di</strong>, lasciando però la traccia dello scooter. Infatti, la moto<br />

risultò essere intestata alla madre del pregiu<strong>di</strong>cato <strong>di</strong>ciannovenne Giorgio Larizzi <strong>di</strong> Bari Vecchia.<br />

Cognome famoso, perché il padre, Ignazio, era stato coinvolto nel processo , era<br />

stato un personaggio <strong>di</strong> spicco della malavita barese (clan Capriati) a cavallo tra gli anni Ottanta e<br />

Novanta. I militari si recarono presso l‟abitazione <strong>di</strong> Giorgio Larizzi, ma non lo trovarono. Alle<br />

20,30 però il rapinatore si presentò alla caserma per denunciare il furto dello scooter che, a suo <strong>di</strong>re,<br />

era avvenuto alle 17,30, un‟ora prima della rapina, mentre era parcheggiato davanti alla stazione<br />

centrale. I militari non gli credettero anche perché le sue fattezze erano troppo simili a quelle<br />

descritte dal farmacista. Per l‟uomo quin<strong>di</strong> scattarono le manette.<br />

*24 marzo – Un rappresentante <strong>di</strong> oggetti preziosi era in auto e stava facendo, il 24 marzo, il<br />

consueto giro <strong>di</strong> contatti e <strong>di</strong> rapporti commerciali tra le oreficerie e le gioiellerie <strong>di</strong> Gravina in<br />

Puglia. Stando alla denuncia, l‟agente fu avvicinato da due ban<strong>di</strong>ti a <strong>bordo</strong> <strong>di</strong> una moto, armati <strong>di</strong><br />

pistola. Gli intimarono <strong>di</strong> consegnargli la borsa. Sotto la minaccia dell‟arma il rappresentante non<br />

oppose resistenza. i due malfattori fuggirono con l‟intero campionario ed oggetti preziosi, il cui<br />

valore era indubbiamente ingente.<br />

*sgominata il 25 marzo la banda dei supermarket – I carabinieri della Compagnia <strong>di</strong> Molfetta<br />

sgominarono una banda <strong>di</strong> rapinatori che gli investigatori ritenevano responsabili <strong>di</strong> almeno 18<br />

rapine dall‟inizio dell‟anno, tra Bari, Molfetta, Trani, Barletta, Bisceglie, Giovinazzo e Palo del<br />

Colle. L‟organizzazione criminale, composta da quattro persone, aveva terrorizzato supermercati e<br />

farmacie. In manette finirono in tre: Giovanni De Giglio, 20 anni, Pasquale De Bernar<strong>di</strong>s, 23 e<br />

Dario Drago 21, tutti incensurati, il sostituto procuratore della Repubblica <strong>di</strong> Trani <strong>di</strong>spose il fermo<br />

<strong>di</strong> polizia giu<strong>di</strong>ziaria, con l‟accusa <strong>di</strong> associazione per delinquere finalizzata alla commissione <strong>di</strong><br />

più rapine aggravate. Il quarto componente del gruppo, un 17enne, ritenuto il capo del gruppo, fu<br />

ospitato da una comunità, in attesa dei provve<strong>di</strong>menti della Procura della Repubblica per i<br />

minorenni <strong>di</strong> Bari. Il ragazzo era finito in comunità a seguito <strong>di</strong> una rapina compiuta il 14 marzo, in<br />

un supermercato <strong>di</strong> Barletta. L‟episo<strong>di</strong>o che segnò la svolta delle indagini avvenne proprio a seguito<br />

<strong>di</strong> quella rapina. Nell‟occasione, i carabinieri della Compagnia <strong>di</strong> Barletta, arrestarono in flagranza<br />

proprio N. S., il 17enne. Le sue foto segnaletiche furono acquisite dai coman<strong>di</strong> dell‟Arma limitrofi.<br />

Un supporto prezioso utilizzato dai militari <strong>di</strong> Molfetta che lo riconobbero, dopo aver visto ed<br />

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