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diario di bordo - Comune di Capurso

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DIARIO DI BORDO – 1 SEMESTRE 2009- LA LEGALITA’ E LA<br />

SICUREZZA IN PROVINCIA DI BARI<br />

scoprirono un ulteriore proiettile dello stesso calibro, sempre nel bauletto. Scattò il sequestro<br />

dell‟automezzo e delle munizioni. Dalle prime indagini risultò che l‟auto era stata rubata alcuni<br />

giorni prima forse giusto il tempo per commettere qualche rapina o qualche altro episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

crimine, lasciandola subito dopo. Il titolare dell‟auto (sembra fosse originario <strong>di</strong> Bitonto) l‟avrebbe<br />

venduta alcuni giorni prima del ritrovamento.<br />

*notte tra il 20 e il 21 giugno – Uno strano furto nella notte. Qualcuno entrò nel campo sportivo<br />

comunale , sulla provinciale che da Modugno porta a Carbonara, e dopo<br />

aver forzato un paio <strong>di</strong> serrature dei locali antistanti gli spogliatoi, portò via solo l‟hard <strong>di</strong>sk<br />

dell‟inpianto <strong>di</strong> videosorveglianza interno e perimetrale della struttura sportiva. I ladri non<br />

asportarono null‟altro, nonostante all‟interno dei locali si trovassero sol<strong>di</strong> in un cassetto del punto<br />

ristoro, un televisore e attrezzature, fra le quali un tagliaerba. Chi ha scavalcato la recinzione e poi<br />

spaccato i lucchetti, lo aveva fatto con il solo intento <strong>di</strong> fare sparire la memoria visiva dell‟impianto<br />

<strong>di</strong> videoregistrazione del valore <strong>di</strong> mercato <strong>di</strong> poco meno <strong>di</strong> un migliaio <strong>di</strong> euro. Chi ha compiuto il<br />

gesto sapeva dove trovare quell‟attrezzatura per rivenderla al mercato nero della ricettazione o per<br />

fare sparire tracce <strong>di</strong> filmati che potessero riguardare scomode frequentazioni <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong><br />

prostitute <strong>di</strong> nazionalità rumena che stazionavano dal pomeriggio alla tarda nottata, all‟esterno dello<br />

sta<strong>di</strong>o dove erano installate due delle do<strong>di</strong>ci telecamere del circuito.<br />

*notte tra il 23 e il 24 giugno – Secondo quanto riferito da un 37enne impren<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> Bari, un<br />

uomo lo avrebbe rapinato nei pressi del campo sportivo comunale <strong>di</strong> Modugno, proprio vicino allo<br />

spiazzo dove solitamente si ferma un gruppo <strong>di</strong> sette prostitute <strong>di</strong> nazionalità rumena. Secondo<br />

l‟impren<strong>di</strong>tore lui si sarebbe fermato con la sua auto da quelle parti poco dopo la mezzanotte, per<br />

esigenze fisiologiche, quando dai cespugli comparve un uomo dal chiaro accento italiano con il<br />

volto coperto ed una pistola in pugno. A quel punto, sotto la minaccia dell‟arma, fu costretto a dare<br />

al rapinatore il suo orologio Rolex del valore <strong>di</strong> circa 8mila euro e quanto posseduto nel portafogli,<br />

circa 80 euro in contanti. Versione che non convinse gli investigatori anche perché a quell‟ora la<br />

zona è solitamente frequentata da decine <strong>di</strong> clienti che avrebbero notato quanto <strong>di</strong>chiarato dal<br />

presunto rapinato. Oppure la rapina si è verificata veramente, ma in uno <strong>di</strong> quegli anfratti che<br />

circondano il campo sportivo e dove normalmente le lucciole si appartano con i propri clienti e<br />

magari per vergogna la vittima decise <strong>di</strong> sostenere <strong>di</strong> essersi fermato per una sosta <strong>di</strong> emergenza.<br />

Poche ore più tar<strong>di</strong> un‟altra rapina fu messa a segno sulla statale 96. Vittima il gestore della<br />

stazione <strong>di</strong> servizio che, intorno alle 5, vide arrivare un uomo con un cappellino in<br />

testa e il bavero del giubbotto alzato fino agli occhi, con una pistola in mano si fece consegnare<br />

tutto l‟incasso contante della notte <strong>di</strong> lavoro. Con il bottino in tasca – poco meno <strong>di</strong> un migliaio <strong>di</strong><br />

euro – il rapinatore fuggì a pie<strong>di</strong> salendo poco più in là a <strong>bordo</strong> <strong>di</strong> un‟autovettura con la quale fece<br />

perdere le sue tracce.<br />

*24 giugno – A un pregiu<strong>di</strong>cato barlettano, Mario Rizzi, 37 anni, fu notificato in carcere a Brin<strong>di</strong>si<br />

l‟or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> arresto per un colpo messo a segno nell‟estate 2008. La sua identificazione fu possibile<br />

grazie ad un sapiente tra tecnologia ed intuito umano. Con l‟arresto <strong>di</strong> Rizzi si chiuse il<br />

cerchio su una serie <strong>di</strong> rapine avvenute, ad Altamura, tra il 2007 ed il 2008. L‟episo<strong>di</strong>o contestato al<br />

barlettano risaliva all‟11 agosto del 2008. Un rapinatore solitario prese <strong>di</strong> mira la filiale <strong>di</strong> via<br />

Gravina della Banca popolare <strong>di</strong> Puglia e Basilicata. Entrò normalmente dalla bussola ed il suo<br />

volto fu così catturato dalle telecamere <strong>di</strong> sicurezza. Poi copertosi il volto e con la minaccia <strong>di</strong> un<br />

taglierino riuscì a portare via 12mila euro.I carabinieri, dopo aver sentito i testimoni, recuperarono<br />

le immagini del sistema <strong>di</strong> videosorveglianza. Cominciò così un paziente lavoro <strong>di</strong> identificazione<br />

grazie ad una banca dati che permette <strong>di</strong> fare delle ricerche inserendo delle informazioni<br />

antropometriche (forma del viso, fisionomia). Mentre la elabora e tira fuori i<br />

possibili profili da una banca dati <strong>di</strong> foto-segnalati, gli investigatori restringono via via la ricerca<br />

sulla base delle loro intuizioni. Si arrivò così al profilo <strong>di</strong> Rizzi, peraltro già noto alle forze

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