diario di bordo - Comune di Capurso
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OSSERVATORIO PER LA LEGALITA’ E LA SICUREZZA – CENTRO STUDI<br />
*15 gennaio - Un furto d 25 mila euro fu messo a segno in un orfanotrofio al quartiere San<br />
Pasquale, a Bari, mentre le suore stavano cenando. Erano le 19,45 quando una studentessa<br />
universitaria ventenne, ospite dell‟Istituto , in via Quarto, riferì,<br />
trafelata alle suore riunite a cena <strong>di</strong> avere appena visto un giovane scappare giù per le scale, con<br />
atteggiamento sospetto, La Madre superiora corse nella sua stanza e constatò che da un cassettino<br />
mancavano due borselli che contenevano 25mila euro in contanti, alcuni assegni e le buste paga dei<br />
<strong>di</strong>pendenti. Non solo, dalle stanze <strong>di</strong> altre suore erano state prelevate piccole somme <strong>di</strong> denaro.<br />
Secondo una prima ricostruzione delle Volanti, il malfattore sarebbe entrato nell‟Istituto<br />
scavalcando una recinzione , attraversando il giar<strong>di</strong>no e poi forzando una porta tagliafiamme.<br />
*16 gennaio – I poliziotti il 16 gennaio a Bari sottoposero a fermo <strong>di</strong> pg tre giovani incensurati (due<br />
<strong>di</strong> 19 e uno <strong>di</strong> 18 anni) accusati a vario titolo <strong>di</strong> atti sessuali, rapina e resistenza a pubblico ufficiale.<br />
I tre giovani rispondevano ai nomi <strong>di</strong> Marco Catalano, <strong>di</strong> 18 anni; Giovanni Garzia e Valerio<br />
Petroni, entrambi <strong>di</strong> 19 anni, abitanti nei quartieri San Girolamo, Madonnella e Japigia. Ecco i fatti.<br />
A mezzanotte del 10 gennaio i giovani si presentarono a casa <strong>di</strong> una lucciola. Sarebbero risaliti<br />
all‟aspirante vittima tramite un annuncio pubblicitario. I tre avrebbero messo a segno una prima<br />
rapina. In questa prima circostanza, nell‟appartamento era presente un‟amica della malcapitata, che<br />
sarebbe stata chiusa a chiave in bagno e che nelle ore successive, terrorizzata, avrebbe ad<strong>di</strong>rittura<br />
lasciato Bari. Seconda terribile visita nella mattinata del 13 gennaio. Stavolta i malviventi – almeno<br />
due <strong>di</strong> loro, secondo la tesi accusatoria – oltre a derubarla <strong>di</strong> danaro e oggetti, abusarono<br />
sessualmente della ragazza, sotto la minaccia <strong>di</strong> una pistola (rivelatasi giocattolo, ma in tutto e per<br />
tutto somigliante a un‟arma vera). Poi scapparono, credendo <strong>di</strong> averla fatta franca. La ragazza bussò<br />
al commissariato <strong>di</strong> Carrassi e raccontò tutto. Il 15 gennaio, alla terza visita, intorno alle sei del<br />
pomeriggio, i poliziotti si erano bene appostati. E alle urla della donna <strong>di</strong> origine centroamericana<br />
intervennero. I tre aggressori fuggirono su ciclomotori, a quanto pare.<br />
Gi agenti però arrestarono il primo presunto aggressore nella sua abitazione, al quartiere San<br />
Girolamo, nella notte fra il 16 e il 17 gennaio. Poi i poliziotti risalirono ai due complici: a casa <strong>di</strong><br />
uno <strong>di</strong> essi ritrovarono la pistola giocattolo utilizzata per minacciare la malcapitata. Da quanto<br />
sarebbe emerso, nella fuga per l‟inseguimento ad opera della Polizia, gli indagati si sarebbero<br />
<strong>di</strong>sfatti <strong>di</strong> un‟altra pistola, della quale non si trovarono tracce. Era possibile, secondo un‟ipotesi<br />
degli investigatori, che la presunta banda avesse firmato aggressioni ad altre lucciole. Il quarto<br />
ragazzo sfuggito alla cattura fu arrestato il 5 marzo con l‟accusa <strong>di</strong> aver rapinato e violentato una<br />
prostituta. Si tratta <strong>di</strong> un 19enne, Giovanni Garzia.<br />
*17 gennaio – Li arrestarono a Bari, al rione Japigia, sospettati <strong>di</strong> essere i componenti <strong>di</strong> una delle<br />
bande specializzate in furti in abitazione. Si è trattato <strong>di</strong> georgiani: Roman Cuivaevi, 31 anni,<br />
Ruslan Cocoev, 19 e Kuram Cocevi, 28, accusati <strong>di</strong> aver svaligiato almeno quattro case, nell‟ultimo<br />
mese. I tre avevano preso <strong>di</strong> mira un appartamento in viale Japigia: i proprietari, un‟ insegnante e un<br />
impiegato delle Ferrovie, erano usciti da qualche minuto, poco prima <strong>di</strong> mezzogiorno. I ladri, forse<br />
con l‟aiuto <strong>di</strong> un complice, sapevano perfettamente quando intervenire. Approfittando <strong>di</strong> una<br />
<strong>di</strong>strazione del portinaio, salirono fino al quarto piano. Qui, con l‟aiuto <strong>di</strong> cacciavite, pinze, piccolo<br />
martello e piede <strong>di</strong> porco iniziarono a forzare la porta <strong>di</strong> ingresso. Alcuni inquilini, insospettitisi per<br />
i rumori, chiamarono i carabinieri. Questi bloccarono l‟ascensore al piano terra, mentre uno dei<br />
militari è salito a pie<strong>di</strong> per le scale. I georgiani non ebbero via <strong>di</strong> scampo. I tre erano ritenuti ladri <strong>di</strong><br />
razza in considerazione della loro scaltrezza e della loro agilità. Si è trattato allora per i carabinieri<br />
<strong>di</strong> verificare eventuali loro responsabilità in relazione ad altri furti avvenuti nel capoluogo con la<br />
stessa tecnica.<br />
Una rapina fu consumata, sempre il 17 gennaio, in via Ciusa, al quartiere <strong>di</strong> Bari San Paolo.<br />
Un 67enne amministratore <strong>di</strong> condominio, fu avvicinato da 2 in<strong>di</strong>vidui, uno dei quali armato, che<br />
gli intimarono <strong>di</strong> consegnargli il borsello che aveva a tracolla, contenente denaro e oggetti<br />
personali.<br />
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