diario di bordo - Comune di Capurso
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OSSERVATORIO PER LA LEGALITA’ E LA SICUREZZA – CENTRO STUDI<br />
rendere sicuro l‟incontro dei due Capi <strong>di</strong> Stato. Con la tracotanza e l‟impudenza <strong>di</strong> chi non ha nulla<br />
da perdere i quattro si sono infiltrati in questi spiragli e mentre gli elicotteri della polizia<br />
volteggiavano sulle loro teste, poco dopo le 15,30, due dei quattro hanno svaligiato il centro<br />
scommesse della catena che si trova in via Dante: pieno centro. Un terzo uomo teneva<br />
aperta la porta d‟ingresso del centro scommesse e visibilmente innervosito urlava ai complici, con<br />
inflessione marcatamente barese, <strong>di</strong> far presto. Un quarto complice poco lontano controllava la<br />
strada, pronto ad allertare gli altri ban<strong>di</strong>ti. Presi i sol<strong>di</strong> i quattro si allontanavano a pie<strong>di</strong> e<br />
scomparivano <strong>di</strong>etro il primo incrocio.<br />
*notte tra il 2 e il 3 marzo – Personale dell‟ufficio prevenzione Generale e Soccorso Pubblico-<br />
Sezione Volanti della Polizia <strong>di</strong> Stato ha arrestato il pregiu<strong>di</strong>cato <strong>di</strong> origine bosniaca Bahto<br />
Ahmetovic: il trentottenne, vecchia conoscenza delle forze dell‟or<strong>di</strong>ne, si era reso responsabile del<br />
reato <strong>di</strong> furto aggravato, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. L‟arresto è stato eseguito al<br />
termine <strong>di</strong> un servizio <strong>di</strong> controllo del territorio nella zona industriale antistante il casello<br />
autostradale Bari-Nord., dove gli agenti avevano notato alcuni in<strong>di</strong>vidui intenti ad armeggiare<br />
vicino ad un furgone; resisi conto <strong>di</strong> essere stati scoperti, fuggirono per <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong>rezioni. Durante<br />
l‟inseguimento fu bloccato Ahmetovic, gli altri riuscirono a <strong>di</strong>leguarsi. Sul posto furono rinvenute<br />
quattro macchinette tipo video poker, compen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> furto in una pasticceria <strong>di</strong> Modugno, assaltata<br />
qualche giorno prima, oltre ad alcuni arnesi per lo scasso e un migliaio <strong>di</strong> euro in monete <strong>di</strong> piccolo<br />
taglio in precedenza asportate dalle apparecchiature.<br />
Tornò la notte tra il 2 e il 3 marzo la banda del rame. Dopo l‟assalto ai cavi telefonici in<br />
Contrada San Pietro e in Contrada Montecarretto (<strong>di</strong> cui abbiamo già riferito), questa volta gli ignoti<br />
ricercatori <strong>di</strong> metalli misero a segno un colpo in Contrada Sacerdote, sempre a Conversano, in<br />
<strong>di</strong>rezione Putignano. Poco meno <strong>di</strong> un chilometro e del peso <strong>di</strong> qualche quintale, il cavo telefonico<br />
rubato, per un valore commerciale intorno a 3-4 mila euro. Come <strong>di</strong> consueto, il furto fu scoperto<br />
dai vigilantes nel corso del solito giro notturno.<br />
*3 marzo – Si spacciarono per <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> un corriere espresso. Suonarono alla porta e, con la<br />
scusa <strong>di</strong> consegnare un pacco, si presentarono sul pianerottolo, al quarto piano <strong>di</strong> uno stabile nelle<br />
vicinanze della stazione, a Trani. Quando la donna, che era in compagnia del marito, aprì la porta,<br />
in due si introdussero nell‟abitazione e brandendo una pistola puntata contro il viso, si fecero<br />
consegnare i sol<strong>di</strong> (circa duemila euro) e preziosi. Poi, non contenti, misero a soqquadro<br />
l‟appartamento impossessandosi anche dell‟argenteria e <strong>di</strong> altri oggetti <strong>di</strong> valore. Bisogna<br />
aggiungere che a poco più <strong>di</strong> tre mesi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza (e precisamente il 22 giugno) i poliziotti del<br />
Commissariato <strong>di</strong> Trani, al termine <strong>di</strong> una intensa attività investigativa, fecero scattare le manette ai<br />
polsi <strong>di</strong> uno dei due presunti rapinatori: il 25enne Paolo Bevilacqua, già noto alle forze dell‟or<strong>di</strong>ne e<br />
sorvegliato speciale con obbligo <strong>di</strong> soggiorno nel comune <strong>di</strong> Bari, visto che risiede al quartiere San<br />
Paolo. Le prime informazioni raccolte sulla <strong>di</strong>namica del delitto orientarono le indagini,<br />
focalizzando l‟attenzione sul finto pacco da consegnare, lasciato dai rapinatori sul luogo del delitto,<br />
e su altri oggetti toccati dagli autori, in particolare la borsa <strong>di</strong> una delle due vittime, nella foga <strong>di</strong><br />
cercare valori <strong>di</strong> cui appropriarsi. Tali oggetti, imme<strong>di</strong>atamente repertarti, consentirono <strong>di</strong> isolare<br />
impronte papillari incautamente lasciate sugli stessi dai due malviventi. Gli accertamenti<br />
dattiloscopici, successivamente eseguiti dai tecnici del Gabinetto Interregionale <strong>di</strong> Polizia<br />
scientifica <strong>di</strong> Bari, consentirono <strong>di</strong> risalire all‟identità <strong>di</strong> uno dei due rapinatori.<br />
*5 marzo – Church‟s, Fratelli Rossetti, Sergio Rossi, Tod‟s, Prada. Centinaia <strong>di</strong> scarpe <strong>di</strong> marca<br />
sequestrate in occasione <strong>di</strong> una perquisizione e <strong>di</strong> un sequestro operati a carico <strong>di</strong> un pregiu<strong>di</strong>cato,<br />
che naturalmente avrebbero fatto gola a chiunque. La vicenda risale al <strong>di</strong>cembre 2006, quando a<br />
Molfetta vennero rinvenute oltre 300 paia <strong>di</strong> scarpe, oggetto <strong>di</strong> un furto avvenuto il precedente<br />
novembre commesso da Luigi De Bari. Il carabiniere in servizio al Comando <strong>di</strong> Molfetta, incaricato<br />
per il <strong>di</strong>ssequestro e la restituzione della merce al legittimo proprietario, ne approfittò <strong>di</strong> una parte,<br />
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