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diario di bordo - Comune di Capurso

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DIARIO DI BORDO – 1 SEMESTRE 2009- LA LEGALITA’ E LA<br />

SICUREZZA IN PROVINCIA DI BARI<br />

malcapitato cliente. Per finire, arraffarono anche sigarette e caramelle che erano esposte. La<br />

tabaccheria era comunque assicurata contro il furto. Alla richiesta della polizia <strong>di</strong> visionare le<br />

telecamere <strong>di</strong> videosorveglianza, il proprietario <strong>di</strong>chiarò che il sistema, appena acquistato, non era<br />

ancora funzionante.<br />

*6 gennaio – I ladri entrarono in azione nel primo pomeriggio del giorno dell‟Epifania, puntando la<br />

loro attenzione in uno tra i più affollati ristoranti della zona, “Grotta Regina” nel quartiere <strong>di</strong> Bari,<br />

Torre a Mare. In tre parcheggiarono l‟auto davanti all‟ingresso del locale come normali clienti.<br />

Entrati chiesero ad un cameriere <strong>di</strong> controllare se ci fossero posti <strong>di</strong>sponibili. Poi approfittando della<br />

confusione generale e <strong>di</strong> un momento <strong>di</strong> <strong>di</strong>strazione del personale addetto al ristorante, si <strong>di</strong>visero.<br />

In due andarono nel locale guardaroba; l‟altro invece si <strong>di</strong>resse negli uffici della <strong>di</strong>rezione, con il<br />

chiaro intento <strong>di</strong> verificare se lì fosse stato conservato l‟incasso della giornata. I due del guardaroba<br />

adocchiarono in fretta cosa poter rubare. Portarono via una pelliccia <strong>di</strong> visone e due giubbotti. Il<br />

complice, invece, non trovò l‟incasso ma soltanto un altro cappotto. Quin<strong>di</strong> i tre si allontanarono.<br />

All‟interno <strong>di</strong> un giubbotto del fratello della proprietaria della pelliccia, i ladri scoprirono le chiavi<br />

<strong>di</strong> una vettura, una Renault Scenic, appena acquistata. Nulla <strong>di</strong> più facile che rubarla.<br />

Fortunatamente per il proprietario dell‟altro giubbotto rubato i ladri non si accorsero che all‟interno<br />

del capo erano conservate le chiavi <strong>di</strong> un‟altra vettura <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a cilindrata. Ai derubati non rimase<br />

altro che chiamare il 113.<br />

*7 gennaio – Rapina al centro scommesse, la sera del 7 gennaio, poco dopo le 21, a Molfetta. Mille<br />

euro il bottino. Due uomini con il volto coperto da passamontagna e armati <strong>di</strong> pistola fecero<br />

irruzione e sotto la minaccia delle armi si fecero consegnare il denaro presente in cassa. Poi si sono<br />

allontanati a pie<strong>di</strong> facendo perdere le loro tracce. Al momento della rapina nel centro scommesse<br />

non c‟erano clienti.<br />

Gli autori della rapina che la mattina dl 7 gennaio, assalirono lo sportello <strong>di</strong> Molfetta della<br />

Banca Meri<strong>di</strong>ana, scapparono a <strong>bordo</strong> <strong>di</strong> biciclette. Lo riferirono alcuni testimoni. I rapinatori, due<br />

in tutto, dopo essere usciti dalla banca si liberarono del passamontagna, poi, saltarono sulle bici,<br />

portandosi <strong>di</strong>etro un bottino <strong>di</strong> circa ottomila euro. Quasi 2mila euro sarebbero stati presi ad uno dei<br />

clienti che stava cambiando un assegno. Gli investigatori esclusero che si trattasse <strong>di</strong> professionisti<br />

della rapina. In banca lasciarono tracce ovunque. A cominciare dal passamontagna che fu<br />

recuperato dai carabinieri e dai primi piani <strong>di</strong> almeno uno dei due rapinatori a favore delle<br />

telecamere a circuito chiuso del sistema <strong>di</strong> sicurezza dell‟istituto <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to. Negli uffici della banca<br />

entrò solo uno dei due rapinatori. L‟altro rimase all‟esterno, <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a. Entrato indossò il<br />

passamontagna ed estrasse un taglierino, un cutter piuttosto voluminoso, e intimò a tutti <strong>di</strong> stare<br />

fermi. Puntò la lama del cutter al collo <strong>di</strong> uno dei cassieri e si fece consegnare tutto il denaro in<br />

cassa. I testimoni affermarono che era nervoso, forse impaurito; sta <strong>di</strong> fatto però che riuscì a<br />

terrorizzare i presenti. Poi sod<strong>di</strong>sfatto lasciò la banca con il denaro in una sacca. Liberatosi del<br />

passamontagna con il complice si allontanò, come abbiamo detto, in bici. Non fu escluso che<br />

qualche chilometro più in là ci fosse un‟auto parcheggiata ad attenderli. Intanto i due cassieri, un<br />

uomo e una donna, furono portati in ospedale in stato <strong>di</strong> choc. I carabinieri, giunti sul posto,<br />

acquisirono i video delle telecamere, il passamontagna che avrebbe potuto rivelare l‟identità<br />

dell‟uomo che lo indossava, specie se censurato. Le indagini partirono con il piede giusto: il<br />

malvivente, tra l‟altro, urlando come una furia avrebbe fornito in<strong>di</strong>cazioni preziose in relazione alle<br />

sue origini. Tutti i testimoni concordarono che si trattava <strong>di</strong> un residente nel Nord Barese.<br />

Bisogna aggiungere che il 19 gennaio fu arrestato Ruggiero Gambarotta, 22enne <strong>di</strong> Barletta, perché<br />

ritenuto uno degli autori della rapina, appena riferita. L‟or<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a cautelare fu emessa<br />

dal Gip del Tribunale <strong>di</strong> Trani. Il giovane fu in<strong>di</strong>viduato grazie ai filmati delle telecamere del<br />

sistema <strong>di</strong> videosorveglianca <strong>di</strong> cui è dotato l‟istituto <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to.

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