diario di bordo - Comune di Capurso
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DIARIO DI BORDO – 1 SEMESTRE 2009- LA LEGALITA’ E LA<br />
SICUREZZA IN PROVINCIA DI BARI<br />
Le parole <strong>di</strong> un sociologo e psicologo clinico, del prestigio <strong>di</strong> Saverio Abbruzzese, danno un brivido<br />
incontrollabile, sollecitano vendetta, si ba<strong>di</strong> bene una vendetta morale che incenerisce ogni umana<br />
comprensione verso chi infetta i nostri ragazzi-bambini <strong>di</strong> una cultura assolutamente mafiosa.<br />
Spiega così Abbruzzese la reazione dei ragazzi: . Vi è, insomma, una forma <strong>di</strong> identità al negativo che prevale sull‟alternativa <strong>di</strong> non essere<br />
nessuno. Infatti, continua Abbruzzese: .<br />
Un fenomeno che, a quanto raccontano le indagini delle forze dell‟or<strong>di</strong>ne, sta prendendo sempre più<br />
piede. Si tratta <strong>di</strong> ragazzini non imputabili penalmente per la loro età e facilmente corruttibili da chi<br />
dà loro in cambio onore e <strong>di</strong>gnità malavitosa. Come spiega un investigatore, <strong>di</strong> cui il quoti<strong>di</strong>ano<br />
<strong>di</strong>fende l‟anonimato: e si fanno facilmente affascinare<br />
da personaggi eclettici più gran<strong>di</strong> <strong>di</strong> loro.<br />
Un pentito un po‟ <strong>di</strong> tempo fa, scrive sempre il curatore dell‟inchiesta, a conferma dell‟analisi sul<br />
fenomeno <strong>di</strong>sse: .<br />
Ecco come si avventano sulla fragile identità <strong>di</strong> tanti ragazzini.<br />
Racconta l‟inchiesta che li avvicinano nelle sale giochi o nei pressi delle scuole, usando il tramite <strong>di</strong><br />
amici comuni. Poi li incantano, raccontando l‟onore <strong>di</strong> essere parte <strong>di</strong> un clan e li reclutano a<br />
vendere droga. Sono poi questi i baby-spacciatori, nuovi soldati per la criminalità organizzata, che<br />
li utilizza sempre più frequentemente in alcune zone della città. Si tratta <strong>di</strong> ragazzini dai 13 anni in<br />
su, <strong>di</strong> buona famiglia, figli <strong>di</strong> casalinghe e funzionari, assolutamente insospettabili.<br />
E, secondo sempre l‟indagine, accade, in particolare, al quartiere San Pasquale, dove i giovani<br />
pusher fanno capo ad un ragazzo <strong>di</strong> 23 anni che a sua volta risponde alle regole dei gruppi<br />
malavitosi. E‟ lui, tra l‟altro, che <strong>di</strong>stribuisce ai più piccoli le sostanze stupefacenti da vendere per<br />
strada e che, poi, riscuote tutto il ricavato dell‟attività illecita. Ai baby-spacciatori, infatti, non resta<br />
nulla da mettere in tasca, se non l‟orgoglio <strong>di</strong> averlo fatto per persone che contano. Raccontano una<br />
bugia ai genitori e trascorrono una parte del loro tempo, vendendo tutti i tipi <strong>di</strong> droga ai<br />
tossico<strong>di</strong>pendenti che sanno <strong>di</strong> trovare nelle strade <strong>di</strong> San Pasquale tutto quanto serve loro: eroina,<br />
cocaina, hashish e marijuana. Poi abbandono il loro angolo e tornano a casa, preferibilmente in altre<br />
zone della città, dove nessuno sa o vede nulla delle loro nuove amicizie.<br />
Come si è letto una pagina miseramente squallida, ma che fotografa, purtroppo un‟amara realtà.<br />
*un ospedale centrale <strong>di</strong> spaccio – Una sorprendente operazione antidroga è stata compiuta il 10<br />
gennaio nel Nord Barese, dai carabinieri della Compagnia <strong>di</strong> Trani. Cinque le persone arrestate, per<br />
gli investigatori un affiatato sodalizio che spacciava cocaina, abilmente tagliata con la polvere<br />
ottenuta dagli ossi <strong>di</strong> seppia essiccati. Un (così lo definì il gip del<br />
Tribunale <strong>di</strong> Trani) che avrebbe eletto come centrale per l‟attività <strong>di</strong> spaccio proprio una stanza<br />
dell‟ospedale della citta<strong>di</strong>na. Qui era ricoverato Saverio Marconi <strong>di</strong> 37 anni, ritenuto il capo del<br />
gruppo <strong>di</strong> spacciatori. L‟uomo era sfuggito ad un agguato il 9 aprile 2008 quando fu raggiunto da 4<br />
colpi <strong>di</strong> pistola calibro 7,65: 3 alle gambe e uno ad un braccio. Pertanto fu ricoverato in una stanza