diario di bordo - Comune di Capurso
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OSSERVATORIO PER LA LEGALITA’ E LA SICUREZZA – CENTRO STUDI<br />
*rivale in amore – Tutto iniziò il 17 febbraio intorno alle 13. Una ragazzina, all‟uscita dalle<br />
lezioni, appena varcato il portone della scuola me<strong>di</strong>a statale , nel centro<br />
murattiano <strong>di</strong> Bari, venne aggre<strong>di</strong>ta verbalmente da quello che appariva essere il suo fidanzatino. Il<br />
motivo? Gelosia. Alla scena assisteva un altro ragazzino (tutti avevano 13 anni), proprio quello che<br />
avrebbe scatenato la gelosia del fidanzatino. Il si avvicinò e la <strong>di</strong>scussione<br />
<strong>di</strong>ventò accesa. Il fidanzatino geloso gli mollò uno schiaffo. Tutto sembrava finire lì. Il 18 febbraio,<br />
stessa ora, personaggi e interpreti in parte <strong>di</strong>versi. Il ragazzino che il giorno precedente aveva<br />
ricevuto lo schiaffo si presentò con un amico adulto, un ventenne (ma si <strong>di</strong>sse anche con sua<br />
madre). In due, aggre<strong>di</strong>rono colui che aveva osato battere il coetaneo, il giorno precedente. Un vera<br />
e propria colluttazione, il fidanzatino subì un pugno sul naso e finì al tappeto. Nell‟urto riportò la<br />
frattura del polso e del setto nasale. Venne soccorso e accompagnato al Policlinico: i me<strong>di</strong>ci lo<br />
giu<strong>di</strong>carono guaribile in un mese. Il ventenne, incensurato ma forse gravitante attorno agli ambienti<br />
malavitosi del quartiere Libertà, fu denunciato a piede libero dalla Mobile alla Procura, con l‟accusa<br />
<strong>di</strong> tentato omici<strong>di</strong>o; il tre<strong>di</strong>cenne che avrebbe scatenato la gelosia del rivale, fu affidato ai genitori,<br />
perché non imputabile.<br />
*i ragazzi terribili – Matteo, Cosimo Damiano e Giuseppe lavoravano in proprio nonostante la<br />
giovane età: 16, 17 e 18 anni. Finirono in manette il 26 febbraio con l‟accusa <strong>di</strong> furto aggravato,<br />
dopo un lungo pe<strong>di</strong>namento in pieno giorno, nel centro <strong>di</strong> Bitonto. Riuscirono a fermarli in<br />
flagranza <strong>di</strong> reato, interrompendo un curriculum criminale <strong>di</strong> tutto rispetto. I tre appartenevano ad<br />
una piccola ma agguerritissima gang <strong>di</strong> baby criminali che da tempo terrorizzava i citta<strong>di</strong>ni: atti <strong>di</strong><br />
bullismo, borseggi, furti d‟auto, aggressioni <strong>di</strong> ogni genere. Secondo gli investigatori insieme agli<br />
arrestati ci sarebbero stati almeno altri tre coetanei. I ragazzi, in tutto sei, sarebbero legati fra loro da<br />
legami <strong>di</strong> parentela e amicizia. In particolar modo, sosteneva la polizia, Matteo, il più giovane, il<br />
più prepotente, figlio <strong>di</strong> un noto pregiu<strong>di</strong>cato bitontino, aveva la leadership del gruppo. In sei per<br />
mesi avrebbero aggre<strong>di</strong>to i coetanei, portando via cellulari, occhiali e portafogli. Il martedì mattina,<br />
invece, sembra che pattugliassero il mercato settimanale, a pie<strong>di</strong> o a <strong>bordo</strong> dei motorini, portando<br />
via borse e portamonete. E‟ probabile che anche alcuni episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> violenza, registrati sugli autobus<br />
<strong>di</strong> linea citta<strong>di</strong>ni, possano essere ricondotti ai ragazzi terribili. A loro, tuttavia, venivano addebitati<br />
inoltre una serie <strong>di</strong> furti e borseggi fuori e dentro la Basilica dei SS. Me<strong>di</strong>ci. In quel momento, la<br />
loro specialità: i furti d‟auto. Pare che avessero una particolare pre<strong>di</strong>lezione per le macchine più<br />
vecchie, più semplici da scassinare. Dopo aver forzato le serrature, anche più <strong>di</strong> una nella stessa<br />
zona, rubavano tutte le auto che riuscivano a mettere in moto. I furti servivano ad alimentare il<br />
mercato dei pezzi <strong>di</strong> ricambio e probabilmente, non era da escludere, qualche tentativo <strong>di</strong> azione<br />
estorsiva.<br />
Ed è stato proprio in occasione <strong>di</strong> un furto d‟auto, come abbiamo detto, che la polizia mise fine,<br />
anche se non sappiamo ancora per quanto tempo, alla lunga sequenza <strong>di</strong> reati. Fondamentale, per il<br />
vero, fu la segnalazione <strong>di</strong> un residente della zona, che mise in allerta gli agenti. Gli uomini del<br />
Commissariato <strong>di</strong> Bitonto sorpresero i tre che, dopo il tentativo mal riuscito ai danni <strong>di</strong> un‟altra<br />
macchina, cercavano <strong>di</strong> portare via una Fiat Uno. E‟ convinzione degli investigatori che i ragazzi<br />
avevano avuto degli insegnanti <strong>di</strong> tutto riguardo e per questo erano scaltri, spaval<strong>di</strong>, aggressivi.<br />
*l‟autobus arancione – Erano giovani, giovanissimi, ma capaci <strong>di</strong> tenere in scacco, per un‟intera<br />
serata, il servizio pubblico <strong>di</strong> trasporto in città. Le scene <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nario bullismo si verificarono nelle<br />
ultime settimane <strong>di</strong> febbraio. Autori del gesto, circa 15 ragazzi, <strong>di</strong> età compresa fra i 14 e i 17 anni,<br />
che presero letteralmente d‟assalto l‟autobus arancione che fa servizio <strong>di</strong> linea fra Bitonto e le<br />
frazioni. Agirono <strong>di</strong> sera, quando il bus non è particolarmente frequentato, ma non per questo gli<br />
episo<strong>di</strong> non ebbero vittime. I conducenti stanchi e spaventati dalle minacce e dai soprusi,<br />
presentarono regolare denuncia al Commissariato <strong>di</strong> polizia della città. Due gli episo<strong>di</strong> più gravi.,<br />
che spinsero poi gli autisti alla denuncia. I ragazzini, numerosi, entrarono nell‟autobus in sosta nella<br />
zona <strong>di</strong> piazza Marena, nella vicinanza della Basilica dei Santi Me<strong>di</strong>ci. Salirono a <strong>bordo</strong>,<br />
naturalmente senza biglietto, cominciarono a gridare e a strepitare nell‟autobus, ricoprirono <strong>di</strong><br />
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