28.05.2013 Views

diario di bordo - Comune di Capurso

diario di bordo - Comune di Capurso

diario di bordo - Comune di Capurso

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

DIARIO DI BORDO – 1 SEMESTRE 2009- LA LEGALITA’ E LA<br />

SICUREZZA IN PROVINCIA DI BARI<br />

*Picchiato dai georgiani – Un uomo <strong>di</strong> 44 anni fu picchiato a sangue da un gruppo <strong>di</strong> stranieri, a<br />

quanto pare georgiani, forse ad<strong>di</strong>rittura una quin<strong>di</strong>cina, in piazza Umberto I° , in pieno centro <strong>di</strong><br />

Bari, la sera del 14 giugno, intorno alle 20. La vittima dell‟aggressione, un uomo residente a<br />

Bisceglie ma originario <strong>di</strong> Bari, riportò ferite guaribili in 22 giorni. Alla base del pestaggio, pare<br />

una <strong>di</strong>scussione, fattasi via, via sempre più accesa, fra il 44enne italiano e uno dei georgiani. Sul<br />

posto arrivarono pattuglie delle „Volanti‟ e della Squadra mobile: a fare intervenire i poliziotti<br />

sarebbe stato un amico dell‟uomo picchiato. Secondo il racconto dell‟amico, la vittima avrebbe<br />

rivolto parole a uno dei georgiani non particolarmente gra<strong>di</strong>te, in quanto avrebbe sollecitato lo<br />

straniero ad andare a lavorare piuttosto che bighellonare per strada e chiedere sol<strong>di</strong> ai passanti. Lo<br />

straniero avrebbe reagito raccomandandogli <strong>di</strong> farsi i fatti suoi. Dopo questo primo scambio <strong>di</strong><br />

battute il presunto georgiano si sarebbe allontanato <strong>di</strong> qualche decina <strong>di</strong> metri, per ritornare, <strong>di</strong> lì a<br />

poco, scortato da una squadra <strong>di</strong> spalleggiatori, a quanto pare suoi connazionali. Il malcapitato fu<br />

imme<strong>di</strong>atamente circondato, impe<strong>di</strong>to così ad intraprende una fuga verso la salvezza. Il gruppo, ben<br />

nutrito, lo prese a schiaffi. L‟amico a quel punto, come abbiamo già detto, chiamò il 113. Nel<br />

frattempo, però, gli aggressori si erano allontanati, facendo perdere le loro tracce. Mentre il<br />

biscegliese venne trasportato al pronto soccorso del Policlinico. La vittima, il giorno seguente,15<br />

giugno, fu ascoltata in Questura ed ha confermato la versione fornita dall‟amico. Gli investigatori<br />

informarono tempestivamente il pubblico ministero <strong>di</strong> turno della Procura del Tribunale <strong>di</strong> Bari che<br />

avviò gli opportuni accertamenti finalizzati a risalire all‟ identità degli aggressori. Piazza Umberto<br />

si confermava, al <strong>di</strong> là degli accertamenti sulla veri<strong>di</strong>cità della ricostruzione dei fatti così come<br />

narrati dalla vittima e dall‟amico, luogo <strong>di</strong> momenti <strong>di</strong> tensione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile convivenza per non<br />

<strong>di</strong>re <strong>di</strong> intolleranza fra persone, in<strong>di</strong>pendentemente dalle rispettive nazionalità e provenienze. Il<br />

centro citta<strong>di</strong>no da tempo non è esente da episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> violenza, una volta tipici delle periferie o <strong>di</strong><br />

determinati quartieri, malamente definiti „degradati‟.<br />

*A Bitonto: scontro tra clan – Sette colpi <strong>di</strong> pistola esplosi, uno dopo l‟altro, a <strong>di</strong>stanza<br />

ravvicinata. I carabinieri li sentirono <strong>di</strong>stintamente. A <strong>bordo</strong> <strong>di</strong> un‟auto <strong>di</strong> servizio avevano appena<br />

superato i cancelli della caserma che si trova a pochi metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza da via Amendolagine, luogo<br />

della sparatoria. Erano da poco passate le un<strong>di</strong>ci del 23 giugno. Qualcuno sparò in pieno giorno in<br />

una delle strade <strong>di</strong> quel pezzo <strong>di</strong> città in cui vivono, come <strong>di</strong>rimpettai, i componenti dei clan che da<br />

sempre si <strong>di</strong>vidono il territorio. Quando i carabinieri arrivarono non c‟era anima viva. Nulla. Solo i<br />

bossoli. I pistoleri, forse due, a <strong>bordo</strong> <strong>di</strong> uno “scooterone”, non c‟erano più. Svanito nel nulla anche<br />

il bersaglio. A terra, oltre ad una manciata <strong>di</strong> bossoli, calibro 9 x 21, non una goccia <strong>di</strong> sangue. Per<br />

questo era probabile che nessuno fosse rimasto ferito. Uno dei proiettili aveva colpito un‟auto in<br />

sosta, una . Una sparatoria in piena regola, probabile tentativo <strong>di</strong> gambizzazione,<br />

eppure lì, in quella striscia <strong>di</strong> terra in cui il clan Conte-D‟Elia rosicchia territorio al clan Valentini-<br />

Semeraro, nessuno aveva visto nulla. I carabinieri provarono a fare domande. Inutile. Con il passare<br />

delle ore gli investigatori riuscirono ad arricchire, con dettagli più netti, l‟episo<strong>di</strong>o della sparatoria.<br />

La prima novità riguardò la moto coinvolta: si sarebbe trattato <strong>di</strong> una moto da cross e non <strong>di</strong> uno<br />

scooterone. A <strong>bordo</strong> quasi certamente c‟erano due elementi ritenuti rivali del clan Cassano-D‟Elia: i<br />

due avrebbero organizzato un‟incursione nella zona controllata dai rivali per mandare un<br />

avvertimento oppure per ripagare un affronto. Appostati sotto il porticato delle case popolari, i due<br />

avrebbero trovato un luogotenente del clan egemone nella zona, preposto al „controllo‟ del<br />

territorio.<br />

C‟era ancora da appurare chi avesse sparato. L‟ipotesi più verosimile è che uno dei due a <strong>bordo</strong><br />

della moto abbia aperto il fuoco contro l‟uomo appostato sotto il porticato. I sette bossoli rinvenuti<br />

erano tutti dello stesso calibro, 9, e potrebbero pertanto essere partiti da una stessa pistola e <strong>di</strong>retti<br />

contro un solo bersaglio. Già nel corso della mattinata del 23 giugno, giorno della sparatoria, i<br />

carabinieri effettuarono <strong>di</strong>verse perquisizioni nelle case <strong>di</strong> noti pregiu<strong>di</strong>cati: nessun esito positivo se<br />

si escludono piccole dosi <strong>di</strong> sostanze stupefacenti. Non ci sarebbero comunque perplessità in merito

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!