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diario di bordo - Comune di Capurso

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DIARIO DI BORDO – 1 SEMESTRE 2009- LA LEGALITA’ E LA<br />

SICUREZZA IN PROVINCIA DI BARI<br />

Francesco Valerio, <strong>di</strong> 34 anni, Bartolomeo Pellegrino, <strong>di</strong> 39, Giovanni Caizzi, <strong>di</strong> 37, Filippo<br />

Spizzico, <strong>di</strong> 20 e Antonio De Manna, <strong>di</strong> 36, tutti <strong>di</strong> Bari, del quartiere Japigia. Quattro gli episo<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

assalti ai Tir contestati ai componenti della banda, che nell‟occasione si travestivano da finanzieri.<br />

Più <strong>di</strong> una rapina consumata ai danni del commercialista <strong>di</strong> un supermercato sorpreso mentre si<br />

allontanava dall‟attività commerciale. Gli investigatori sostennero inoltre che sarebbero state<br />

almeno quattro le , ossia le simulazioni concordate con gli autotrasportatori<br />

compiacenti, anche loro in<strong>di</strong>viduati e arrestati a gennaio. Tutti gli episo<strong>di</strong> si sarebbero verificati in<br />

provincia <strong>di</strong> Bari tra il mese <strong>di</strong> maggio e settembre 2007. A gennaio,nell‟ambito della stessa<br />

inchiesta, i finanzieri arrestarono in tempi <strong>di</strong>versi tre autotrasportatori, <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> un‟azienda <strong>di</strong><br />

trasporti, vittime e complici della banda: il 43enne Vincenzo Marsico, barese del quartiere Libertà,<br />

Luigi De Tullio, 34 anni, <strong>di</strong> <strong>Capurso</strong> e Domenico Carra <strong>di</strong> 31 anni, <strong>di</strong> Valenzano. L‟inchiesta sulla<br />

banda dei nacque da una costola <strong>di</strong> una indagine più ampia, avviata dalla Dda,<br />

sulle più recenti attività illecite collocabili nel quartiere Japigia, negli anni Ottanta e Novanta<br />

roccaforte del clan Parisi.<br />

*13 aprile – Furono arrestate a Barletta due professioniste, appartenenti ad una famiglia fin troppo<br />

nota negli ambienti della malavita pugliese: Emanuella Capriati, 58enne e Angela Annoscia, <strong>di</strong> 36<br />

anni, madre e figlia, ovvero sorella e nipote <strong>di</strong> Antonio Capriati, boss <strong>di</strong> Bari vecchia. Le due donne<br />

erano entrate in due negozi, nel centro <strong>di</strong> Barletta, sul corso Garibal<strong>di</strong>, impossessandosi <strong>di</strong> capi <strong>di</strong><br />

abbigliamento (alcune magliette e due giubbotti) per un valore <strong>di</strong> circa duemila euro. A tra<strong>di</strong>rle i<br />

filmati delle telecamere a circuito chiuso <strong>di</strong> una boutique. Il titolare chiese l‟intervento della polizia<br />

municipale. Le ladre, che nel frattempo avevano visitato un altro negozio <strong>di</strong> abbigliamento<br />

(probabilmente dopo aver lasciato ad alcuni complici la refurtiva), cercarono <strong>di</strong> giustificarsi senza<br />

riuscire a <strong>di</strong>mostrare la loro innocenza. Madre e figlia furono denunciate, dalla stessa polizia<br />

municipale, per analogo furto compiuto il 20 febbraio. Nella borsa <strong>di</strong> Emanuella Capriati furono<br />

trovate forbici seghettate, probabilmente usate per eliminare dal vestiario i <strong>di</strong>spositivi<br />

antitaccheggio.<br />

*16 aprile – Accadde tutto in pochissimi minuti, intorno alle 9,30 a Ruvo. All‟interno <strong>di</strong> una<br />

gioielleria c‟era solo il titolare. Entrò prima un giovane, con il viso coperto da un paio <strong>di</strong> occhiali da<br />

sole, che chiese <strong>di</strong> visionare un anello. Subito dopo entrò il complice con la faccia anch‟essa<br />

contraffatta da un paio <strong>di</strong> occhiali da sole ed un cappellino sportivo con visiera. Il primo malvivente<br />

estrasse la pistola e minacciò il gioielliere puntandogli l‟arma alla testa. Fece il giro del bancone<br />

con l‟intento <strong>di</strong> arraffare i gioielli. Il commerciante reagì istintivamente bloccando la mano con la<br />

pistola, riuscendo a colpire il malvivente con il contenitore degli anelli e facendo cadere l‟arma per<br />

terra. Seguì una colluttazione con il gioielliere che fu colpito dal giovane alla testa con lo stesso<br />

contenitore alla testa. Imme<strong>di</strong>ata la fuga dei due ban<strong>di</strong>ti seguiti a pie<strong>di</strong> per un breve tratto dal<br />

titolare dell‟esercizio. Allertato il comando <strong>di</strong> polizia municipale, una pattuglia riuscì ad intercettare<br />

la corsa dei due rapinatori a <strong>bordo</strong> dell‟auto Au<strong>di</strong> A3. Un inseguimento a tutta velocità per le strade<br />

del centro abitato fino ad alcuni chilometri della s.p. 231 dove l‟auto dei due riuscì a <strong>di</strong>leguarsi<br />

<strong>di</strong>rigendosi verso Bari.<br />

Una rapina consumata, nel primo pomeriggio, nel quartiere Japigia, ai danni <strong>di</strong> una 65enne<br />

barese, titolare <strong>di</strong> una agenzia assicurativa in corso Italia. Una moto <strong>di</strong> grossa cilindrata sfrecciò su<br />

via Gentile, superò l‟auto della donna, le tagliò la strada e la costrinse a frenare. Un‟altra auto<br />

blocca la corsia e impe<strong>di</strong>sce la retromarcia. Un pugno spaccò il vetro del finestrino, il braccio <strong>di</strong><br />

uno dei due motociclisti si allungava per afferrare la borsa e portare via i 3mila euro custo<strong>di</strong>ti dalla<br />

vittima. Poi la fuga del commando verso la tangenziale, mentre la donna illesa, restò paralizzata<br />

dallo shock prima <strong>di</strong> riuscire a enunciare l‟episo<strong>di</strong>o alla polizia.<br />

Nelle stesse ore le strade <strong>di</strong> tutta la provincia fecero da scenario ad altri furti e rapine: due<br />

uomini con passamontagna calato sul viso assalirono l‟Erg in via Napoli e presero 270 euro, per poi

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