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diario di bordo - Comune di Capurso

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OSSERVATORIO PER LA LEGALITA’ E LA SICUREZZA – CENTRO STUDI<br />

spacciato per tecnico o per rappresentante <strong>di</strong> apparecchiature me<strong>di</strong>cali. Fu <strong>di</strong>fficile stimare l‟entità<br />

del furto. Grande preoccupazione e sconcerto si creò tra il personale del nosocomio: il furto, infatti,<br />

mise in evidenza l‟estrema facilità con cui i malintenzionati potevano entrare in ospedale, con grave<br />

danno non solo per i mezzi ma anche per i sanitari.<br />

*29 aprile – Un ladro solitario mise a segno, la mattina del 29 aprile, una rapina alla filiale della<br />

banca Carime a Gravina. Era con il volto coperto da un paio <strong>di</strong> occhiali da sole e da una bandana<br />

che nascondeva l‟altra parte del viso; estrasse un coltello giocattolo, saltò dall‟altra parte dello<br />

sportello, arraffò i contanti che erano in cassa (circa 22mila euro) e fuggì.<br />

I compiti erano stati ben <strong>di</strong>visi: uno rubava le automobili; padre e figlio le sottoponevano a<br />

lifting e un altro ancora le vendeva nel suo autosalone. I quattro furono arrestati il 29 aprile dagli<br />

agenti della giu<strong>di</strong>ziaria della Polizia stradale. Le auto venivano rubate da Paulin Ndrekay, <strong>di</strong> 31<br />

anni, albanese, riverniciate e cambiati i numeri del telaio o del motore ad opera <strong>di</strong> Giuseppe e Luigi<br />

Lopez, padre e figlio <strong>di</strong> 45 e 25 anni <strong>di</strong> Casamassima, con precedenti specifici. Quin<strong>di</strong> le vetture<br />

venivano messe in esposizione nell‟autosalone <strong>di</strong> Ceglie Messapica (Br) <strong>di</strong> Giuseppe Demarchi, <strong>di</strong><br />

36 anni. Nel tentativo <strong>di</strong> superare gli ostacoli, queste auto erano state classificate come incidentate e<br />

da rottamare. Complessivamente furono 13 le persone denunciate: <strong>di</strong> Bari, Casamassima e Cassano<br />

delle Murge. Si trattava <strong>di</strong> ladri specializzati, meccanici e ricettatori. L‟indagine iniziò verso la fine<br />

del 2008 subito dopo l‟acquisto <strong>di</strong> una Lancia Y, per 4.000 euro da una ignara donna barese.<br />

Giuseppe e Luigi Lopez, in particolare, furono i due componenti dell‟organizzazione seguiti più da<br />

vicino dagli agenti <strong>di</strong> polizia. Due titolari <strong>di</strong> un‟officina <strong>di</strong> Casamassima spesso lavoravano a<br />

domicilio, in opifici e depositi dove i mezzi rubati assumevano nuova identità. Alle volte erano<br />

proprio loro a proporre affari ad automobilisti in cerca <strong>di</strong> auto usate attraverso il meccanismo della<br />

ven<strong>di</strong>ta porta a porta. Le indagini il 29 aprile – Per esplicita <strong>di</strong>chiarazione degli investigatori le<br />

indagini non furono considerate concluse; hanno infatti ritenuto che l‟albanese fosse a capo <strong>di</strong><br />

un‟organizzazione costituita da connazionali e da romeni, specializzati nei furti d‟auto. Usavano un<br />

carro attrezzi per caricare i mezzi rubati per dare meno nell‟occhio. Rimesse a nuovo,<br />

raggiungevano Ceglie Messapica per essere rivendute ad un prezzo inferiore <strong>di</strong> circa 1.000 euro<br />

rispetto a quello <strong>di</strong> mercato.<br />

*30 aprile – Nelle prime ore del 30 aprile, ignoti, dopo aver scassinato la cassaforte dell‟arma<strong>di</strong>etto<br />

<strong>di</strong> un me<strong>di</strong>co del reparto <strong>di</strong> urologia, si impossessarono dei suoi effetti personali, delle chiavi <strong>di</strong><br />

casa e della sua auto, sottraendogli la Bmw parcheggiata nel cortile dell‟Ospedale Di Venere <strong>di</strong><br />

Bari. Il fatto è accaduto al termine del suo turno <strong>di</strong> notte.<br />

Alle 19 del 30 aprile due persone, con il volto coperto e armati pistola, rapinarono una<br />

stazione <strong>di</strong> servizio della Erg in viale Europa al quartiere San Paolo <strong>di</strong> Bari. Avvicinarono il gestore<br />

dell‟impianto e lo colpirono al capo con il calcio della pistola, facendosi consegnare l‟incasso. Poi<br />

fuggirono a <strong>bordo</strong> <strong>di</strong> un ciclomotore. Non era la prima volta che l‟esercizio veniva assaltato;<br />

evidentemente lo hanno ritenevano facile bersaglio: il <strong>di</strong>stributore si trova in una comoda via <strong>di</strong><br />

fuga.<br />

*4 maggio – I <strong>di</strong>pendenti della <strong>di</strong>tta che si occupa della pulizia degli ambienti della ripartizione del<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Bari, in via Garruba, arrivarono la mattina, alle 5,30 del 4 maggio, come ogni lunedì. Un<br />

particolare fuori posto li mise però in allarme: la squadra non trovò in portineria le chiavi delle<br />

stanze al IV, V e VI piano. Erano stati i ladri a prenderle per introdursi nello stabile dal terrazzino<br />

del palazzo a<strong>di</strong>acente. Dopo aver scar<strong>di</strong>nato la porta, arrivarono al piano terra e forzarono l‟ingresso<br />

della portineria. Dalla bacheca presero le chiavi corrispondenti ai tre piani superiori; sparirono pc e<br />

monitor, una macchinetta per la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> bevande fu saccheggiata; nella stanza <strong>di</strong> un<br />

funzionario fu asportata una cassaforte a muro, successivamente forzata e svuotata. Vi erano<br />

custo<strong>di</strong>te poche centinaia <strong>di</strong> euro e documenti riservati. Un furto apparentemente anomalo. Non si<br />

escluse però l‟ipotesi che l‟obiettivo reale fosse il cartaceo sotto chiave, che conteneva tutto ciò che<br />

concerneva hard <strong>di</strong>sk.<br />

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