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diario di bordo - Comune di Capurso

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OSSERVATORIO PER LA LEGALITA’ E LA SICUREZZA – CENTRO STUDI<br />

Benin City, 29 anni, arrestata perché nascondeva la cocaina in un trolley. I.J.O. s‟imbarca in Nigeria<br />

i finanzieri l‟aspettano all‟aeroporto <strong>di</strong> Bari: trovano nella valigia 3 kg e 775 gr <strong>di</strong> cocaina.<br />

Arrestano altri due complici. I.J.O. decide <strong>di</strong> collaborare con la giustizia. Vengono avviate indagini<br />

sul conto della donna, unitamente a tutti gli appartenenti alla tribù e al clan familiare. Ed emergono<br />

una serie <strong>di</strong> elementi riguardanti alcuni nigeriani coinvolti nei traffici illeciti, con basi in Spagna e a<br />

Castelvolturno (Caserta). Il prosieguo dell‟inchiesta consente <strong>di</strong> inquadrare meglio il ruolo della<br />

cellula barese, destinataria della droga, e <strong>di</strong>mostra il legame associativo tra il gruppo <strong>di</strong> Bari e quelli<br />

<strong>di</strong> Caserta. Insomma, Cuori Neri si prende , dei documenti e della polvere bianca.<br />

*La „Stidda‟ <strong>di</strong> Gela e la Puglia – Armi dalla Sicilia per una rapina ad una gioielleria <strong>di</strong> Modugno,<br />

poi sfumata all‟ultimo momento. Esplosivo al plastico e relativo detonatore, acquistati nel Barese,<br />

ma da impiegare in Sicilia per rapinare un furgone portavalori. Inoltre, impegni <strong>di</strong> lavoro tra Bari,<br />

Brin<strong>di</strong>si e Taranto, nonché traffici e soli<strong>di</strong> rapporti <strong>di</strong> amicizia.<br />

Un inquietante „fronte pugliese‟ è emerso dalle intercettazioni che, il 26 marzo hanno fatto scattare<br />

l‟operazione „Caiman‟, portando in carcere sette siciliani, accusati a vario titolo <strong>di</strong> associazione<br />

mafiosa e associazione per delinquere, detenzione <strong>di</strong> armi ed esplosivi, sequestro <strong>di</strong> persona a scopo<br />

<strong>di</strong> estorsione, con l‟aggravante per tutti <strong>di</strong> costituire un‟associazione armata.<br />

Le otto or<strong>di</strong>nanze (uno dei destinatari è irreperibile) sono state firmate dal gip <strong>di</strong> Caltanissetta su<br />

richiesta del Procuratore capo della Dda.<br />

L‟organizzazione sarebbe stata capeggiata da Vincenzo Pistritto, 41 anni, pregiu<strong>di</strong>cato <strong>di</strong> Gela (ma<br />

spesso presente nel territorio <strong>di</strong> Bari e provincia), e considerato personaggio <strong>di</strong> primo piano della<br />

Stidda <strong>di</strong> Gela. Spicca poi la presenza <strong>di</strong> un ex militante delle Brigate Rosse, ovvero Calogero La<br />

Mantia, 59 anni, originario <strong>di</strong> Sommatino, ma residente a Gela. Uno dei componenti del clan,<br />

Gianluca Scollo, operaio, è stato arrestato a Taranto, dove pare avesse <br />

Stando alle intercettazioni, i sette sognavano <strong>di</strong> fare tanti sol<strong>di</strong> e trasferirsi alle Isole Cayman. Non<br />

sapevano che i carabinieri della compagnia <strong>di</strong> Gela avevano <strong>di</strong>sseminato <strong>di</strong> „cimici‟ le loro auto e<br />

ascoltavano le loro conversazioni telefoniche.<br />

E‟ stato proprio grazie alle intercettazioni che gli investigatori si sono convinti che i presunti<br />

mafiosi stavano per rapire il banchiere siciliano Giovanni Cartia, nonché l‟impren<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> Gela<br />

Vincenzo Cavallaro.<br />

Il rapimento del banchiere pare fosse in progetto entro Pasqua ed ecco perché il 26 marzo sono<br />

scattate le manette.<br />

Anche la rapina alla gioielleria <strong>di</strong> Modugno – hanno sostenuto gli investigatori – sfumò<br />

all‟improvviso. Pare fosse stata pianificata per il novembre 2008. Dalle intercettazioni è emerso<br />

anche che Pistritto si sia appostato varie volte in auto nei pressi del negozio. Per non attrarre<br />

l‟attenzione, con lui ci sarebbe stata anche una donna, una barese.<br />

I due avrebbero stu<strong>di</strong>ato i movimenti del proprietario e dei suoi familiari; anche le armi (chiamate in<br />

co<strong>di</strong>ce „biciclette‟) erano pronte, arrivate probabilmente dalla Sicilia. Ma un improvviso<br />

impe<strong>di</strong>mento fece saltare i piani.<br />

Quanto alla progettata rapina al furgone portavalori siciliano, i Carabinieri erano sicuri che<br />

l‟esplosivo fosse procurato da baresi. Pare fosse del plastico.<br />

Dalle intercettazioni risulterebbe che Pistritto trascorse un paio <strong>di</strong> settimane a Modugno e che aveva<br />

interessi personali in Terra <strong>di</strong> Bari. Per quel che ci interessa: arrivò il 25 novembre 2008 per poi<br />

ripartire il successivo 9 <strong>di</strong>cembre. Nella sua permanenza a Modugno perfezionò l‟acquisto <strong>di</strong> un<br />

quantitativo <strong>di</strong> esplosivo al plastico, che voleva utilizzare nell‟assalto al portavalori.<br />

Il gip spiega nella sua or<strong>di</strong>nanza che e due donne, le quali conversazioni,

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