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diario di bordo - Comune di Capurso

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OSSERVATORIO PER LA LEGALITA’ E LA SICUREZZA – CENTRO STUDI<br />

consentito <strong>di</strong> inquadrare meglio il ruolo della cellula barese, destinataria della droga, <strong>di</strong>mostrando il<br />

legame associativo tra il gruppo <strong>di</strong> Bari e quelli <strong>di</strong> Caserta. Cuori Neri si prendeva cura <strong>di</strong> tutto, dei<br />

documenti e della polvere bianca.<br />

*una riven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> droga sotto casa – Nella parte della città <strong>di</strong> Bitonto controllata dal clan Conte-<br />

Cassano, all‟altezza <strong>di</strong> un complesso condominiale <strong>di</strong> via Pertini, da giorni i carabinieri avevano<br />

notato uno strano quanto sospetto an<strong>di</strong>rivieni <strong>di</strong> tossico <strong>di</strong>pendenti. Il timore che in uno dei locali a<br />

piano terra ci fosse una vera e propria riven<strong>di</strong>ta a dettaglio <strong>di</strong> sostanze stupefacenti si fece <strong>di</strong> ora in<br />

ora più forte. La sera del 20 marzo i carabinieri controllarono uno per uno i locali a piano terra, a<br />

cominciare da quelli vuoti e sistemati nelle zone più buie. All‟improvviso dal buio sbucarono due<br />

giovani che si dettero subito alla fuga perdendo una borsa all‟interno della quale furono trovate<br />

novantasei dosi <strong>di</strong> sostanze stupefacenti. Dal locale da dove erano sbucati i militari scoprirono la<br />

centrale dello spaccio allocata a piano terra in uno spazio <strong>di</strong>sabitato <strong>di</strong> un condominio all‟interno<br />

del quale vivono numerose famiglie con anziani e minori.<br />

*raggi X – Il , l‟apparecchio che consente <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ografare ai raggi X cassoni<br />

e rimorchi ed evidenziarne il contenuto colpì nel primo pomeriggio dell‟8 aprile quando, nel porto,<br />

consentì ai controllori dell‟Agenzia delle dogane e finanzieri <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare scomparti e nascon<strong>di</strong>gli<br />

ricavati in un autoarticolato proveniente dalla Grecia. Permise quin<strong>di</strong> alla guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> finanza <strong>di</strong><br />

sequestrare oltre 70 chili <strong>di</strong> eroina nascosti tra (e in) scatole <strong>di</strong> patatine e meren<strong>di</strong>ne a <strong>bordo</strong> <strong>di</strong> un<br />

camion sbarcato in mattinata dalla Grecia. A condurre il mezzo era un bulgaro <strong>di</strong> 45 anni che fu<br />

arrestato con l‟accusa <strong>di</strong> traffico internazionale <strong>di</strong> stupefacenti. Fu il mo<strong>di</strong>co valore del carico,<br />

<strong>di</strong>retto in Francia, ad insospettire i finanzieri inducendoli a sottoporlo all‟esame dello scanner. Era<br />

decisamente antieconomico, infatti, trasportare patatine e snack dalla Bulgaria, attraversare la<br />

Grecia, quin<strong>di</strong> il mare Adriatico e mezza Europa prima <strong>di</strong> giungere a destinazione.<br />

*la droga in carcere – Il 10 aprile gli agenti della polizia penitenziaria, con l‟aiuto <strong>di</strong> cani<br />

antidroga, riuscirono ad impe<strong>di</strong>re che alcune dosi minime <strong>di</strong> stupefacente venissero introdotte nella<br />

casa circondariale <strong>di</strong> Bari da parenti <strong>di</strong> detenuti. Le guar<strong>di</strong>e carcerarie riuscirono ad in<strong>di</strong>viduare la<br />

presenza <strong>di</strong> hashish negli indumenti del figlio <strong>di</strong> un detenuto, bloccando il giovane prima che<br />

varcasse la porta d‟ingresso per recarsi al colloquio con il genitore. Alla perquisizione cui venne<br />

sottoposto il ragazzo, seguì quella dell‟auto. Sotto un se<strong>di</strong>le gli agenti scovarono altre dosi. Nella<br />

seconda operazione condotta sempre all‟esterno del carcere, i segugi antidroga ne segnalarono la<br />

presenza in una siepe in prossimità del camminamento che porta all‟ufficio colloqui. I poliziotti<br />

ipotizzarono che sia stata lanciata da un familiare dei detenuti alla vista dei cani.<br />

*quasi un insospettabile – Agenti della Polizia <strong>di</strong> Stato il 10 aprile fecero irruzione, al quartiere<br />

Japigia, nell‟appartamento <strong>di</strong> Bernardo Schingaro, 23 anni, piccoli precedenti per reati contro il<br />

patrimonio, nessuna condanna. In un arma<strong>di</strong>o furono trovati 50 grammi <strong>di</strong> hashish e 30 <strong>di</strong> cocaina,<br />

più l‟armamentario necessario: bilancino <strong>di</strong> precisione, cartine per il confezionamento delle dosi,<br />

una piccola pressa per il compattamento della polvere bianca. Controllando i balconi, dalla cassetta<br />

che contiene e protegge la caldaia, gli investigatori tirarono fuori un revolver con il caricatore pieno<br />

<strong>di</strong> proiettili calibro 38, altre 6 pallottole calibro 357 magnum (compatibili con la pistola) e un<br />

secondo caricatore che aveva all‟interno un proiettile calibro 6,35. Schingaro che pure non<br />

conosceva condanne per associazione mafiose, secondo fonti investigative, nell‟ultimo periodo<br />

avrebbe frequentato soggetti vicini al clan Parisi.<br />

*i picciotti del clan Di Cosola – Due pregiu<strong>di</strong>cati, Vito Chiumarulo, <strong>di</strong> 31 anni, adelfiese <strong>di</strong> origine<br />

barese e Stefano D‟Addario <strong>di</strong> 23, responsabili <strong>di</strong> aver trafficato stupefacenti nel territorio <strong>di</strong><br />

Adelfia, furono arrestati la mattina dell‟11 aprile in esecuzione <strong>di</strong> un provve<strong>di</strong>mento cautelare<br />

emesso dal giu<strong>di</strong>ce del Tribunale <strong>di</strong> Bari su richiesta della Dda. Le indagini furono avviate dopo la<br />

cessione <strong>di</strong> due partite <strong>di</strong> cocaina, nel gennaio e nel marzo 2009, rispettivamente <strong>di</strong> 500 e <strong>di</strong> 200<br />

grammi, parte delle quali ritrovata a Gioia del Colle il 12 marzo 2009. I due, peraltro, furono<br />

vittime <strong>di</strong> un duplice tentativo <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o, il 5 novembre 2008, mentre percorrevano la<br />

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