diario di bordo - Comune di Capurso
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OSSERVATORIO PER LA LEGALITA’ E LA SICUREZZA – CENTRO STUDI<br />
detenzione <strong>di</strong> una pistola giocattolo del peso <strong>di</strong> circa 700 grammi, abilmente mo<strong>di</strong>ficata ed occultata<br />
sotto il tappetino, minacce personali a carico dei vigili urbani che lo avevano bloccato e, per finire,<br />
anche per possesso <strong>di</strong> arnesi vari atti allo scasso.<br />
Tutto scaturì da un normale posto <strong>di</strong> controllo effettuato, la sera del 22 giugno, in piazza Caduti in<br />
guerra, a Corato, da parte dei componenti <strong>di</strong> una pattuglia dei vigili urbani. Fu fermata una<br />
Volkswagen Golf <strong>di</strong> colore bianco, già segnalata in altre circostanze scorazzare per le vie <strong>di</strong> Corato<br />
con due, tre persone a <strong>bordo</strong>. Tutto il materiale, trovato a <strong>bordo</strong> dell‟auto, fu sequestrato in attesa<br />
che le indagini della Polizia Municipale accertassero se e quando l‟arma poteva essere stata<br />
utilizzata e per quale motivo il giovane albanese avesse con sé gli arnesi da scasso.<br />
*tre spade – Pietro Navarra, <strong>di</strong> 54 anni, fu arrestato il 29 giugno dalla polizia <strong>di</strong> Ceglie del Campo<br />
con l‟accusa <strong>di</strong> detenzione <strong>di</strong> sostanze stupefacenti, ai fini <strong>di</strong> spaccio, e possesso ingiustificato <strong>di</strong><br />
armi da taglio e punta. Nel corso <strong>di</strong> un controllo nella sua abitazione, gli agenti oltre a scoprire le<br />
sostanze stupefacenti, recuperavano tre spade del tipo , una stella d‟acciaio tipo<br />
a 8 punte, nonché due guanciole in legno per pistola semiautomatica.<br />
CAPITOLO XI – CONTRABBANDO T.L.E.<br />
Non sembri un azzardo il nostro nel voler de<strong>di</strong>care un capitolo al „contrabbando‟, da tutti<br />
ritenuto un reato ormai sconfitto con la famosa operazione ”Primavera”. E‟ vero. Si tenga<br />
conto, però, che, intanto, il notevole impegno posto dalla nostra criminalità nel gestire il<br />
lucroso business, presenta degli strascichi che non abbiamo voluto trascurare. D‟altra parte<br />
dai nostri porti, e soprattutto da quelli <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si e Taranto, passano ancora carichi <strong>di</strong><br />
sigarette destinati ad altri Paesi, in particolare la Gran Bretagna. E su questi carichi si staglia<br />
l‟ombra della nostra criminalità che, certamente, non vuol sentirsi estranea all‟affare,<br />
soprattutto se questo poi lambisce il territorio che essa presi<strong>di</strong>a. Inoltre non si è mai esaurito il<br />
contrabbando <strong>di</strong> , giusto quel che serve per sbarcare il lunario. Esaurito il<br />
tempo delle gran<strong>di</strong> importazioni clandestine, le mo<strong>di</strong>che quantità <strong>di</strong> sigarette ancora oggi<br />
vengono fatte entrare illegalmente.<br />
*la Cassazione rimanda alla Corte d‟Appello – Gerardo Cuomo, uno degli del<br />
contrabbando internazionale <strong>di</strong> sigarette dovrà subire un nuovo processo d‟appello. Infatti, è del 3<br />
marzo la decisione dei giu<strong>di</strong>ci della Corte <strong>di</strong> Cassazione <strong>di</strong> annullare la sentenza <strong>di</strong> assoluzione<br />
emessa il 20 febbraio 2008 dalla Corte d‟Appelo <strong>di</strong> Bari e <strong>di</strong> inviare gli atti nuovamente alla Corte<br />
barese che così dovrà tornare a pronunciarsi sulla vicenda.<br />
Cuomo, 62 anni, nato a Gragnano (Napoli) fu messo sotto inchiesta dalla Procura barese per aver<br />
fatto parte dell‟associazione mafiosa che tra il 1996 e il 2000 avrebbe introdotto in Puglia dal<br />
Montenegro mille tonnellate al mese <strong>di</strong> tabacchi, riciclando in Svizzera il denaro proveniente dal<br />
traffico <strong>di</strong> sigarette. La tesi della Procura antimafia fu accolta dal giu<strong>di</strong>ce dell‟u<strong>di</strong>enze preliminari<br />
(<strong>di</strong>nanzi al quale Cuomo fu giu<strong>di</strong>cato con la formula del rito abbreviato) che il 20 novembre del<br />
2004 lo condannò a sette anni e quattro mesi per associazione mafiosa. La sentenza fu annullata<br />
dalla Corte d‟appello <strong>di</strong> Bari che assolse Cuomo con la formula . Di<br />
più.I giu<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>sposero anche la restituzione dei beni sequestrati al presunto boss del contrabbando,<br />
a cominciare dal lussuoso yacht Arthema (da tempo utilizzato dalla Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza) nel quale<br />
gli uomini della Dia avevano sequestrato quadri d‟autore, denaro e Rolex in oro, beni dei quali pure<br />
era stata richiesta la riconsegna assieme ad una società immobiliare, terreni, ville, appartamenti,<br />
auto e conti correnti. Tutto da rifare, dunque. I giu<strong>di</strong>ci baresi <strong>di</strong> secondo grado (ovviamente una<br />
sezione <strong>di</strong>versa da quella che emise il verdetto <strong>di</strong> assoluzione) dovranno tornare a pronunciarsi su<br />
un‟inchiesta per certi versi storica, vista l‟entità degli affari imbastiti dalla „Tabacco connection‟.<br />
Da uno stralcio dell‟indagine su Cuomo nacque l‟inchiesta nella quale fu indagato per associazione<br />
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