diario di bordo - Comune di Capurso
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DIARIO DI BORDO – 1 SEMESTRE 2009- LA LEGALITA’ E LA<br />
SICUREZZA IN PROVINCIA DI BARI<br />
Antonio Di Cosola <strong>di</strong> Ceglie. Secondo la Dda il „gruppo <strong>di</strong> fuoco‟, quella sera del 2003, sarebbe<br />
entrato in azione contro due presunti esponenti del clan avversario, degli Strisciuglio, Francesco e<br />
Raffaele Abbinante, condannati a 6 anni e a 4 anni e mezzo <strong>di</strong> reclusione per episo<strong>di</strong> minori.<br />
A 17 anni ciascuno furono condannati per altri fatti <strong>di</strong> violenza Cosimo Di Cosola, fratello del<br />
presunto boss, Andrea Caporosso, Domenico Marzullo e Domenico Masciopinto (già condannato a<br />
30 anni per il delitto Marchitelli); 15 anni e 6 mesi ciascuno Salvatore Walter Arganese, Pietro<br />
Barberio e Luigi Schingaro. Ancora, 4 anni e 6 mesi per Antonio Lasorsa e a due anni per Angela<br />
Maria Masciopinto.<br />
Fra i protagonisti delle aggressioni verbali ai giu<strong>di</strong>ci dell‟Assise e al pm, la più scalmanata sarebbe<br />
stata Maria Laura Di Cosola, madre dei fratelli Luigi e Vincenzo Guglielmi. La donna si scatenò<br />
quando il presidente lesse il passaggio del <strong>di</strong>spositivo riguardante i suoi figli. Accusò il pm <strong>di</strong> aver<br />
comprato i pentiti e <strong>di</strong> avere rovinato i suoi figli. Per poi scadere in <strong>di</strong>leggi <strong>di</strong> natura sessuale e in<br />
offese pesanti e decisamente irripetibili.<br />
Avrebbe recitato lo stesso copione Filippo Masciopinto che, nel <strong>di</strong>fendere Vincenzo Guglielmi,<br />
proclamò la sua innocenza e avrebbe poi offeso e minacciato il magistrato.<br />
Giuseppina Di Cosola, invece, si sarebbe limitata a minacciare la pm, promettendole che gliela<br />
avrebbe fatto pagare. In concorso Masciopinto, Guglielmi, le due Di Cosola, Giuseppe Diana e<br />
Tommaso Assunto, avrebbero interrotto e turbato la regolarità dell‟u<strong>di</strong>enza, anche dopo il loro<br />
allontanamento, impedendo per oltre un‟ora ai mezzi <strong>di</strong> polizia penitenziaria <strong>di</strong> trasferire i dannati<br />
in carcere.<br />
*L‟arsenale del clan Stramaglia – Era sotterrato a un metro <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà nel podere <strong>di</strong> un 71enne,<br />
poi arrestato, l‟arsenale del clan Stramaglia <strong>di</strong> Bari scoperto, dai militari della guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> finanza<br />
grazie al fiuto dei cani. E‟ questo uno dei particolari dell‟operazione che ha condotto all‟arresto <strong>di</strong><br />
due persone e alla denuncia <strong>di</strong> altre tre, tutte presunte affiliate al clan. I militari hanno sequestrato<br />
complessivamente una pistola mitragliatrice Skorpion, due pistole calibro 9 e 22, <strong>di</strong>versi caricatori,<br />
una canna <strong>di</strong> pistola, 325 munizioni per armi <strong>di</strong> vario calibro ed un giubbotto antiproiettile.<br />
Il podere si trova in una località sconosciuta anche alle mappe dei sistemi Gps, qui i finanzieri<br />
hanno trovato la pistola mitragliatrice, il giubbotto, i proiettili, ma anche una sagoma e contenitori<br />
in plastica sforacchiati, usati come bersagli, per consentire l‟esercitazione con le armi. Pistole che è<br />
probabile l‟anziano custo<strong>di</strong>sse per conto dei figli e nipoti. Le indagini che hanno portato a due<br />
arresti sono state coor<strong>di</strong>nate dalla Dda <strong>di</strong> Bari.<br />
L‟operazione è stata eseguita intorno al 26, 27 febbraio ma resa nota il 3 marzo. E‟ stata compiuta<br />
in particolare nei territori <strong>di</strong> Cassano delle Murge, Acquaviva delle Fonti e Laterza, in provincia <strong>di</strong><br />
Taranto. In un immobile in costruzione è stata poi trovata una pistola Stayer calibro 22, con<br />
caricatore, nascosta sotto la sella <strong>di</strong> un ciclomotore, una pistola perfettamente oliata ed efficiente,<br />
custo<strong>di</strong>ta in un bavaglino per bambini.<br />
Numerose cartucce calibro 12 sono state trovate in un muretto a secco nelle campagne <strong>di</strong> Cassano,<br />
mentre a Laterza è stata recuperata sul posto <strong>di</strong> lavoro del più giovane degli arrestati (già detenuto<br />
per fatti gravi) una pistola calibro 9, custo<strong>di</strong>ta in un arma<strong>di</strong>etto dove l‟uomo lasciava i suoi oggetti<br />
personali. Tutte le armi sono state requisite per essere sottoposte a indagini balistiche per verificare<br />
se sono state impiegate in episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> sangue avvenute nel sud-est barese nell‟estate 2008. Durante le<br />
perquisizioni sono stati sequestrati una carrozzeria abusiva, nei pressi della piazza <strong>di</strong> Cassano,<br />
materiale utile per la marchiatura dei vetri delle auto e dosi <strong>di</strong> hascisc. Nel locale c‟erano numerosi<br />
automezzi rubati e un gommone oceanico.<br />
*Tutti a casa – Arrestati con l‟accusa <strong>di</strong> aver tentato <strong>di</strong> uccidere a Cellamare, Vito Tritta, detto<br />
„Maciste‟, legato alla mala <strong>di</strong> Japigia e coinvolto nell‟inchiesta , cinque uomini: