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diario di bordo - Comune di Capurso

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DIARIO DI BORDO – 1 SEMESTRE 2009- LA LEGALITA’ E LA<br />

SICUREZZA IN PROVINCIA DI BARI<br />

persone, un contratto con una società finanziaria e altre due buste paga contraffatte. Nessuna<br />

traccia, invece, <strong>di</strong> scanner e stampanti usati per realizzare i documenti.<br />

CAPITOLO IX - TRUFFE<br />

*affitta un appartamento non suo – Un ingegnoso truffatore ha affittato un appartamento non suo<br />

a decine <strong>di</strong> ignare persone che hanno versato migliaia <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> caparra. E‟ fuggito con la cassa e<br />

non rispondeva più al telefono. Lui, un 40enne insospettabile, ha stu<strong>di</strong>ato tutto nei minimi<br />

particolari: l‟annunci sul giornale, gli appuntamenti per le visite, le ricevute per la caparra. Un solo<br />

particolare, come abbiamo già detto, l‟appartamento che intendeva affittare non era suo, ma <strong>di</strong><br />

proprietà <strong>di</strong> una persona che glielo aveva locato.<br />

Teatro della comme<strong>di</strong>a uno stabile in corso Italia, a ridosso del sottovia Quintino Sella, a Bari, In<br />

quell‟e<strong>di</strong>ficio, tra novembre e <strong>di</strong>cembre 2008, sono entrate decine <strong>di</strong> persone interessate a occupare<br />

l‟appartamento che si sarebbe liberato <strong>di</strong> lì a qualche mese. Apparentemente era tutto regolare. Gli<br />

appuntamenti e le visite. Il sinistro ingegnoso immobiliarista riusciva perfino a commuovere i<br />

potenziali affittuari descrivendo la camera da letto della sua defunta madre (che in realtà è viva e<br />

vegeta). Ma, come tutti i proprietari <strong>di</strong> casa che intendono affittare, al termine della visita l‟uomo<br />

richiedeva una caparra e rilasciava una regolare quietanza. Alla fine, una cor<strong>di</strong>ale stretta <strong>di</strong> mano e<br />

lo scambio del numero <strong>di</strong> telefono. Quin<strong>di</strong> si passava all‟altra vittima.<br />

La storia si sarebbe ripetuta <strong>di</strong>verse volte, fino a quando la verità non è venuta a galla. E ciò è<br />

accaduto a ridosso della presunta consegna dell‟immobile, ovvero verso il 20 gennaio 2009. Il<br />

signor X si era dato alla macchia. Nessuna risposta al telefono. E la conferma si è avuta quando la<br />

gente ingannata si è presentata davanti al portone dello stabile chiedendo informazioni <strong>di</strong> qua e <strong>di</strong> là<br />

su quale fine avesse fatto il loro padrone <strong>di</strong> casa.<br />

Nessuno può stabilire con certezza il bottino realizzato dal presunto truffatore; resta il fatto che<br />

molti inquilini dovranno accontentarsi del ricordo <strong>di</strong> una ricevuta con tanto <strong>di</strong> firma. In carcere non<br />

ci andrà (la legge non lo prevede), resta solo la restituzione dei sol<strong>di</strong>.<br />

*una falsa <strong>di</strong>pendente Inps – Anziani nel mirino della malavita. Persone in<strong>di</strong>fese esposte alle<br />

aggressioni <strong>di</strong> personaggi senza scrupoli. Intorno alle 13,30 del 23 gennaio in viale Magna Grecia,<br />

al quartiere Japigia <strong>di</strong> Bari, una giovane donna si introdusse nell‟abitazione <strong>di</strong> un‟aziana. Si<br />

qualificò come <strong>di</strong>pendente Inps venuta per verificare il libretto della pensione. Un pretesto per<br />

attaccare bottone, per <strong>di</strong>strarre la vittima predestinata. In pochi secon<strong>di</strong>, la malvivente portò via 800<br />

euro in contanti e fuggì, a quanto pare a <strong>bordo</strong> <strong>di</strong> un‟auto condotta da un complice.<br />

*fatture con intestazione falsa – Militari della Tenenza Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza <strong>di</strong> Gioia del Colle,<br />

all‟esito <strong>di</strong> un‟attività <strong>di</strong> polizia tributaria accertarono, alla fine <strong>di</strong> gennaio 2009, che un<br />

impren<strong>di</strong>tore operante nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Gioia del Colle nel settore trasporto <strong>di</strong> prodotti caseari, aveva<br />

posto in essere una rilevante evasione fiscale, omettendo la presentazione delle <strong>di</strong>chiarazioni fiscale<br />

in materia <strong>di</strong> imposte sui red<strong>di</strong>ti IVA per circa un milione <strong>di</strong> euro. In particolare, l‟impresa, oltre ad<br />

occultare le scritture contabili, per le prestazioni <strong>di</strong> trasporto eseguite, nei confronti dei committenti<br />

provvedeva ad emettere fatture con una intestazione fittizia utilizzando, altresì, un falso numero <strong>di</strong><br />

partita IVA; i documenti emessi non venivano poi contabilizzati né <strong>di</strong>chiarati.<br />

*artifizi contabili e societari – L‟avventura finanziaria costruita dal 39enne barlettano Pasquale Di<br />

Cosola (ultimo rampollo <strong>di</strong> una ben nota famiglia <strong>di</strong> calzaturieri <strong>di</strong> Barletta) è finita nella tarda<br />

serata del 29 gennaio 2009 quando fu arrestato dai finanzieri della Compagnia <strong>di</strong> Barletta in<br />

esecuzione <strong>di</strong> un‟or<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a cautelare per bancarotta fraudolenta e documentale<br />

aggravata, truffa e falso. Reati che pesano come un macigno ma che, in realtà, sono poca cosa

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