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diario di bordo - Comune di Capurso

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OSSERVATORIO PER LA LEGALITA’ E LA SICUREZZA – CENTRO STUDI<br />

la serata in compagnia <strong>di</strong> amici. La barese avrebbe accettato: le due donne si sarebbero così <strong>di</strong>rette,<br />

a pie<strong>di</strong>, verso il casolare. La zona è frequentata da extracomunitari, soprattutto marocchini, che qui<br />

hanno sistemazioni <strong>di</strong> fortuna: baracche senza luce, acqua e servizi igienici.<br />

Le due donne, giunte sul posto, avrebbero continuato a bere alcolici e a fumare spinelli,<br />

presumibilmente in compagnia <strong>di</strong> almeno tre marocchini. Intorno alle 23 del 18 febbraio, però, la<br />

serata avrebbe preso una piega <strong>di</strong>versa. La romena, stor<strong>di</strong>ta da alcol e droga e in stato <strong>di</strong> alterazione<br />

psichica, avrebbe afferrato un coltello da cucina, iniziando a minacciare tutti i presenti. La barese,<br />

intimorita dall‟atteggiamento dell‟amica avrebbe manifestato il desiderio <strong>di</strong> andare via: la romena<br />

però, sempre con il coltello, le avrebbe tagliato le scarpe, togliendole e così <strong>di</strong> fatto impedendole <strong>di</strong><br />

fuggire. Un gesto seguito da un breve pentimento: la 44enne avrebbe consegnato le pantofole alla<br />

barese, quin<strong>di</strong> l‟avrebbe invitata a seguire , ovvero il marocchino, all‟interno del<br />

casolare. Qui Mabruk, avrebbe aggre<strong>di</strong>to a ceffoni la 38enne, tanto da farle sbattere la testa sul<br />

como<strong>di</strong>no, quin<strong>di</strong> avrebbe avuto un rapporto sessuale con lei. Sul corpo della donna non c‟erano<br />

segni <strong>di</strong> violenza fisica, ma <strong>di</strong> un rapporto sessuale non protetto al quale la povera donna non si<br />

sarebbe opposta. Subito dopo il rapporto, la donna avrebbe cercato <strong>di</strong> andare via, ma il marocchino<br />

glielo avrebbe impe<strong>di</strong>to. Solo all‟indomani mattina, con il pretesto <strong>di</strong> un bisogno fisiologico,<br />

avrebbe guadagnato la libertà, fuggendo e arrivando in via Martin Luther King nei pressi <strong>di</strong> un<br />

giornalaio. Qui l‟allarme, l‟intervento del 118 e della polizia.<br />

*<strong>di</strong>sabile raggirata e stuprata – Dall‟estate 2008, una 49enne <strong>di</strong> Barletta affetta da insufficienza<br />

mentale e malformazione fisica, fu costretta a subire gli abusi e le continue violenze sessuali <strong>di</strong> tre<br />

giovani rumeni che, approfittando delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> fragilità della vittima, riuscirono a spillare<br />

sol<strong>di</strong> e qualche telefonino.<br />

Una squallida storia sulla quale i carabinieri della stazione della Compagnia <strong>di</strong> Barletta alzarono il<br />

sipario dopo la denuncia dei familiari della donna. La 49enne ai militari, al pubblico ministero del<br />

Tribunale <strong>di</strong> Trani e ad un psicologo, raccontò can<strong>di</strong>damente quanto le era accaduto, riferendo <strong>di</strong><br />

aver conosciuto occasionalmente quei rumeni ai quali si era anche affezionata. I tre aguzzini (Gorge<br />

Popescu <strong>di</strong> 23 anni, Ionel Hisanu <strong>di</strong> 22 e Cristian Bogdan Farcas <strong>di</strong> 21) della sventurata, la mattina del 3 aprile furono assicurati alla giustizia dagli stessi<br />

uomini dell‟Arma. Nei loro confronti, dopo mesi <strong>di</strong> meticolose indagini ed appostamenti, furono<br />

eseguite altrettante or<strong>di</strong>nanze <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a cautelare in carcere per circonvenzione <strong>di</strong> incapace e<br />

violenza sessuale.<br />

La sconcertante vicenda racchiude aspetti torbi<strong>di</strong> ed inquietanti. Tutto sarebbe iniziato ad agosto<br />

2008 quando la 49enne barlettana conobbe occasionalmente Popescu in un ristorante e le <strong>di</strong>venta<br />

amico. Ad agosto il giovane le presentò un suo compare, Ionel Husanu. Questi si finge interessato e<br />

le riserva delle attenzioni particolari arrivando a farle credere <strong>di</strong> volersi fidanzare. Non contento,<br />

forse per meglio fare breccia nel suo cuore ingenuo o, è più probabile, per meglio spillarle sol<strong>di</strong><br />

(circa 650 euro) e farsi regalare due telefoni cellulari, l‟uomo ebbe con la donna rapporti sessuali in<br />

una pineta sulla Litoranea <strong>di</strong> ponente. Più che amore consenziente, fu poi accertato, la sventurata<br />

sarebbe stata violentata ripetutamente.<br />

A fine agosto, infine, entrò in scena anche Cristian Bogdan Farcas, anche lui presentato dal<br />

Popescu. Anche il terzo in<strong>di</strong>viduo adotta lo stesso stratagemma e, intuito l‟affare, in cambio della<br />

promessa <strong>di</strong> un rapporto duraturo, riuscì ad ottenere anche lui denaro in prestito. Anche in questo<br />

caso la 49enne si invaghì <strong>di</strong> quest‟uomo al quale dette in più riprese circa 550 euro. Anche con lui<br />

ebbe rapporti sessuali. Finché la donna non potendo più far fronte alle richieste <strong>di</strong> denaro con la sua<br />

pensione <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà, fu costretta a chiedere denaro alla madre. Insorgono i primi dubbi, i primi<br />

sospetti. La vicenda fu denunciata ai carabinieri che la ripercorsero a ritroso. Una serie <strong>di</strong> riscontri<br />

raccolti finirono in un fascicolo arrivato sulla scrivania della Procura del Tribunale <strong>di</strong> Trani che<br />

chiese ed ottenne dal gip le tre or<strong>di</strong>nanze <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a cautelare.<br />

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