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diario di bordo - Comune di Capurso

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DIARIO DI BORDO – 1 SEMESTRE 2009- LA LEGALITA’ E LA<br />

SICUREZZA IN PROVINCIA DI BARI<br />

sangue. Ma sangue è stato trovato dai carabinieri anche in altre stanze e su un cuscino del piccolo<br />

appartamento. Elemento che avvalorava l‟ipotesi <strong>di</strong> un raptus alla base dell‟efferato delitto.<br />

Tra le possibilità al vaglio degli investigatori c‟è anche quella del gioco sessuale finito male, sulla<br />

pelle dell‟operaio, infatti, sono stati riscontrati numerosi tagli non profon<strong>di</strong>, simili a linee. Il<br />

decesso, comunque, sarebbe stato causato da segni profon<strong>di</strong> alla gola e alla schiena inferti con un<br />

coltello sul quale sono stati effettuate indagini. In tutti sono 53 i colpi, gran parte dei quali<br />

concentrati sul collo e probabilmente assestati dopo la morte.<br />

Nel bagno dell‟appartamento è stata trovata una lama, ma la dentellatura non combaciava con i<br />

segni trovati. La giovane vittima, che si chiamava Maurizio Bove, hanno ricostruito gli inquirenti<br />

con le testimonianze <strong>di</strong> amici e conoscenti, orbitava spesso in ambienti omosessuali. Tuttavia, a<br />

quanto risulta, era molto cauto nel portarsi a casa estranei.<br />

La notte dell‟omici<strong>di</strong>o, collocata tra il 10 e l‟11 aprile, i vicini <strong>di</strong> casa non hanno sentito forti rumori<br />

ma solo bisbigli.<br />

Gli esperti stavano indagando su un possibile gioco sessuale finito in trage<strong>di</strong>a, dopo che il 15 aprile<br />

hanno acquisito i risultati dell‟autopsia. Il me<strong>di</strong>co legale, infatti, ha evidenziato innanzitutto la<br />

pressoché totale assenza <strong>di</strong> segni compatibili con un tentativo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa. E‟ stata, tra l‟altro, accertata<br />

la presenza sul corpo <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> tagli, molti dei quali poco profon<strong>di</strong> o ad<strong>di</strong>rittura superficiali,<br />

che potrebbero essere stati provocati nell‟ambito proprio <strong>di</strong> un gioco erotico.<br />

Le indagini dei carabinieri, tuttavia, si sono concentrate su due uomini. Gli esperti dei carabinieri,<br />

peraltro, sono al lavoro per esaminare i tabulati telefonici delle tre utenze della vittima. Un lavoro<br />

particolarmente complesso, che ha bisogno <strong>di</strong> parecchio tempo. Questo per risalire agli ultimi<br />

contatti <strong>di</strong> Bove nelle ore o nei minuti imme<strong>di</strong>atamente precedenti l‟omici<strong>di</strong>o.<br />

*Il delitto Stramaglia - La sera del 24 aprile, intorno alle 21,30, è stato ucciso Michelangelo<br />

Stramaglia <strong>di</strong> 49 anni, presunto boss <strong>di</strong> Valenzano, noto in città perché gestiva un‟attività <strong>di</strong><br />

sfasciacarrozze. Il suo ferimento è avvenuto proprio nella citta<strong>di</strong>na, raggiunto da un proiettile allo<br />

stomaco, ma sul corpo sarebbero state riscontrate altre ferite d‟arma da fuoco. Ad esplodere i<br />

proiettili sarebbe stata la mano <strong>di</strong> un solo killer. Secondo una prima ricostruzione, Stramaglia è<br />

stato caricato su un‟auto <strong>di</strong> passaggio che si è <strong>di</strong>retta all‟Ospedale Di Venere <strong>di</strong> Carbonara. Arrivata<br />

a Ceglie, con la vittima sanguinante, ha incrociato l‟ambulanza del 118. I sanitari, che erano a<br />

<strong>bordo</strong>, hanno tentato <strong>di</strong> salvarlo, ma non c‟è stato nulla da fare. Al braccio i carabinieri hanno<br />

trovato una flebo attaccata. Sul posto, oltre ai militari, sono rimasti al lavoro fino a tarda serata gli<br />

agenti della Scientifica.<br />

In tarda serata, secondo in<strong>di</strong>screzioni, ci sarebbero stati caroselli <strong>di</strong> auto intorno alla zona tra lo<br />

sta<strong>di</strong>o San Nicola e Carbonara, a testimoniare che Stramaglia era considerato un esponente <strong>di</strong><br />

spicco della mala.<br />

Un indubbio omici<strong>di</strong>o <strong>di</strong> stampo mafioso, forse un nuovo triste capitolo della guerra tra Stramaglia<br />

e i Di Cosola, almeno questa una prima ipotesi.<br />

Gli investigatori ritenevano Stramaglia al vertice dell‟omonimo clan, specializzato nel traffico <strong>di</strong><br />

droga. Proprio a questioni legate alla gestione degli affari illeciti del gruppo criminale sarebbe<br />

ascrivibile il duplice delitto avvenuto il 13 gennaio 2008, presso un bar del paese. Sotto i colpi <strong>di</strong> un<br />

killer caddero Michele Buscemi, nipote <strong>di</strong> Stramaglia, personaggio noto e il suo amico Daniele Di<br />

Mussi, incensurato. Per il duplice omici<strong>di</strong>o, il 19 febbraio successivo venne arrestato dai carabinieri<br />

Luigi Spinelli, <strong>di</strong> 28 anni, nativo <strong>di</strong> Acquaviva delle Fonti. Proprio sull‟attività illecita del clan<br />

indaga la Direzione Distrettuale Antimafia <strong>di</strong> Bari: nel corso degli ultimi <strong>di</strong>eci anni, sono stati<br />

<strong>di</strong>versi i contrasti che hanno visto più volte fronteggiarsi gli Stramaglia e gli Strisciuglio. Un<br />

omici<strong>di</strong>o che riaccende la guerra nel Barese e che segue l‟assassinio <strong>di</strong> Sabato Santo a Triggiano.

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