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diario di bordo - Comune di Capurso

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OSSERVATORIO PER LA LEGALITA’ E LA SICUREZZA – CENTRO STUDI<br />

Bisceglie). I cervelli delle truffe sarebbero stati da un lato Sorrenti e dall‟altro Pascazio. All‟ignaro<br />

cliente veniva proposta la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> un‟auto esposta nell‟autosalone. Poi si passava alla redazione<br />

del contratto e, a volte anche grazie ad artifizi e firme false, veniva attivato un finanziamento con la<br />

Compass, che in tempi brevissimi consentiva a Sorrenti d‟incassare la relativa somma. Nonostante<br />

le promesse <strong>di</strong> pronta consegna le auto non sarebbero mai state consegnate. Un modus operan<strong>di</strong> che<br />

si sarebbe protratto da <strong>di</strong>cembre 2007.<br />

Pascazio e i suoi collaboratori – ritenuti una struttura parallela – sarebbero stati ben consapevoli<br />

della compraven<strong>di</strong>ta truffal<strong>di</strong>na e dell‟inaffidabilità della Dinauto, ma avrebbero comunque attivato<br />

il finanziamento (anche sulla base <strong>di</strong> pseudo contratti talvolta neppure firmati e sempre senza<br />

l‟immatricolazione dell‟auto) lucrando su interessi e provvigioni. Tra le numerose vittime anche la<br />

famiglia <strong>di</strong> un <strong>di</strong>sabile molfettese che aveva imme<strong>di</strong>ato bisogno <strong>di</strong> un‟auto per accompagnare<br />

quoti<strong>di</strong>anamente il figlio in un‟apposita struttura.<br />

*peso netto – Le confezioni dovevano contenere 500 grammi <strong>di</strong> orecchiette, esclusa la confezione<br />

che è una terrina in terracotta. Ma il peso effettivo delle orecchiette, una volta sconfezionato il<br />

prodotto, risultava <strong>di</strong> 456, 466. 478 grammi. Furono le ultime rilevazioni effettuate dalla polizia<br />

municipale <strong>di</strong> Trani, su delega della procura <strong>di</strong> Trani, all‟Eurospin <strong>di</strong> via Olanda, un supermercato<br />

<strong>di</strong> fascia me<strong>di</strong>a in piena zona 167. Una zona popolare, in cui i clienti cercano senza dubbio il<br />

risparmio. E invece anche qui vennero a galla innumerevoli fro<strong>di</strong> nell‟ambito <strong>di</strong> un‟operazione che<br />

fece emergere numerose irregolarità soprattutto nei <strong>di</strong>scount, ovvero catene <strong>di</strong>stributive che fanno<br />

del prezzo concorrenziale la loro arma vincente. Ma il risparmio, alla fine, sarebbe del tutto illusorio<br />

dal momento che il peso effettivo è inferiore e quin<strong>di</strong> il risparmio si annulla. All‟Eurospin il<br />

controllo fu fatto su oltre duecento prodotti, tutti sequestrati insieme alle bilance elettroniche e alle<br />

pellicole per il confezionamento. E così le irregolarità più macroscopiche furono riscontrate sul<br />

peso ad esempio della ricotta al limone, delle olive paesane e del formaggio alle noci per le quali<br />

furono apprezzate <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> una ventina <strong>di</strong> grammi rispetto al peso reale. Mentre sui prodotti <strong>di</strong><br />

più largo consumo come scamorza, grana padano e pecorino romano le <strong>di</strong>fferenze c‟erano ma <strong>di</strong><br />

pochi grammi. Dopo il blitz all‟Eurospin salì anche il numero degli indagati, ne contava sei.<br />

Furono, infatti, denunciate per frode in commercio quattro persone, il responsabile legale <strong>di</strong><br />

Eurospin Puglia che ha sede a Lecce, il responsabile della ven<strong>di</strong>ta della struttura <strong>di</strong> Trani e<br />

l‟ispettrice <strong>di</strong> zona.<br />

In particolare quest‟ultima riferì che il confezionamento delle orecchiette non veniva fatto nelle se<strong>di</strong><br />

dei supermercati, ma da un‟azienda <strong>di</strong> Corigliano d‟Otranto per conto <strong>di</strong> Eurospin che, perciò, ritira<br />

il prodotto già confezionato e pronto per la ven<strong>di</strong>ta al minuto; il co<strong>di</strong>ce a barra presente<br />

sull‟etichetta viene inserito dall‟azienda produttrice, comunicato a Eurospin Puglia spa che a sua<br />

volta per la co<strong>di</strong>fica lo trasmette alla <strong>di</strong>rezione centrale <strong>di</strong> Verona (Eurospin Italia) e da<br />

quest‟ultima inserito nel database della catena affinché il lettore ottico degli addetti alle casse legga<br />

il prezzo finale. Il caso Eurospin è solo l‟ultimo riscontrato con l‟operazione partita da un <strong>di</strong>scount<br />

<strong>di</strong> Corato, in cui la polizia municipale aveva accertato le <strong>di</strong>fformità tra il peso reale e quello in<br />

etichetta. Il pm aveva quin<strong>di</strong> dato incarico alle polizie municipali del circondario del Tribunale <strong>di</strong><br />

Trani <strong>di</strong> compiere verifiche in tutti i negozi <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>scount e in particolare erano stati passati al<br />

setaccio la catena e , con sei persone che erano<br />

finite iscritte nel registro degli indagati per frode in commercio continuata, tentata frode e truffa. I<br />

casi più eclatanti erano stati riscontrati sicuramente nei <strong>di</strong>scount <strong>di</strong> Trani e Molfetta. Da Md<br />

Discount <strong>di</strong> Trani la polizia municipale aveva sequestrato 400 confezioni <strong>di</strong> formaggi, salumi e<br />

carni le cui etichette riportavano un peso non veritiero; mentre All‟Hard Discount <strong>di</strong> Molfetta <strong>di</strong><br />

confezioni ne erano state sequestrate più <strong>di</strong> 800, tutte prive <strong>di</strong> etichetta e quin<strong>di</strong> – cosa ancora più<br />

grave – senza la possibilità <strong>di</strong> avere la rintracciabilità del prodotto<br />

*funzionarie del <strong>Comune</strong> – Anziani vittime <strong>di</strong> truffatori. Vittima, il 27 marzo, un‟anziana signora<br />

novantenne da sola in casa a piano terra, in pieno centro <strong>di</strong> Ruvo. Due donne <strong>di</strong> mezz‟età, ben<br />

vestite e con mo<strong>di</strong> cor<strong>di</strong>ali si spacciarono per due funzionarie del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ruvo. Le due si<br />

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