Sebastiano Tusa - Regione Siciliana
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L’isolotto di<br />
Isola delle Femmine.<br />
Dal XIV al XVIII secolo i Saraceni imperversarono<br />
nell’isola; i tentativi di ripopolamento<br />
fatti dagli Spagnoli fallirono e<br />
i pochi abitanti fatti prigionieri dai pirati<br />
barbareschi furono venduti schiavi.<br />
Nel 1763 il governo borbonico organizza<br />
il ripopolamento di Ustica mediante il trasferimento<br />
di circa un centinaio di famiglie<br />
provenienti dalle Eolie, cui si aggiunsero<br />
pochi Palermitani e Trapanesi. L’isola<br />
viene ora dotata di due torri di avvistamento<br />
(torre S. Maria e torre dello Spalmatore)<br />
e di una fortezza (il cosiddetto<br />
“Castello Saraceno” sulla Falconiera), oltre<br />
che di una guarnigione di 250 soldati.<br />
Il centro abitato viene impiantato attorno<br />
alla Cala S. Maria e nel 1771 Ustica<br />
diviene Comune.<br />
Già colonia penale sotto i Borboni, Ustica<br />
fu luogo di prigionia per i soldati arabi<br />
catturati dagli Italiani durante la guerra<br />
di Libia (1911). Durante il fascismo ospitò<br />
anche confinati politici tra cui Antonio<br />
Gramsci. Rimase terra di confino fino al<br />
1961 per assumere poi l’attuale fisionomia<br />
di prestigiosa e ricercata meta di un turismo<br />
particolarmente amante della natura<br />
e del mare e poco incline alla mondanità.<br />
Oltre alle località archeologiche subacquee<br />
citate altre ve ne sono presso l’approdo<br />
di Santa Maria, dove insistono i resti<br />
di un relitto ellenistico-romano, e presso<br />
lo Scoglio del Medico e la Secca della<br />
Colombaia.<br />
Il panorama archeologico subacqueo di<br />
Ustica è, pertanto, ricco ma necessita di<br />
ulteriori approfondimenti per dettagliarne<br />
le caratteristiche e renderlo fruibile al<br />
pubblico offrendo qualcosa di più dell’itinerario<br />
archeologico subacqueo già realizzato<br />
nell’ambito della riserva.<br />
Isola delle Femmine<br />
La piccola isola, che si trova a poche decine<br />
di metri dalla costa immediatamente<br />
a occidente del golfo di Palermo, è stata<br />
frequentata fin dalla più remota antichità<br />
e ha costituito luogo di ancoraggio per la<br />
zona protetta che si viene a creare con<br />
l’antistante costa.<br />
L’area ha già da tempo restituito materiali<br />
archeologici di varia epoca e natura, che<br />
dimostrano l’intensità di frequentazione<br />
di questo spazio di mare. È segnalato il<br />
125 Fattibilità dei parchi e itinerari archeologici subacquei nella Sicilia occidentale