01.06.2013 Views

Sebastiano Tusa - Regione Siciliana

Sebastiano Tusa - Regione Siciliana

Sebastiano Tusa - Regione Siciliana

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

indagini in HPLC (compreso nella tav.<br />

1), da cui si evidenzia la presenza di acido<br />

ascorbico (1.6 mg/ml).<br />

Sembrerebbe quindi quest’ultimo il responsabile<br />

dell’attività antiossidante nel vino<br />

medioevale. È importante tuttavia notare<br />

che solitamente i valori di acido ascorbico<br />

(vitamina C) difficilmente superano i<br />

pochi microgrammi per chilo nell’uva fresca<br />

4 e che le piccole quantità cedute al vino<br />

durante la vinificazione normalmente si<br />

ossidano con grande rapidità. La moderna<br />

tecnica enologica aggiunge quantità sino a<br />

100 mg/litro di acido ascorbico nei vini<br />

bianchi per ritardarne l’ossidazione. (1.6<br />

mg/ml). Poiché nel XIV-XV secolo non sarebbe<br />

stato possibile reperire acido ascorbico<br />

in purezza, l’unica fonte probabile di tale<br />

sostanza potrebbe essere stata l’aggiunta<br />

di succo di agrumi, limoni o arance per altro<br />

molto abbondanti in Sicilia. Sfortunatamente<br />

la piccola quantità di campioni a<br />

nostra disposizione non ci ha permesso di<br />

eseguire la ricerca di composti di tipo terpenico,<br />

tipici degli agrumi, per una conferma<br />

di tale ipotesi<br />

L’esame dei metalli pesanti esatti rivelava<br />

inoltre una forte presenza di piombo (6<br />

mg/l) di gran lunga superiore al limite legale<br />

di 0,3 mg/l 5 .<br />

I possibili effetti della contaminazione da<br />

piombo nell’alimentazione delle classi ricche<br />

durante l’impero romano sono stati<br />

descritti con particolare riguardo al periodo<br />

tra il 15 e il 225 A.D., sino a considerarli<br />

una delle possibili cause che contribuirono<br />

alla caduta dell’impero Romano<br />

6 . In effetti, la vinificazione al tempo<br />

dei Romani prevedeva addirittura la cottura<br />

dei mosti in recipienti contenenti<br />

forti quantità di piombo 7 .<br />

Benché i dati sulle vinificazioni del Medio<br />

Evo siano scarsi, è sorprendente notare<br />

che, a mille anni circa dalla caduta<br />

dell’impero Romano, i danni da alimenti<br />

contaminati dal piombo venissero ancora<br />

ignorati.<br />

Con molta probabilità, il contenitore di<br />

peltro ha contribuito a innalzare i livelli<br />

di piombo. Non si deve inoltre dimenticare<br />

che le patologie di tipo infiammatorio-reumatico<br />

da piombo, quali saturnismo<br />

e gotta, erano ancora molto diffuse<br />

tra i reali e le classi dominanti in Inghilterra<br />

a partire daI 1500 A.D. 8 .<br />

Al fine di valutare gli effetti del vino in<br />

esame, sia così come rinvenuto che purificato<br />

dalla contaminazione da piombo,<br />

nella patologia infiammatorio-reumatica 9<br />

abbiamo dosato il rilascio della citochina<br />

pro-infiammatoria di TNF-alfa (Tumor<br />

Necrosis Factor alfa) in una linea di monociti<br />

umani e abbiamo valutato l’attività<br />

di fagocitosi nei confronti di un microrganismo<br />

(Bacillus Subtilis) 10 .<br />

Il vino medioevale, sia con piombo che<br />

senza, riusciva ad abbassare la produzione<br />

di TNF-alfa rispetto al controllo contenente<br />

la stessa quantità di etanolo.<br />

La fagocitosi (la capacità dei monocitimacrofagi<br />

di inglobare il batterio per distruggerlo)<br />

risultava invece aumentata<br />

unicamente nel vino antico senza piombo.<br />

È quindi significativo che, a distanza di<br />

oltre sei secoli, un vino privo di polifenoli,<br />

quasi certamente un vino bianco, dimostri<br />

attività antiossidante e antinfiammatoria.<br />

Tale attività è stata recentemente<br />

confermata per alcuni composti di tipo<br />

monofenolico-idrossicinnamico del vino<br />

bianco 11 . Inoltre, il fatto che l’immunità<br />

aspecifica antibatterica venga stimolata<br />

da composti presenti nel vino 12 sembra<br />

fosse già noto nella pratica medica degli<br />

Antichi Romani, se si considera che Galeno<br />

consigliava l’uso del vino per disinfettare<br />

le ferite dei gladiatori 13 .<br />

Il fondo marino, d’altro canto, riproduce<br />

le condizioni della cantina ideale: totale<br />

oscurità, che evita l’ossidazione da raggi ultravioletti,<br />

basse temperature che rallentano<br />

i processi di invecchiamento 14 . È da notarsi<br />

che bottiglie di champagne di oltre un<br />

secolo recuperate da naufragi sono state<br />

51 Vendemmia A.D. 1400: benefici e pericoli in un vino vecchio di seicento anni

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!