Sebastiano Tusa - Regione Siciliana
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indagini in HPLC (compreso nella tav.<br />
1), da cui si evidenzia la presenza di acido<br />
ascorbico (1.6 mg/ml).<br />
Sembrerebbe quindi quest’ultimo il responsabile<br />
dell’attività antiossidante nel vino<br />
medioevale. È importante tuttavia notare<br />
che solitamente i valori di acido ascorbico<br />
(vitamina C) difficilmente superano i<br />
pochi microgrammi per chilo nell’uva fresca<br />
4 e che le piccole quantità cedute al vino<br />
durante la vinificazione normalmente si<br />
ossidano con grande rapidità. La moderna<br />
tecnica enologica aggiunge quantità sino a<br />
100 mg/litro di acido ascorbico nei vini<br />
bianchi per ritardarne l’ossidazione. (1.6<br />
mg/ml). Poiché nel XIV-XV secolo non sarebbe<br />
stato possibile reperire acido ascorbico<br />
in purezza, l’unica fonte probabile di tale<br />
sostanza potrebbe essere stata l’aggiunta<br />
di succo di agrumi, limoni o arance per altro<br />
molto abbondanti in Sicilia. Sfortunatamente<br />
la piccola quantità di campioni a<br />
nostra disposizione non ci ha permesso di<br />
eseguire la ricerca di composti di tipo terpenico,<br />
tipici degli agrumi, per una conferma<br />
di tale ipotesi<br />
L’esame dei metalli pesanti esatti rivelava<br />
inoltre una forte presenza di piombo (6<br />
mg/l) di gran lunga superiore al limite legale<br />
di 0,3 mg/l 5 .<br />
I possibili effetti della contaminazione da<br />
piombo nell’alimentazione delle classi ricche<br />
durante l’impero romano sono stati<br />
descritti con particolare riguardo al periodo<br />
tra il 15 e il 225 A.D., sino a considerarli<br />
una delle possibili cause che contribuirono<br />
alla caduta dell’impero Romano<br />
6 . In effetti, la vinificazione al tempo<br />
dei Romani prevedeva addirittura la cottura<br />
dei mosti in recipienti contenenti<br />
forti quantità di piombo 7 .<br />
Benché i dati sulle vinificazioni del Medio<br />
Evo siano scarsi, è sorprendente notare<br />
che, a mille anni circa dalla caduta<br />
dell’impero Romano, i danni da alimenti<br />
contaminati dal piombo venissero ancora<br />
ignorati.<br />
Con molta probabilità, il contenitore di<br />
peltro ha contribuito a innalzare i livelli<br />
di piombo. Non si deve inoltre dimenticare<br />
che le patologie di tipo infiammatorio-reumatico<br />
da piombo, quali saturnismo<br />
e gotta, erano ancora molto diffuse<br />
tra i reali e le classi dominanti in Inghilterra<br />
a partire daI 1500 A.D. 8 .<br />
Al fine di valutare gli effetti del vino in<br />
esame, sia così come rinvenuto che purificato<br />
dalla contaminazione da piombo,<br />
nella patologia infiammatorio-reumatica 9<br />
abbiamo dosato il rilascio della citochina<br />
pro-infiammatoria di TNF-alfa (Tumor<br />
Necrosis Factor alfa) in una linea di monociti<br />
umani e abbiamo valutato l’attività<br />
di fagocitosi nei confronti di un microrganismo<br />
(Bacillus Subtilis) 10 .<br />
Il vino medioevale, sia con piombo che<br />
senza, riusciva ad abbassare la produzione<br />
di TNF-alfa rispetto al controllo contenente<br />
la stessa quantità di etanolo.<br />
La fagocitosi (la capacità dei monocitimacrofagi<br />
di inglobare il batterio per distruggerlo)<br />
risultava invece aumentata<br />
unicamente nel vino antico senza piombo.<br />
È quindi significativo che, a distanza di<br />
oltre sei secoli, un vino privo di polifenoli,<br />
quasi certamente un vino bianco, dimostri<br />
attività antiossidante e antinfiammatoria.<br />
Tale attività è stata recentemente<br />
confermata per alcuni composti di tipo<br />
monofenolico-idrossicinnamico del vino<br />
bianco 11 . Inoltre, il fatto che l’immunità<br />
aspecifica antibatterica venga stimolata<br />
da composti presenti nel vino 12 sembra<br />
fosse già noto nella pratica medica degli<br />
Antichi Romani, se si considera che Galeno<br />
consigliava l’uso del vino per disinfettare<br />
le ferite dei gladiatori 13 .<br />
Il fondo marino, d’altro canto, riproduce<br />
le condizioni della cantina ideale: totale<br />
oscurità, che evita l’ossidazione da raggi ultravioletti,<br />
basse temperature che rallentano<br />
i processi di invecchiamento 14 . È da notarsi<br />
che bottiglie di champagne di oltre un<br />
secolo recuperate da naufragi sono state<br />
51 Vendemmia A.D. 1400: benefici e pericoli in un vino vecchio di seicento anni