Sebastiano Tusa - Regione Siciliana
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giungono a quelle note attraverso la bibliografia<br />
(invero assai ridotta). Inoltre<br />
l’approfondimento delle ricerche nei siti<br />
già noti ha permesso la verifica di quanto<br />
conosciuto e, soprattutto, l’arricchimento<br />
delle notazioni storiche relative. Ma è<br />
anche da tenere presente che l’assidua ricerca<br />
archeologica alle Egadi ci ha portato<br />
a nuove interessanti scoperte, come<br />
quella del relitto medievale di Punta Galera<br />
(Favignana) e del relitto post-medievale<br />
di Punta Libeccio (Marettimo).<br />
Quanto già acquisito ci ha autorizzato a<br />
pensare alla creazione di ulteriori itinerari<br />
e aree archeologiche subacquee (oltre<br />
quelli già progettati e in corso di realizzazione)<br />
da mettere a disposizione del pubblico<br />
mediante sistemi di visita adeguati.<br />
Ma, soprattutto, ci impone di continuare<br />
la ricerca per approfondire la conoscenza<br />
della storia di questa zona del Mediterraneo<br />
di primaria importanza. Dalle indagini<br />
fin qui eseguite emergono promettenti<br />
indizi che è indispensabile approfondire<br />
con adeguata ricerca sia strumentale<br />
che mediante ricognizione visiva diretta<br />
a mezzo ROV o immersione umana<br />
fin dove possibile.<br />
Nelle aree prescelte si dovrà intervenire<br />
con copertura strumentale compatta secondo<br />
una griglia di riferimento predeterminata<br />
e circoscritta, cui dovrà seguire<br />
l’indagine visiva diretta con mezzo ROV<br />
o con immersioni tradizionali.<br />
Nelle aree suddette, ma in particolare in<br />
quelle di Capo Grosso e Formica Porcelli,<br />
è molto probabile che la ricerca possa offrire<br />
ulteriori elementi utili a stabilire la<br />
dinamica della ben nota battaglia delle<br />
Egadi, i cui indizi abbiamo già raccolto a<br />
Capo Grosso.<br />
Nelle altre aree, così come in quelle di cui<br />
sopra, trattandosi di zone strategicamente<br />
importanti per la navigazione e l’ancoraggio,<br />
avremo certamente il rinvenimento<br />
di tracce consistenti di relitti.<br />
Molto interessante sarà, ad esempio, ana-<br />
lizzare l’area della Secca del Toro poiché<br />
trattasi di zona di particolare pericolo per<br />
la navigazione così come dimostra il rinvenimento<br />
del relitto di Punta Galera. Si<br />
tratta di una secca il cui colmo piatto a<br />
pochi metri dalla superficie costituì un’insidia<br />
per la navigazione.<br />
Molto interessante anche l’area di Punta<br />
Troia a Marettimo, dove le segnalazioni<br />
dei pescatori ci indicano la presenza di reperti<br />
e testimonianze. Anche questo sito<br />
potrebbe inquadrarsi nelle dinamiche della<br />
battaglia delle Egadi poiché è qui che<br />
trovò ricovero la flotta cartaginese di Annone<br />
prima della tragica disfatta subita.<br />
La correlazione dei dati già disponibili a<br />
quelli che questa ricerca porterà contribuiranno<br />
a chiarire con maggiore precisione le<br />
dinamiche di questo importante conflitto<br />
navale che tanta importanza ebbe nella storia<br />
e che tanto richiamo desta tra la gente.<br />
Come si è diffusamente spiegato, i dati<br />
in nostro possesso indicano la zona dello<br />
scontro a Nord di Capo Grosso. Ciò sarebbe<br />
indiziato dalla ricordata presenza<br />
dei ceppi d’ancora nei pressi del Capo indicanti<br />
la zona di ancoraggio della flotta<br />
romana. Tuttavia ulteriori dati ci daranno<br />
informazioni utili per dettagliare quanto<br />
proposto anche in virtù di una spiccata<br />
“avarizia” di dati nelle fonti antiche.<br />
La prosecuzione del progetto prevede,<br />
quindi, l’estensione del rilievo con Side<br />
Scan Sonar per la caratterizzazione morfologica<br />
dei fondali con particolare riguardo<br />
all’identificazione di eventuali target,<br />
di quello stratigrafico con Sub Bottom<br />
Profiler per l’identificazione di possibili<br />
obiettivi archeologici celati da strati più o<br />
meno spessi di sedimento (sabbia, fango,<br />
sedimenti organogeni), e del rilievo batimetrico<br />
di dettaglio effettuato con un sistema<br />
Multibeam (MBES).<br />
Per completezza dell’indagine e nell’eventualità<br />
fossero ritrovati target ritenuti particolarmente<br />
“sospetti” si dovrà, come di<br />
consueto, ricorrere all’indagine visiva con<br />
219 Progetto per la fruizione dei beni archeologici subacquei delle Isole Egadi