Sebastiano Tusa - Regione Siciliana
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205<br />
per la valutazione della disponibilità a pagare<br />
per la fruizione e la conservazione del<br />
parco archeologico delle Egadi che è stato<br />
somministrato ad un campione selezionato<br />
di ‘divers’. Il questionario si compone di<br />
tre parti: la descrizione dello scenario del<br />
Parco delle Egadi e dei ritrovamenti sinora<br />
effettuati; i quesiti sulla disponibilità<br />
a pagare che, per evitare la dispersione tipica<br />
dei quesiti a risposta aperta, sono stati<br />
strutturati sulla base di una payment<br />
card, cioè sono stati proposti diversi valori<br />
monetari tra cui gli intervistati dovevano<br />
operare la loro scelta; la richiesta di alcuni<br />
dati personali (età, titolo di studio, reddito<br />
familiare, il livello di esperienza nelle immersioni<br />
subacquee, ecc.), garantendo comunque<br />
il rispetto dell’anonimato. I risultati<br />
preliminari di questa indagine, che si<br />
riferiscono ad un campione pilota di 25 intervistati,<br />
hanno stimato una disponibilità<br />
media a pagare per la fruizione del parco<br />
archeologico delle Egadi di circa lire<br />
18.000 per immersione e una disponibilità<br />
media a conservare, tramite contributo volontario<br />
una tantum, di circa lire 17.000.<br />
In maniera molto prudenziale, limitiamo<br />
la valutazione dei benefici della conservazione<br />
al solo insieme dei fruitori dei parchi.<br />
Per calcolare questo numero abbiamo ipotizzato<br />
che 1.300 delle 13.000 immersioni<br />
annuali siano da attribuirsi a residenti.<br />
Supponendo che questi compiano cinque<br />
immersioni all’anno nello stesso sito otteniamo<br />
un numero di fruitori residenti pari<br />
a 260. Le restanti 11.700 immersioni si reputano<br />
compiute da turisti. Considerando<br />
che il periodo medio di un soggiorno turistico<br />
è di circa 3 giorni (Istat, 1999), otteniamo<br />
un numero di fruitori non residenti<br />
pari a 3.900. In totale, quindi, i benefici<br />
così stimati della conservazione sono pari a<br />
lire 17.000 x 4.160, cioè circa 70 milioni<br />
di lire. Questo valore dovrebbe essere abbattuto<br />
nel calcolo dei benefici per gli anni<br />
successivi al primo poiché è possibile che<br />
nel numero dei visitatori negli anni succes-<br />
sivi al primo è contenuta, presumibilmente,<br />
una quota di visitatori degli anni precedenti.<br />
Bisogna dire, però, che è prevedibile<br />
che questi benefici si estendano ben al di<br />
là dei fruitori, considerando quelli derivanti<br />
dalla domanda di opzione e di esistenza<br />
dei non fruitori. Pertanto, si ipotizza una<br />
compensazione di questi due effetti.<br />
Per quanto, infine, concerne i benefici derivanti<br />
dalla ricerca e dall’arricchimento<br />
culturale personale, questi sono assai<br />
complessi da stimare a causa delle difficoltà<br />
nella definizione dell’insieme dei beneficiari<br />
così come nella quantificazione<br />
della loro disponibilità a pagare. A tal<br />
proposito, bisogna ricordare che non è<br />
possibile procedere a una valutazione<br />
quantitativa basata su prezzi di mercato.<br />
Ciò è dovuto alle caratteristiche collettive<br />
dei benefici che non sono appropriabili da<br />
alcuni individui, poiché la ricerca e la cultura<br />
sono dei beni pubblici, il cui consumo<br />
non è né rivale né escludibile.<br />
5.3. I risultati dell’analisi di convenienza<br />
economico-sociale<br />
In conclusione, il progetto proposto presenta<br />
rilevanti benefici economici esterni<br />
sono connessi alla conservazione e alla<br />
tutela del patrimonio archeologico sottomarino<br />
dei siti compresi nell’intervento,<br />
alla spesa aggiuntiva prodotta dall’incremento<br />
nelle presenze turistiche, e al valore<br />
dei servizi relativi all’offerta di visite<br />
agli itinerari subacquei.<br />
Si sottolinea, inoltre, che il valore attuale<br />
netto economico generato dalla realizzazione<br />
del progetto è pari a 2.747 milioni<br />
e copre ampiamente i costi sopportati dalla<br />
collettività. Il saggio di rendimento interno<br />
economico è pari al 10,53%, ben al<br />
di sopra del tasso di sconto di riferimento<br />
(5%). A questo beneficio netto stimato numericamente,<br />
bisogna aggiungere altri benefici<br />
non quantificabili derivanti dalla ricerca<br />
e dall’arricchimento culturale personale.<br />
Va peraltro sottolineato che anche<br />
Valutazione economica