01.06.2013 Views

Sebastiano Tusa - Regione Siciliana

Sebastiano Tusa - Regione Siciliana

Sebastiano Tusa - Regione Siciliana

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

stante in località “Birgi”; il bacino di carenaggio<br />

ed approdo (cothon) e molti<br />

santuari. Tra questi ultimi il tofet, in cui<br />

venivano deposti i resti combusti di offerte<br />

e sacrifici al dio Baal Hammon, ha restituito<br />

più di mille stele scolpite che costituiscono<br />

il più importante corpus scultoreo<br />

di ambito fenicio-punico. La cosiddetta<br />

area industriale della città, posta in<br />

un settore periferico lungo la costa settentrionale<br />

e orientale per proteggere l’abitato<br />

dai fumi delle officine, è caratterizzata<br />

dalla presenza di numerose fornaci<br />

per la produzione di laterizi e vasi, la cui<br />

forma “ad omega” ricalca fedelmente<br />

quella dei più antichi forni della madrepatria.<br />

Tra le diverse strutture funzionali<br />

alle attività economiche della città il cothon<br />

ne costituiva una delle principali;<br />

era costituito da una piccola darsena collegata<br />

al mare attraverso un canale che in<br />

un certo periodo della sua storia, dopo un<br />

progressivo insabbiamento, servì da bacino<br />

di carenaggio per costruire e riparare<br />

le imbarcazioni. Gli altri approdi dell’isola<br />

erano situati invece lungo la costa settentrionale,<br />

di fronte alla Porta Nord, il<br />

principale ingresso alla città. Qui si svolsero<br />

i più violenti attacchi nemici che si<br />

conclusero nel 397 a.C. con la distruzione<br />

della città a opera del tiranno Dionisio<br />

di Siracusa. Nel corso di quella guerra, le<br />

numerose e belle case di cui parla Diodoro<br />

Siculo vennero rase al suolo, la città<br />

abbandonata al saccheggio delle truppe e<br />

i cittadini massacrati. Gran parte dei superstiti<br />

allora abbandonò l’isola per fondare<br />

Lilibeo, l’odierna Marsala, sulla costa<br />

antistante; qualcuno rimase a Mozia,<br />

ma la città non risorse mai più allo splendore<br />

e alla ricchezza dei suoi anni felici,<br />

sebbene venisse riconquistata l’anno successivo<br />

dai Cartaginesi.<br />

Lilibeo (l’odierna Marsala) sorse sull’estremo<br />

limite occidentale della Sicilia (Capo<br />

Boeo). Il nome è strettamente legato alla<br />

particolare posizione geografica del sito,<br />

noto nell’antichità dalle fonti letterarie<br />

anche per la presenza di una sorgente<br />

(presso l’attuale Chiesa di S. Giovanni).<br />

Nessun dato archeologico ha mai attestato,<br />

allo stato delle attuali conoscenze, l’esistenza<br />

di un centro stabile organizzato<br />

anteriore alla prima metà del IV sec. a.C.:<br />

un vero e proprio agglomerato urbano<br />

può dirsi definito dal 397 a.C. in poi,<br />

quando i superstiti della vicina isoletta fenicia<br />

di Mozia, distrutta dal tiranno siracusano<br />

Dionisio, fondarono la città.<br />

Lilibeo divenne ben presto una inespugnabile<br />

base militare cartaginese. La città<br />

occupava un grande quadrilatero delimitato<br />

dai lati SO e NO dal mare; i lati SE<br />

e NE, dalla parte della terraferma, erano<br />

difesi da un profondo fossato e da una<br />

possente cinta muraria, rafforzata da torri.<br />

Sul lato nord-orientale, oltre il fossato,<br />

si estendeva una vasta necropoli. Grazie<br />

alle imponenti fortificazioni, Lilibeo riuscì<br />

a resistere all’assedio del tiranno Dionisio<br />

nel 368 a.C., e a quello di Pirro, nel<br />

277 a.C.<br />

Nel corso della prima guerra punica, Lilibeo<br />

costituì per i Cartaginesi la base di<br />

difesa per mantenere il dominio in Sicilia:<br />

i Romani, per lunghi anni, bloccarono<br />

la città per terra e per mare, ma i cartaginesi<br />

Imilcone e Annibale riuscirono<br />

comunque a mantenere le comunicazioni<br />

con l’Africa.<br />

<strong>Sebastiano</strong> <strong>Tusa</strong> 60<br />

Mozia. Il cothon<br />

(foto Fondo ORAO).

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!