Sebastiano Tusa - Regione Siciliana
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λ = 210 nm Concentrazione<br />
(mg/ml)<br />
Chinic acid<br />
Tartaric acid<br />
le spiegazione della bassa concentrazione<br />
di etanolo, è stato eseguito un confronto<br />
con campioni di acqua marina raccolti<br />
nelle vicinanze del naufragio diluiti 3 volte.<br />
Le concentrazioni sono risultate simili<br />
(4608 nel vino medioevale contro 4900<br />
ppm nel campione marino diluito), e<br />
quindi l’ipotesi di un’infiltrazione è plausibile.<br />
Dobbiamo tuttavia tener conto<br />
che già le pratiche enologiche dell’antica<br />
Roma prevedevano la possibilità di addizionare<br />
acqua salata al vino e l’ipotesi di<br />
una miscela intenzionale non può essere<br />
esclusa 1 .<br />
La fattura particolarmente curata del recipiente<br />
ci ha portato a ipotizzare che il<br />
contenuto potesse avere delle caratteristiche<br />
tali da renderlo prezioso. Non soltanto<br />
infatti tale vino avrebbe potuto avere<br />
delle qualità organolettiche particolari<br />
ma, molto probabilmente, avrebbe potuto<br />
essere utilizzato per scopi medicinali.<br />
Negli ultimi anni sono stati pubblicati numerosi<br />
studi che mettono in relazione gli<br />
effetti benefici di un moderato consumo<br />
di vino sulla salute con il contenuto in antiossidanti<br />
2 .<br />
Abbiamo quindi effettuato alcuni test sulla<br />
capacità antiossidante del vino medievale<br />
prendendo contemporaneamente in<br />
esame altri due tipi di vino e cioè un rosso<br />
Alberto A.E. Bertelli<br />
64.0<br />
1.2<br />
Malic acid 0.6<br />
Lactic acid 44.1<br />
Acetic acid 78.5<br />
Succinic acid 60.6<br />
λ = 254 nm<br />
Ascorbic acid<br />
1.6<br />
Composto concentrazione<br />
Acetaldehyde (mg/l) 65<br />
Methanol (mg/l) 20<br />
2-methyl-l-butanol (mg/l) 15<br />
3-methyl-l-butanol (mg/l) 69<br />
giovane e un vino bianco (Marsala DOC)<br />
come rappresentanti di vini moderni. È<br />
opportuno infatti ricordare che la zona di<br />
produzione del vino Marsala si trova nell’immediato<br />
entroterra della nave naufragata.<br />
Utilizzando il metodo DPPH 3 si è<br />
potuto constatare che il vino rosso possedeva<br />
l’attività antiossidante più alta, ma è<br />
estremamente significativo il fatto che il<br />
vino medioevale e il vino Marsala moderno<br />
mostravano un’attività antiossidante<br />
quasi uguale. Il dato veniva confermato<br />
dall’analisi EPR (Electronic Paramagnetic<br />
Resonance) in cui l’attività scavenger nei<br />
confronti dei radicali liberi nel vino rosso<br />
era uguale a 100.0, nel Marsala 81.7, nel<br />
vino medievale 48.5 e nel vino medievale<br />
concentrato 2 volte (per annullare gli effetti<br />
dell’infiltrazione) era di 82.8.<br />
Solitamente l’attività antiossidante di un<br />
vino è riferita al suo contenuto in polifenoli.<br />
In questo caso, tuttavia, l’analisi eseguita<br />
con il metodo Folin non ha dato i<br />
risultati attesi tanto è vero che a fronte di<br />
un valore di 285 mg su 100 gr, espressi in<br />
acido gallico riscontrati nel vino rosso e<br />
32 mg su 100 gr del vino Marsala, il vino<br />
antico ha soltanto mostrato un valore di<br />
9 mg su 100 gr.<br />
Per chiarire questa apparente contraddizione,<br />
è stato eseguito un supplemento di<br />
Tav. 1 - Analisi HPLC<br />
del vino medievale<br />
Tav. 2 - Analisi in Gas<br />
Cromatografia del vino<br />
medievale:<br />
composti di fermentazione<br />
secondaria<br />
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