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Sebastiano Tusa - Regione Siciliana

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ari subacquei possono essere facilmente<br />

regolate e contingentate; è possibile prevedere<br />

infatti l’accompagnamento di<br />

sommozzatori guida o la formazione di<br />

piccoli gruppi. Inoltre, buona parte dei<br />

siti si trovano distanti dalla costa e a una<br />

profondità non sempre raggiungibile da<br />

tutti. Pertanto, è difficile prevedere uno<br />

sfruttamento turistico eccessivo di tali siti<br />

con conseguenti rischi di deterioramento<br />

e di danni ambientali. Anzi, la creazione<br />

dei parchi e degli itinerari ha anche<br />

l’obiettivo di conciliare in maniera corretta<br />

le due esigenze di conservazione e fruizione,<br />

favorendo la realizzazione di benefici<br />

economici per le aree interessate. Collegata<br />

a questa domanda di fruizione esiste<br />

anche un tipo di domanda che possiamo<br />

definire di valorizzazione da parte di<br />

quegli operatori del turismo che colgono<br />

nella valorizzazione dei beni culturali<br />

un’occasione per espandere il proprio mercato.<br />

La presenza dei reperti archeologici<br />

subacquei, insieme alla grande vocazione<br />

turistica della Sicilia, fanno ritenere possibile<br />

un sostanziale flusso di visitatori attirati<br />

da un’offerta turistica caratterizzata da<br />

eccezionali risorse naturali e culturali. Oltre<br />

a ciò, bisogna registrare il successo, negli<br />

ultimi anni, dell’archeologia subacquea,<br />

testimoniato dal costante aumento<br />

del numero dei praticanti e delle associazioni<br />

interessate, e favorito dallo sviluppo<br />

della tecnologia che ha moltiplicato le ricognizioni<br />

e le ricerche effettuate in più<br />

parti del mondo. I risultati sono certamente<br />

incoraggianti come l’attuale momento<br />

di grande interesse verso questo settore<br />

della ricerca storica dimostra.<br />

La domanda che si rivolge a questo particolare<br />

ambito del patrimonio culturale<br />

della Sicilia non deve essere considerata<br />

sostitutiva di domanda di altri siti di<br />

interesse storico-archeologico. I parchi archeologici<br />

sottomarini in Sicilia costituiscono,<br />

infatti, una tipologia di patrimonio<br />

culturale spiccatamente diversa dal<br />

resto del patrimonio, specialmente per le<br />

caratteristiche della fruizione. Pertanto, si<br />

può ritenere che esista una specifica classe<br />

di turisti particolarmente interessata alle<br />

immersioni in siti archeologici che si differenzia<br />

dal resto dei visitatori di siti archeologici<br />

e che può costituire una fonte<br />

ancora largamente inutilizzata di nuovi<br />

flussi turistici verso la Sicilia. Per questa<br />

ragione, può risultare più facile prevedere<br />

i flussi aggiuntivi di visitatori determinati<br />

da questa nuova offerta di patrimonio<br />

storico-culturale sottomarino di quelli<br />

che potrebbero essere provocati da un incremento<br />

dell’offerta di tipo più tradizionale,<br />

per la Sicilia. Tuttavia, è necessario<br />

che la valorizzazione turistica di questo<br />

patrimonio sia preceduta da una rigorosa<br />

ricerca, in modo da evitare interventi non<br />

coordinati e privi di adeguata programmazione.<br />

Inoltre, è doveroso notare che la<br />

fruizione dei parchi subacquei dipenderà<br />

in maniera rilevante anche dalla qualità<br />

delle reti di trasporto, dalla presenza di<br />

strutture alberghiere e di ristorazione e<br />

dalle caratteristiche fisiche del sito. A tal<br />

proposito, quindi, la fruizione è chiaramente<br />

avvantaggiata dalla presenza, nella<br />

Sicilia occidentale, di un’offerta alberghiera<br />

variegata e di qualità anche elevata<br />

e potrà ulteriormente accrescere con la<br />

realizzazione d’interventi pubblici diretti<br />

a migliorare le reti di trasporto ancora carenti<br />

in alcune zone di grande interesse<br />

storico-naturalistico.<br />

La domanda di ricerca proviene da un<br />

gruppo più ristretto di esperti con forte<br />

motivazione, i quali traggono grande soddisfazione<br />

dallo svolgimento di rilevamenti<br />

a fini scientifici per il contributo<br />

alla ricerca storica che se ne potrà ottenere.<br />

Il recupero di manufatti storici riveste,<br />

infatti, una considerevole importanza<br />

scientifica, poiché offre informazioni<br />

preziosissime per una corretta ricostruzione<br />

degli eventi e delle attività di un determinato<br />

periodo storico.<br />

Maurizio Caserta, Tiziana Cuccia, Isidoro Mazza, Giacomo Pignataro 184

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