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Sebastiano Tusa - Regione Siciliana

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che può portare alla mobilitazione di altre<br />

risorse, legate alla produzione culturale<br />

e scientifica.<br />

Al fine di apprezzare i margini di valorizzazione<br />

del patrimonio culturale è opportuno<br />

fare una disamina più approfondita<br />

dell’offerta dei beni culturali in Sicilia.<br />

1.2. L’offerta dei beni culturali in Sicilia<br />

Numerose culture si sono avvicendate in<br />

Sicilia nel corso della storia lasciando<br />

tracce evidenti del loro passaggio, come è<br />

testimoniato dal ricco patrimonio che<br />

oggi contraddistingue la regione. Malgrado<br />

eventi naturali (terremoti, eruzioni)<br />

e ‘umani’ (guerre) ne abbiano sicuramente<br />

ridotto la dimensione, l’offerta<br />

culturale in Sicilia risulta eccezionalmente<br />

ricca e variegata.<br />

In materia di politiche culturali, la Sicilia<br />

gode di totale autonomia rispetto al resto<br />

del paese; questo la rende un caso unico<br />

in tutta Italia e, nel contempo, influenza<br />

le modalità di gestione dei beni culturali.<br />

Infatti, la legge che ha configurato la<br />

struttura regionale responsabile per<br />

l’amministrazione del patrimonio culturale<br />

ha mirato a realizzare un assetto fortemente<br />

decentrato, ispirandosi all’idea<br />

che un’organizzazione distribuita capillarmente<br />

sul territorio avrebbe assicurato<br />

una migliore gestione dei beni culturali.<br />

Questo concetto è coerente con le indicazioni<br />

basilari del federalismo fiscale,<br />

orientate a un decentramento delle scelte<br />

relative all’offerta di beni e servizi pubblici<br />

locali.<br />

In Sicilia, secondo i dati forniti dall’Assessorato<br />

dei Beni Culturali, Ambientali e<br />

della Pubblica Istruzione, le aree<br />

archeologiche aperte al pubblico sono 50<br />

mentre i musei e le gallerie regionali sono<br />

39 1 . Le aree archeologiche indicate dall’Assessorato<br />

includono solo quelle aperte<br />

al pubblico, ma il numero aumenterebbe<br />

senz’altro se si includessero anche quelle<br />

ancora non fruibili. La distribuzione sul<br />

territorio è legata all’effettiva presenza di<br />

reperti ma è anche vero che, spesso, rilevamenti<br />

e scavi non possono essere realizzati<br />

per la mancanza delle risorse necessarie.<br />

Di conseguenza, la ‘lista ufficiale’ include<br />

solo 4 siti in una provincia<br />

rinomatamente ricca di reperti archeologici<br />

qual è Siracusa, escludendo, per esempio,<br />

siti come Pantalica o Eloro.<br />

Per quanto riguarda i musei che dipendono<br />

direttamente dall’Assessorato dei Beni<br />

Culturali e Ambientali – i Musei Regionali<br />

– e dalle Soprintendenze, la prima caratteristica<br />

è data dal fatto che tutti i capoluoghi<br />

di provincia ad eccezione di Catania,<br />

Caltanissetta ed Enna hanno un<br />

Museo Archeologico Regionale. A Siracusa<br />

e Palermo ci sono anche delle Gallerie<br />

Regionali (rispettivamente quella di Palazzo<br />

Bellomo e quella di Palazzo Abatellis).<br />

Catania risulta essere l’unico capoluogo<br />

di provincia privo di un museo<br />

archeologico, ma se ne progetta la costituzione.<br />

A Enna e Caltanissetta, invece,<br />

esistono già dei musei archeologici che,<br />

pur non essendo musei regionali, dipendono<br />

dalle rispettive Soprintendenze. La<br />

maggior parte dei musei facenti capo all’Assessorato<br />

dei Beni Culturali e Ambientali<br />

è specializzata in archeologia e<br />

copre un arco temporale che va dalla preistoria<br />

all’epoca romana, o medievale in alcuni<br />

casi. Solo le due Gallerie Regionali<br />

sopra menzionate espongono manufatti<br />

risalenti a periodi più recenti ma, in ogni<br />

caso, non successivi al XIX secolo. La specializzazione<br />

dei musei siciliani non deve<br />

sorprendere vista l’abbondanza di aree archeologiche<br />

presenti nella regione e il<br />

fatto che, spesso, questi musei sorgono<br />

proprio nei pressi di tali aree. Soprattutto<br />

negli ultimi anni, molti di questi<br />

musei e antiquarium sono stati aperti<br />

consentendo ai visitatori di ammirare in<br />

situ i reperti recuperati durante gli scavi.<br />

La distribuzione di questi musei risulta,<br />

dunque, essere legata alla presenza più o<br />

Valutazione economica

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