Sebastiano Tusa - Regione Siciliana
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Marausa. Anfora tardo<br />
romana nord-africana.<br />
struttura della nave si sono localizzati due<br />
grossi elementi lignei paralleli (cm 16 x<br />
10) distanti tra loro cm 17. Con tutta probabilità<br />
si tratta di due paramezzali la cui<br />
presenza ben si accorda con la notevole<br />
stazza della nave. Al di sotto si trovano<br />
quelli che si possono interpretare come le<br />
teste di due madieri (di dritta e di sinistra)<br />
che sovrastano altri elementi lignei<br />
che dovrebbero costituire la chiglia. Una<br />
struttura notevolmente consistente, accurata<br />
e robusta che ben si accorda all’idea<br />
di una nave di ragguardevole entità (ipo-<br />
teticamente lunga circa m 30 e larga circa<br />
m 10).<br />
La gran parte dei materiali recuperati si<br />
riferisce a frammenti di anfore. I tipi più<br />
frequenti sono almeno tre: Africana II /<br />
Keay IV, Keay XXV e Keay VII / Africana<br />
II D. Sono tutti di produzione nord-africana.<br />
Alcune hanno il rivestimento interno<br />
di pece ed erano, pertanto, adibite al<br />
trasporto di vino o di salsa di pesce (a<br />
giudicare anche dal rinvenimento di numerose<br />
ossa di palamito nel deposito); altre<br />
prive di rivestimento potevano essere<br />
state utilizzate per trasportare olio. La<br />
datazione di questi contenitori si pone<br />
orientativamente tra la fine del III e il IV<br />
secolo d.C.<br />
Per quanto attiene alla ceramica che doveva<br />
costituire la dotazione dell’equipaggio,<br />
appare ben documentata la c.d. ceramica<br />
africana da cucina (orli di piatti o<br />
coperchi e tegami a patina cenerognola<br />
che si datano generalmente tra la fine del<br />
I a tutto il II secolo d.C., con continuità<br />
anche nei secoli successivi). Ma sono stati<br />
individuati anche alcuni frammenti di ceramica<br />
da fuoco d’impasto grossolano che<br />
possono identificarsi con la nota produzione<br />
di Pantelleria (“Pantellerian ware”)<br />
databile alla medesima epoca delle anfore.<br />
Sempre pertinente alla dotazione dell’equipaggio<br />
(forse del comandante) si segnala<br />
la presenza di alcuni frammenti di<br />
ceramica fine di produzione africana del<br />
tipo “terra sigillata”, variante A (seconda<br />
metà del II - inizi IV secolo d.C.) e variante<br />
D (IV-VII secolo d.C.), e di lu-<br />
135 Fattibilità dei parchi e itinerari archeologici subacquei nella Sicilia occidentale