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Gaetano Cipolla<br />

pena. Era venuta la mattina presto dopo essere passata dal nostro<br />

fornaio per comprare quattro brioches e succo di mele. Facemmo<br />

il caffè ascoltando le notizie del mattino. Si prevedeva aria calda e<br />

pioggia a bizzeffe ma non era questa che volevamo sapere. Per lei<br />

era urgente sapere perché me n’andavo. Per me 1’urgenza nasceva<br />

dal bisogno di capire il perché dell’insoddisfazione, malgrado i successi<br />

raccolti come fotoreporter. Mi disse che avrebbe tenuto per sé,<br />

se l’ avessi voluto, tutti i servizi firmati da me. Era un modo come<br />

impegnarmi a tornare.<br />

Le diedi le chiavi di casa e le dissi che poteva restare fino alla<br />

fine del mese. Le tendine erano state abbassate. Immaginavo sarebbe<br />

successo. Pianse in silenzio mentre adesso la neve cadeva.<br />

Si annunciava l’ arrivo di un aereo da Bangkok, capitale di traffici<br />

strani. Tra la folla cercai qualche volto che vagamente potesse<br />

somigliare a un orientale per vedere di scoprirne i segreti, almeno<br />

stavolta. Volendo cambiare mestiere avevo lasciato a Gilberte la<br />

fedele Hasselblad con la quale avevo fatto prodigi, ma quelli erano<br />

solo pr<strong>of</strong>ili, labili tracce di un effimero durato 1’espace d’un matin.<br />

Neanche le immagini sulle favelas cui l’Express aveva dato un<br />

grande risalto, riuscivano ormai a caricarmi di orgoglio. Gilberte<br />

aveva voluto festeggiare, a base di champagne, al Vigneron di<br />

Porte Saint Cloud. Alla fine della serata in cui cominciammo con i<br />

frutti di mare al citron rimase dentro di noi la solita ebbrezza per<br />

un paio di ore, mentre il resto del mondo non si accorse nemmeno<br />

di quella. Le bollicine del vino raggiunsero l’aria certamente più<br />

felici di noi che restavamo schiacciati dalla nostra impotenza. Non<br />

bastava infatti caricare di significati la vita degli altri, riprodotta su<br />

carta, se poi 1’indomani mattina tutto veniva sconvolto e si doveva<br />

ricominciare da capo.<br />

Ero stanco di vedere apparire le mie foto più belle e di scoprire<br />

poco dopo che soltanto qualcuno le aveva osservate. Peggio ancora<br />

quando nessuno ricordava di averle mai viste. Tuttavia non era solo<br />

l’ansia del nuovo che mi spingeva a lasciare Parigi.”<br />

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