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“Venezia e Bisanzio, incontro e scontro tra Oriente ed Occidente”<br />
Atti del convegno tenutosi a Venezia, 10-11 dicembre 2011<br />
<strong>Porphyra</strong>, giugno 2012, n. XVII<br />
semplicemente un riflesso della mentalità presente nelle storie cosiddette<br />
nazionali di autori altomedievali che non perdono occasione – quando<br />
possono – di esaltare con orgoglio la grandezza e le tradizioni della propria<br />
gens. Il confronto tra un piatto sfarzoso rispetto alle monete mi pare<br />
lampante, e direi che rimanda al gusto per l’oreficeria che si può<br />
confrontare se si tengono a mente i reperti rinvenuti nelle tombe delle varie<br />
popolazioni romano-germaniche dell’Europa. 215 Poi potrebbe non essere<br />
un caso la menzione di monete da parte di un autore ecclesiastico. In<br />
genere le transazioni monetarie con cui l’impero romano d’Oriente pagava<br />
l’alleanza dei Franchi si svolgevano per il tramite del papato, e proprio<br />
Tiberio II ricorre sovente a questa intermediazione. Ma c'è anche un valore<br />
simbolico, ma al tempo stesso pratico, che lega l'alto clero al maneggio<br />
dell'oro. Le chiese nel mondo franco sono il luogo della tesaurizzazione. Si<br />
tende a trasformare il conio in oreficeria d'arredo liturgico ed è una<br />
tradizione bizantina connettere l'oro allo sfarzo <strong>qui</strong>ndi al riflesso sacrale.<br />
Secondo me, si spiega così anche il significato delle parole di re<br />
Chilperico: sta gabbando l'imperatore romano d'oriente. Sta dicendo<br />
praticamente che i doni che l'imperatore manda in denaro potrebbero<br />
tornargli indietro lavorati in piatti, e <strong>qui</strong>ndi il prestigio dei Franchi si paga<br />
a spese dei bizantini, o meglio gratuitamente grazie ai loro emolumenti.<br />
Suggestivamente, sembrerebbe fin d'ora di poter ritrovare quello spirito<br />
caustico che sarà proprio del Pelerinage au Charlemagne. 216<br />
Ancora, il brano ci illumina sulla natura fattuale delle ambasciate<br />
medievali in genere. Il naufragio non doveva essere una situazione<br />
inusuale. Una delegazione in viaggio, per quanto cautelata da<br />
salvacondotti, poteva imbattersi imprevisti se non mortali, comunque<br />
ritardanti. 217 La burocrazia costantinopolitana, nei suoi spazi di intervento,<br />
poteva fornire servizi efficaci di tradizione imperiale romana, dai servizi di<br />
scorta di stato alle strade tenute sotto manutenzione e controllo alle<br />
stabulae o pandocheia. Persino l'accesso alla capitale era contingentato ad<br />
un numero di cinque o sei persone l'ora, e non si potevano portare armi,<br />
che venivano consegnate alle guardie di una delle nove porte d'entrata<br />
(essendo la decima, quella aurea, dedicata alle entrate trionfali del<br />
basileus) che espletavano le formalità d'accesso. Se i pellegrini, affluiti in<br />
massa per il richiamo delle numerose reli<strong>qui</strong>e, non potevano muoversi<br />
liberamente in città, 218 anche gli ambasciatori dovevano sottostare alla<br />
direzione della burocrazia del palazzo, come ci riporterà successivamente<br />
Liutprando da Cremona. 219 I tempi impiegati per le trattative potevano<br />
215 Per il lettore italiano il LECIEJEWICZ, La nuova forma del mondo…, cit., è molto attento all'aspetto archeologico.<br />
Nello specifico è meglio rimandare al catalogo della mostra WIECZOREK A. (cur.), Die Franken. Wegbereiter<br />
Europas vor 1500 Jahren: Konig Chlodwig und seine Erben. Stadtisches Reiss-Museum Mannheim, Mainz 1996.<br />
216 BONAFIN M. (cur.), Viaggio di Carlomagno in Oriente, Alessandria 2007.<br />
217 Sulle difficoltà del viaggio nell'alto medioevo, il classico PEYER H.C., Viaggiare nel Medioevo. Dall'ospitalità<br />
alla locanda, Roma-Bari 1990; sulle condizioni di ospitalità, in particolare i pandocheia, visti come base da cui si<br />
svilupperà poi il funduq arabo e poi il fondaco delle città italiane nel mediterraneo, cfr. CONSTABLE O.R., Housing<br />
the Stranger in the Mediterrean World. Lodging, Trade and Travel in Late Anti<strong>qui</strong>ty and the Middle Ages, Cambridge<br />
2004, pp. 11-39.<br />
218 Cfr. HARRIS J., Costantinopoli, Bologna 2011, p. 13.<br />
219 OLDONI M. – ARIATTA P. (curr.), Liutprando da Cremona, Italia e Bisanzio alle soglie dell'anno mille, Novara<br />
1987.<br />
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