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qui - Porphyra

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“Venezia e Bisanzio, incontro e scontro tra Oriente ed Occidente”<br />

Atti del convegno tenutosi a Venezia, 10-11 dicembre 2011<br />

<strong>Porphyra</strong>, giugno 2012, n. XVII<br />

accessibili 223 . È parimenti chiaro che Teodoro Lascaris, dopo aver posto la<br />

propria base operativa a Nicea 224 , si trovò ad improntare fin da subito, date<br />

le circostanze, la sua azione di governo in senso bellico. Teodoro non poteva<br />

vantare forse un'armata di dimensioni paragonabili a quelle dei suoi<br />

immediati predecessori, ma al suo servizio aveva un certo numero di<br />

combattenti latini, membri della guardia variaga scampati all'eccidio di<br />

Costantinopoli e diversi fanti nativi dell'Anatolia 225 .<br />

Niceta offre a questo punto un resoconto militare della campagna che<br />

Lascaris dovette intraprendere quasi subito contro un altro pretendente al<br />

trono, Davide Comneno, esponente di una dinastia che molto aveva contato<br />

nel passato imperiale di Costantinopoli e che per secoli avrebbe avuto un<br />

certo peso nell'Asia Minore romano-orientale, almeno fino alla con<strong>qui</strong>sta<br />

turca di Trebisonda, nel 1461. Dai dintorni di Trebisonda, del resto, Davide<br />

non si allontanò per lungo tempo, giudicando prudente attestarsi presso la<br />

costa del Ponto, una scelta su cui Niceta ironizza apertamente.<br />

Davide, dopo aver cinto a sua volta la corona imperiale ed aver stabilito una<br />

solida base di potere nelle terre asiatiche, mise insieme un'armata con le<br />

truppe romane stanziate in Paflagonia e a Eraclea Pontica, nonché grazie a<br />

diversi mercenari georgiani. Con il pretesto di fare ciò a nome del fratello<br />

Alessio Comneno, Davide si stava ritagliando un forte dominio personale,<br />

che avrebbe costituito non solo una seria minaccia per il neonato potere di<br />

Teodoro, ma altresì per la coesione delle forze romano-orientali in Asia, di<br />

fronte al duplice pericolo turco e latino 226 .<br />

Teodoro decise di intraprendere un'azione militare contro le forze di Davide<br />

allorché quest'ultimo inviò il proprio generale – un giovane ufficiale di<br />

nome Sinadeno – a prendere possesso e a stabilire una guarnigione a<br />

Nicomedia, l'antica capitale di Diocleziano negli ormai remoti tempi della<br />

Tetrarchia.<br />

Niceta descrive dettagliatamente questa campagna che Teodoro condusse<br />

personalmente contro le truppe trapezuntine, lodandone in modo sobrio e<br />

obiettivo le scelte tattiche: il Lascaris distaccò infatti una parte delle proprie<br />

forze, facendo credere che avrebbe intrapreso il cammino più agevole, ossia<br />

quello di pianura, mentre in realtà egli, alla testa della propria armata, si<br />

inerpicava per ripidi sentieri di montagna, aggirando la sorveglianza di<br />

Sinadeno senza che costui se ne avvedesse. La trappola funzionò: Teodoro<br />

affrontò, batté e mise in fuga l'esercito di Sinadeno, che dovette ritirarsi e<br />

rinunciare ad allargare la propria sfera di controllo al di là d Eraclea Pontica;<br />

sebbene le forze militari che scesero in campo in uno scontro di modeste<br />

proporzioni fossero oggettivamente limitate, l'esito di questo primo braccio<br />

223<br />

Sui conii bizantini si vedano SABATIER J., Description générale des monnaies byzantines frappées sous les<br />

Empereurs d'Orient (2 voll.), Paris 1862; GRIERSON P., Byzantine Coins, Berkeley 1982.<br />

224<br />

Su Nicea come capitale si veda FOSS C., Nicaea: A Byzantine Capital and Its Praises, Boston 1996; nel saggio è<br />

riportato anche l'interessante Encomio dedicato a Teodoro Lascaris; sulle vicende della città preda dei Turchi e poi<br />

ricon<strong>qui</strong>stata da Alessio Comneno grazie ad uno spregiudicato uso delle armate crociate una buona fonte rimane<br />

senz'altro l'Alessiade di ANNA COMNENA.<br />

225<br />

Sui Variaghi e il loro ruolo nell'esercito bizantino successivo al 1204, si veda D’AMATO R., The Varangian Guard,<br />

Oxford 2010.<br />

226<br />

Su Niceta visto dagli Occidentali quale fonte dei progressi turchi contro l'Impero, si veda MAISANO R., L'incontro<br />

della cultura occidentale con l'opera storica di Niceta Coniata, in Medioevo romanzo e orientale. Testi e prospettive<br />

storiografiche, Soveria Mannelli 1992, pp. 19-39.<br />

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