01.12.2014 Views

Abitare la terra: questione ambientale

Abitare la terra: questione ambientale

Abitare la terra: questione ambientale

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

è un buon indicatore dello stato di salute di un<br />

paese? In realtà, è un pessimo indicatore:<br />

vediamo perché.<br />

Anzitutto, vede solo i beni che passano<br />

attraverso il mercato perché quello che non è<br />

misurato é come se non ci fosse. Nei vecchi libri<br />

di economia ci sono gli aneddoti. Supponiamo<br />

che due signori abbiano due orti e ognuno si<br />

coltiva i suoi pomodori e se li mangia: il PIL è<br />

zero perché i due non producono alcun reddito.<br />

Supponiamo invece che si vendano i pomodori a<br />

vicenda; questa volta il PIL è presente, perché<br />

misura l'ampiezza del mercato. Ma è questa <strong>la</strong><br />

ricchezza di un paese? Un paese che ha una<br />

forte economia di auto-sussistenza può stare<br />

benissimo, perché lì si produce e si scambia;<br />

però nelle statistiche mondiali si trova fra i più<br />

poveri. Viceversa, un altro produce per<br />

l'esportazione e quindi ha tanto reddito, ma che<br />

va nelle tasche dei gestori del<strong>la</strong> multinazionale<br />

che opera localmente, e quindi il paese muore di<br />

fame.<br />

Vediamo una seconda causa di<br />

inadeguatezza del PIL come indicatore: somma<br />

in modo stupido benefici e danni, perché i redditi<br />

prodotti a volte sono semplicemente dei<br />

rimedi a danni fatti. Pensiamo al<strong>la</strong> demolizione<br />

delle auto: <strong>la</strong> produzione dell'auto crea reddito;<br />

ma anche <strong>la</strong> demolizione ne crea, perché c'è chi<br />

viene pagato per questo e quindi <strong>la</strong> demolizione<br />

viene sommata tra i redditi. Quindi, accanto alle<br />

attività che sono vere e creano ricchezza, ve ne<br />

sono tante che sono ricchezze fasulle. Se c'è<br />

stata un'alluvione e si devono spendere miliardi<br />

per ripararne i danni, si crea reddito e aumenta il<br />

PIL. In realtà quei soldi andrebbero tolti anziché<br />

sommati.<br />

Altro elemento: non ci si accorge<br />

assolutamente - ed ecco il legame con <strong>la</strong><br />

sostenibilità - del consumo di capitale naturale.<br />

Cioè si può aumentare il PIL perché A realtà si<br />

taglia <strong>la</strong> foresta tropicale e si vende. Però questo<br />

non è un prodottoricchezza, ma consumo di<br />

patrimonio. Si possono avere due paesi, uno che<br />

vende petrolio e foresta tropicale, e non ha una<br />

economia sostenibile, perché va verso<br />

l'esaurimento delle proprie risorse, un altro che<br />

invece produce con tecnologie adeguate. Come<br />

si fa a paragonarli? Eppure nelle statistiche<br />

risulterà molto più ricco, quindi più sano<br />

economicamente, quello che in realtà sta<br />

depauperando il suo capitale naturale. E' come<br />

se l'Italia si mettesse a vendere le sue opere<br />

d'arte: per alcuni anni avrebbe un PIL enorme,<br />

ma questo non significherebbe molta salute dal<br />

punto di vista economico, perché le opere d'arte<br />

prima o poi finiscono.<br />

Ultimo aspetto, forse il più grave: il PIL<br />

penalizza fortemente le tecnologie pulite,<br />

l'innovazione tecnologica. Infatti se puliamo le<br />

tecnologie, per es. costruiamo le auto<br />

consumando poca energia e con un processo<br />

pulito, creiamo un certo PIL. Se costruiamo le<br />

stesse auto con un processo tecnologico<br />

altamente inquinante, creiamo più PIL perché,<br />

oltre a consumare più energia, al<strong>la</strong> fine si deve<br />

anche disinquinare. Quindi si sommano le<br />

attività di produzione a quelle di<br />

disinquinamento e si crea un PIL maggiore.<br />

Oppure, due paesi con lo stesso PIL possono<br />

sembrare uguali, anche quando in realtà sono<br />

completamente diversi.<br />

Allora il PIL, che è stato uno degli elementi<br />

di governo dei sistemi economici,<br />

evidentemente ha fallito, perché non si accorge<br />

se l'aumento è reale o se è invece solo frutto di<br />

un depauperamento delle risorse o di un<br />

inquinamento eccessivo.<br />

Dobbiamo dunque cambiare, non possiamo<br />

andare a vedere il tasso di crescita come stato di<br />

salute del sistema. Con l'ONU quindi è nato<br />

quello che viene chiamato l'ISU, l'indice di<br />

sviluppo umano. Esso consiste nel misurare<br />

tanti dati, per es. <strong>la</strong> speranza di vita, il tasso di<br />

alfabetizzazione e sco<strong>la</strong>rizzazione, il potere di<br />

acquisto reale delle famiglie. Se si fa<br />

un'operazione del genere, cambiano le<br />

c<strong>la</strong>ssifiche. Se per es. andiamo a prendere <strong>la</strong><br />

c<strong>la</strong>ssifica basata sul PIL pro-capite, il reddito<br />

medio, l'Italia è diciassettesima, ma diventa<br />

ventiduesima se consideriamo l'ISU, che guarda<br />

soltanto gli aspetti sociali ed il potere di<br />

acquisto. Lo Sri Lanka, paese poverissimo, con<br />

PIL pro-capite di 400-500 dol<strong>la</strong>ri contro i nostri<br />

circa 18.580, passa dal 120° posto al 90°, perché<br />

ha un'ottima speranza di vita, un'alta percentuale<br />

di economia di auto-sostentamento. La Guinea,<br />

che è al 129° di PIL, passa al 173° (cioè<br />

l'ultimo) di ISU, perché ha un tasso di<br />

alfabetizzazione quasi nullo. Se guardiamo<br />

Ecuador e Congo, succede <strong>la</strong> stessa cosa:<br />

l'Ecuador passa in ottima posizione ed ha un<br />

ISU addirittura maggiore di molti altri paesi,<br />

mentre il Congo passa quasi in ultima posizione.<br />

Allora, quello che viene fatto è ric<strong>la</strong>ssificare<br />

i paesi; e ormai senza ipocrisie non si usa più <strong>la</strong><br />

formu<strong>la</strong> "paesi in via di sviluppo". Ci sono<br />

ormai tre categorie: i nostri paesi<br />

industrializzati, quelli in via di sviluppo (quelli<br />

dell'Asia) e quelli meno sviluppati. Questi ultimi<br />

9

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!