Abitare la terra: questione ambientale
Abitare la terra: questione ambientale
Abitare la terra: questione ambientale
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
più il controllo delle conseguenze delle nostre<br />
azioni. Il sistema funziona in modo perverso,<br />
anche per quelli che in realtà vorrebbero farlo<br />
funzionare in modo diverso. Per esempio, il<br />
verde radicale o il compagno di Rifondazione<br />
portano i soldi al<strong>la</strong> BNL e ricevono interessi,<br />
ma in questo modo fanno una azione politica<br />
completamente scissa da un comportamento<br />
consapevole, perché in effetti quei soldi<br />
vengono utilizzati esattamente per fare quelle<br />
cose contro cui loro si battono. Entrano quindi<br />
nel circuito dello sviluppo insostenibile e dello<br />
squilibrio.<br />
Allora <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> chiave è questa: recuperare<br />
<strong>la</strong> consapevolezza sia di ciò che si consuma e<br />
dei suoi effetti, in modo da orientare il proprio<br />
consumo (ricordiamo l'eco-<strong>la</strong>bel: dal<strong>la</strong> cul<strong>la</strong><br />
al<strong>la</strong> bara), sia di ciò che si finanzia con il<br />
proprio risparmio.<br />
Il secondo fenomeno, che tende a far sì che<br />
ci si senta tranquilli con <strong>la</strong> propria coscienza, è<br />
il fatto che il comportamento dell'individuo<br />
singolo in realtà conta pochissimo, è una<br />
goccia nell'oceano. C'è il famosissimo<br />
paradosso del voto, molto citato da chi studia i<br />
fenomeni comportamentali. Qualcuno è andato<br />
a studiare se vale <strong>la</strong> pena di andare a votare; se<br />
tutti fossimo cittadini razionali (homo<br />
economicus) andremmo a votare? Infatti se si<br />
fa uno studio probabilistico, non succede quasi<br />
mai che un solo voto conti qualcosa né per un<br />
seggio nel proporzionale né per una decisione<br />
importante. Allora <strong>la</strong> probabilità che il singolo<br />
voto sia decisivo è bassissima, ed è più bassa<br />
del rischio di un incidente mentre si va al<br />
seggio. Quindi guardando le probabilità<br />
razionali, non converrebbe andare a votare. O<br />
ancora, facciamo l'esempio del<strong>la</strong> pi<strong>la</strong>, che è<br />
molto inquinante e andrebbe gettata<br />
nell'apposito contenitore; ma questo vale a<br />
livello di tonnel<strong>la</strong>te di pile da gettare, mentre <strong>la</strong><br />
singo<strong>la</strong> pi<strong>la</strong> quale effetto può avere? E' questo<br />
il fenomeno che fa si che al<strong>la</strong> fine ognuno sia<br />
convinto che il suo singolo comportamento<br />
conti poco o nul<strong>la</strong>.<br />
Ebbene, ai due aspetti del<strong>la</strong><br />
deresponsabilizzazione si risponde: 1) con <strong>la</strong><br />
consapevolezza degli effetti delle proprie<br />
azioni, 2) con <strong>la</strong> accettazione dell'azione<br />
esemp<strong>la</strong>re, cioè del fatto che, se ci<br />
comportiamo in un certo modo, otteniamo che<br />
tanti si comportino allo stesso modo,<br />
raggiungendo cosi probabilmente un risultato<br />
importante. Se invece ognuno si comporta in<br />
modo individualistico, è probabile che <strong>la</strong><br />
mentalità passi ad altri e cosi via.<br />
Ma veniamo agli ambiti di comportamento<br />
alternativo. Primo, si diceva, è quello del<br />
consumo. Voglio citare alcune esperienze e<br />
proposte di comportamento individuale sul<strong>la</strong><br />
base del volontariato, cioè su quello che si fa in<br />
alcune realtà.<br />
Una di queste sono i "bi<strong>la</strong>nci di giustizia":<br />
ogni famiglia può cominciare a control<strong>la</strong>re il<br />
proprio bi<strong>la</strong>ncio. Allora ci sono i consumi del<strong>la</strong><br />
famiglia media italiana, i consumi di una<br />
famiglia ecologica moderata, cioè come<br />
dovrebbe tendere a consumare, ed invece<br />
quelli di una ecologica forte e integrale, quindi<br />
con sacrifici maggiori. Si dovrebbero allora<br />
creare dei gruppi di famiglie che si<br />
spalleggiano a vicenda e che tengono questo<br />
bi<strong>la</strong>ncio, che non è fatto solo di conti, ma che<br />
guarda quanti soldi vanno a certi consumi<br />
anziché ad altri, in modo da riorientare gli<br />
stessi in senso ecologico. Si chiamano "di<br />
giustizia" perché ovviamente il fine ultimo è<br />
anche quello di non aggravare gli squilibri<br />
Nord-Sud, cioè di orientare i consumi su<br />
aspetti che siano compatibili con l'equità.<br />
Le voci sono ad esempio il risparmio<br />
energetico, quindi l'iso<strong>la</strong>mento termico,<br />
l'efficienza degli impianti di riscaldamento,<br />
l'uso degli elettrodomestici, i sistemi di<br />
illuminazione, i trasporti, l'alimentazione,<br />
l'abbigliamento, gli imbal<strong>la</strong>ggi e i rifiuti, i<br />
consumi selettivi ed i boicottaggi. C'è una serie<br />
di suggerimenti in questo senso; e ognuno, se<br />
vuole, compi<strong>la</strong> il bi<strong>la</strong>ncio giornalmente o<br />
settimanalmente, tentando di riorientare il<br />
consumo.<br />
Poi si possono creare cooperative e<br />
organizzazioni che siano per il recupero di<br />
oggetti o di mestieri. Oggi c'è l' "usa e getta":<br />
una scarpa con un buco si butta, mentre una<br />
volta si risuo<strong>la</strong>va. Così, tenere i mobili vecchi<br />
significa evitare nuove deforestazioni, ricic<strong>la</strong>re<br />
i materiali vuol dire riusarli molto (per<br />
esempio rammendare). Tutte attività, perse nel<br />
nostro furore consumistico o velocità di<br />
crescita, che potrebbero dare un grosso<br />
contributo.<br />
26