Abitare la terra: questione ambientale
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emissioni di gas-serra 18 assumendo come anno di<br />
riferimento il 1990. In tal modo si sarebbe evitato di<br />
caricare sulle spalle dei Paesi in via di sviluppo un<br />
pesante fardello tecnologico ed economico. Perché gli<br />
obiettivi diventassero vinco<strong>la</strong>nti si stabili che dovesse<br />
essere ratificato da almeno 55 Paesi rappresentanti di<br />
almeno il 55% delle emissioni di CO 2 dei Paesi<br />
industrializzati.<br />
Fino ad oggi oltre 70 Paesi, inclusi gli Stati membri<br />
dell'UE, gli USA e gli Stati dell'Europa orientale,<br />
hanno sottoscritto il protocollo di Kyoto. Tra gli Stati<br />
firmatari il protocollo attribuiva obiettivi di riduzione<br />
differenziati: i Paesi dell'Unione Europea si sono<br />
impegnati a una riduzione dell'8% entro il traguardo del<br />
2008-2012. In partico<strong>la</strong>re all'Italia è stato assegnato<br />
come obiettivo una riduzione del 6,5%.<br />
Accanto al livello di abbattimento delle emissioni dei<br />
sei principali gas-serra gli accordi di Kyoto hanno<br />
delineato alcuni meccanismi politico-economici su cui<br />
impostare gli interventi più specifici quali il commercio<br />
delle quote di emissione, l'attuazione congiunta degli<br />
obiettivi di riduzione, <strong>la</strong> cooperazione tra Paesi<br />
industrializzati e in via di sviluppo attraverso<br />
«meccanismi di sviluppo pulito» aperti sia a investimenti<br />
di Governi che di imprese. Inoltre si è discusso se e<br />
come introdurre nel bi<strong>la</strong>ncio delle quantità di carbonio<br />
da sottrarre all'atmosfera i flussi di gas assorbiti e<br />
trattenuti dal<strong>la</strong> biomasse agro-forestali e dai suoli.<br />
Occorre ricordare infatti che nel bi<strong>la</strong>ncio totale dei<br />
flussi di carbonio tra atmosfera e biosfera il contributo<br />
delle emissioni provocate dalle attività dell'uomo<br />
(benché responsabile degli squilibri prima analizzati)<br />
ammonta a solo il 5% dei flussi in ingresso e in uscita<br />
dai sistemi vegetali (suoli, foreste, vegetazione naturale e<br />
coltivata). D'altra parte circa il 30% delle emissioni totali<br />
di CO 2 equivalenti provocate dall'uomo è attribuibile a<br />
pratiche di deforestazione o a cambiamenti di uso dei<br />
suoli; è pertanto evidente che un ruolo importante<br />
nell'assorbimento del carbonio da gas-serra potrebbero<br />
avere i cosiddetti sinks (pozzi) naturali quali le foreste e<br />
i suoli agricoli.<br />
La Conferenza dell'Aia<br />
Tra il 13 e il 25 novembre 2000 si è tenuta all'Aia<br />
(O<strong>la</strong>nda) <strong>la</strong> Sesta Conferenza delle Parti (COP 6), cioè<br />
l'assemblea dei Paesi aderenti al<strong>la</strong> Convenzione Quadro<br />
18 Più precisamente il livello assegnato di emissioni<br />
viene calco<strong>la</strong>to come media delle emissioni annuali<br />
nel quinquennio 2008-2012.<br />
UNFCCC. Le attese erano alte sia da parte del<strong>la</strong><br />
comunità scientifica, sia da parte dei decisori politici e<br />
delle associazioni ambientaliste, e grande è stato anche il<br />
rilievo dato all'incontro da tutti i mass media per <strong>la</strong><br />
crescente attenzione dell'opinione pubblica agli al<strong>la</strong>rmi<br />
<strong>la</strong>nciati sul<strong>la</strong> prospettiva di un continuo riscaldamento<br />
del pianeta.<br />
Obiettivo del<strong>la</strong> Conferenza sarebbe dovuto essere <strong>la</strong><br />
ratifica formale, da parte degli Stati sottoscrittori del<br />
protocollo di Kyoto, di impegni vinco<strong>la</strong>nti per <strong>la</strong><br />
riduzione programmata delle emissioni dei gas-serra, <strong>la</strong><br />
definizione dei meccanismi economico-politici atti a<br />
realizzar<strong>la</strong> e <strong>la</strong> determinazioni di sanzioni per gli Stati<br />
inadempienti.<br />
L'assemblea si è purtroppo conclusa con un vistoso<br />
insuccesso: non è stato ratificato alcun accordo (pur<br />
essendosi ribaditi i principi concordati a Kyoto) e <strong>la</strong><br />
Conferenza è stata aggiornata a Bonn nel<strong>la</strong> primavera<br />
del 2001. Sono infatti emersi all'Aia una serie di<br />
contrasti, sia sul piano politico sia sul<strong>la</strong> interpretazione<br />
tecnica di alcuni principi di Kyoto, tra differenti<br />
blocchi di Paesi portatori di interessi contrapposti.<br />
È stata anzitutto determinante <strong>la</strong> divergenza tra Stati<br />
Uniti e Unione Europea sul modo di intendere il ruolo e<br />
il peso da attribuire ai sinks naturali (foreste e suoli) per<br />
il calcolo dei flussi netti di gas-serra da ridurre secondo i<br />
valori concordati. Mentre l'Europa riteneva che lo sforzo<br />
maggiore dovesse rivolgersi all'abbattimento delle<br />
emissioni antropiche dirette (processi di combustione<br />
legati a combustibili fossili), gli USA intendevano<br />
inserire nel calcolo dei flussi anche <strong>la</strong> quota conseguibile<br />
attraverso pratiche di riforestazione e di afforestazione<br />
(creazione di una foresta su suoli prima destinati ad altri<br />
usi).<br />
Le politiche europee<br />
Il problema del cambiamento climatico è certamente<br />
una <strong>questione</strong> p<strong>la</strong>netaria e come tale va prioritariamente<br />
affrontato nel più ampio contesto internazionale. Sono<br />
tuttavia utili, a parere sia degli scienziati sia dei<br />
pianificatori, anche politiche su sca<strong>la</strong> regionale 19 . Già<br />
prima di Kyoto 20 e nei tre anni intercorsi tra Kyoto e<br />
l'Aia, l'Unione Europea aveva ampiamente discusso e<br />
messo in campo una serie di interventi diretti<br />
all'abbattimento delle emissioni sia inquinanti sia<br />
climalteranti.<br />
19 Qui il termine regionale si applica a vaste e<br />
omogenee aree del mondo quali ad esempio l'Europa, il<br />
Sud-Est asiatico, l'America <strong>la</strong>tina, ecc.<br />
20 L'UE, già dopo <strong>la</strong> seconda Conferenza Mondiale<br />
sui Cambiamenti Climatici (1990), mente adottato<br />
l'obiettivo di stabilizzare entro il 2000 le emissioni<br />
climalteranti ai livelli del 1990.<br />
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