Abitare la terra: questione ambientale
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una forza primitiva da sottomettere e governare,<br />
ma anche all'idea, abbastanza deso<strong>la</strong>nte, che il<br />
nostro pianeta altro non sarebbe che una banale<br />
navicel<strong>la</strong> spaziale che ruota attorno al sole senza<br />
alcun senso né scopo, destinata un giorno a<br />
fondersi o a raffreddarsi. Ma l'ipotesi Gaia" offre<br />
un'alternativa, scientificamente verificabile, allo<br />
stesso antropocentrismo, base su cui poggia <strong>la</strong><br />
civiltà moderna, e ci costringe a pensare in modo<br />
biocentrico, o meglio ancora orientato al<strong>la</strong><br />
<strong>terra</strong>" 27 .<br />
Il sistema <strong>terra</strong>, "nel" quale il genere umano<br />
si è propagato ed ha sviluppato le sue culture,<br />
<strong>la</strong>vora allo stesso modo di un superorganismo.<br />
Con una sua propria soggettività esso trasforma<br />
macromolecole, microrganismi e cellule in<br />
forme di vita, che poi conserva all'esistenza. Il<br />
linguaggio Gaia che circo<strong>la</strong> fra tutti i viventi è<br />
quello del codice genetico, una lingua universale<br />
di cui si servono tutte le cellule. Il sistema <strong>terra</strong><br />
dispone poi anche di un raffinato sistema di<br />
sicurezza, che lo protegge da associazioni<br />
genetiche dannose al<strong>la</strong> vita. Se poi tale<br />
organismo ha prodotto esseri intelligenti, come<br />
quelli umani, non potrà non disporre di una<br />
intelligenza superiore e non conservare una<br />
memoria accumu<strong>la</strong>ta nel corso di milioni di anni,<br />
come già Cicerone argomentava. Possiamo<br />
dunque dire che <strong>la</strong> <strong>terra</strong> stessa è "vivente".<br />
Secondo Gen 1,24, essa è stata creata da Dio<br />
perché "produca" gli esseri viventi. E questo non<br />
lo si dice di nessun'altra creatura. Stando al<strong>la</strong><br />
tradizione rabbinica Dio crea gli esseri umani<br />
insieme al<strong>la</strong> <strong>terra</strong> (Gen 1,26) 28 .<br />
Il legame profondo che stringe gli esseri<br />
umani all'intera biosfera del<strong>la</strong> <strong>terra</strong> è il codice<br />
genetico, che garantisce <strong>la</strong> possibilità d'intesa fra<br />
le cellule e gli organismi. Il codice genetico<br />
umano rappresenta soltanto una variante del<br />
codice che accomuna tutti i viventi, dai<br />
microrganismi fino ai mammiferi marini, dai<br />
27 R. RADFORD RUETHER, God and Gaja. An<br />
Ecofeminist Theology of Earth Healing, New York<br />
1993 (trad. it., Gaia é Dio. Una teologia<br />
ecofemminista per <strong>la</strong> guarigione del<strong>la</strong> <strong>terra</strong>,<br />
Queriniana, Brescia 19951 naturalmente senza<br />
riferimenti all'"ipotesi Gaia" di J. Lovelock.<br />
28<br />
S T . SCHREINER, Partner in Gottes<br />
Schöpfungswerk - Zur rabbinischen Auslegung von<br />
Gen 1,26-27, in Judaica 49 (1993) 131-141.<br />
primi viventi monocellu<strong>la</strong>ri ai dinosauri. Proprio<br />
per il loro codice genetico tutti i viventi sono tra<br />
loro imparentati e comunicanti. Ciò che noi<br />
qualifichiamo come coscienza, intelletto e<br />
volontà non è che una picco<strong>la</strong> porzione<br />
dell'organismo governato dal nostro codice<br />
genetico. Ed è possibile percepirlo? Certo è che<br />
<strong>la</strong> nostra costituzione umana ce lo evidenzia<br />
tanto nei mongoloidi che in ogni altro vivente<br />
umano. E par<strong>la</strong> al<strong>la</strong> nostra stessa coscienza?<br />
Ne sappiamo ben poco. Alcuni suppongono che<br />
effettivamente esso ci parli attraverso le figure<br />
ed i ritmi del corpo, per mezzo del<strong>la</strong> sapienza del<br />
corpo (bodywisdom), ma anche nei sogni.<br />
Popo<strong>la</strong>zioni che hanno coltivato un partico<strong>la</strong>re<br />
rapporto con <strong>la</strong> natura testimoniano anche <strong>la</strong><br />
presenza di una propria "cultura onirica". La<br />
conoscenza scientifica del codice genetico ci<br />
consente di individuare alcune esplicite<br />
consonanze tra il codice genetico e quello<br />
culturale.<br />
Non si apprezzeranno mai abbastanza le<br />
ricche implicanze dell'ipotesi Gaia:<br />
1. Essa ci aiuta a capire gli ecosistemi locali<br />
e regionali nelle loro funzioni complessive,<br />
impedendoci di considerarli chiusi in se stessi.<br />
2 . Essa rovescia il metodo delle scienze, così<br />
che al posto del<strong>la</strong> frammentazione di un sapere<br />
sempre più analitico e specialistico ora subentra<br />
un'opera di cooperazioni e integrazioni fra le<br />
diverse discipline scientifiche, quelle "scienze<br />
del<strong>la</strong> <strong>terra</strong>" che studiano i più ampi nessi presenti<br />
nel sistema <strong>terra</strong>.<br />
3. Il sapere integrato non è meno scientifico<br />
del sapere iso<strong>la</strong>to. Ora però esso serve non più<br />
agli interessi di potere, secondo il metodo del<br />
"divide et impera", ma all'interesse per <strong>la</strong> vita<br />
comune e per <strong>la</strong> sopravvivenza, da garantire con<br />
<strong>la</strong> cooperazione e <strong>la</strong> simbiosi.<br />
4 . L'ipotesi Gaia non ci consente più di<br />
comprenderci e di porci come centro del mondo,<br />
per inquadrarci invece più democraticamente nel<br />
sistema che rego<strong>la</strong> <strong>la</strong> vita del<strong>la</strong> <strong>terra</strong> intera.<br />
5. Sul terreno politico <strong>la</strong> minaccia<br />
incombente di una catastrofe nucleare ci ha<br />
costretti a riartico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> politica estera come<br />
componente di una comune "politica mondiale<br />
interna" (Chr. Graf von Krockow, C. Fr. von<br />
Weizsäcker). La catastrofe ecologica incombente<br />
ci costringe a concepire questa comune politica<br />
mondiale interna in termini di "politica del<strong>la</strong><br />
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