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Abitare la terra: questione ambientale

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SVILUPPO SOSTENIBILE COME<br />

CONCETTO NORMATIVO<br />

di Giuseppe Volta<br />

La sostenibilità è un obiettivo intuitivo, cioè<br />

è un obbiettivo di permanenza nel tempo del<strong>la</strong><br />

specie umana e di miglioramento o almeno<br />

stabilità delle sue condizioni di vita, tenuto<br />

conto del legame stretto tra l'uomo e <strong>la</strong> Terra su<br />

cui vive. È diventato ragionevole porsi questo<br />

obbiettivo quando <strong>la</strong> Terra ha cominciato a<br />

diventarci un po' stretta.<br />

Prima, <strong>la</strong> sostenibilità è stata vista come un<br />

obbiettivo di sopravvivenza di fronte al<strong>la</strong><br />

minaccia dell'esaurimento delle risorse naturali,<br />

visti i limiti fisici di queste risorse e <strong>la</strong> crescita<br />

del loro sfruttamento. Poi, <strong>la</strong> sostenibilità è stata<br />

vista anche, o prevalentemente, come un<br />

obbiettivo di sopravvivenza di fronte al<strong>la</strong><br />

minaccia di essere soffocati dai rifiuti. Ci siamo<br />

resi conto che il limite naturale delle risorse è<br />

meno stringente del limite naturale del<br />

metabolismo dei rifiuti.<br />

L'idea del<strong>la</strong> sostenibilità è stata ben presto<br />

colonizzata dal<strong>la</strong> economia, che ha cercato di<br />

ricondur<strong>la</strong> entro i propri schemi concettuali.<br />

L'ecologia ha sviluppato in parallelo <strong>la</strong><br />

propria prospettiva.<br />

Le due prospettive si sono scontrate. E' sorto<br />

un tentativo di sintesi: l'ecologia economica.<br />

L'analisi sistemica ha aiutato a capire e in<br />

qualche modo a districare <strong>la</strong> complessità<br />

dell'obbiettivo, mettendo in evidenza <strong>la</strong> pluralità<br />

di sistemi coinvolti, <strong>la</strong> pluralità delle<br />

prospettive, e ha aiutato a sanare <strong>la</strong> originaria<br />

indeterminatezza del<strong>la</strong> idea di sostenibilità.<br />

Sul<strong>la</strong> spinta del<strong>la</strong> analisi sistemica, per<br />

esempio, <strong>la</strong> gamma degli indicatori di<br />

sostenibilità, è stata progressivamente sempre<br />

più arricchita aggiungendo agli indicatori<br />

economici e indicatori ambientali, anche<br />

indicatori sociali.<br />

Questo sforzo interdisciplinare ha<br />

identificato strade interessanti, che possono<br />

piegare lo sviluppo nel<strong>la</strong> direzione del<strong>la</strong><br />

sostenibilità.<br />

Anzitutto <strong>la</strong> strada del<strong>la</strong> dematerializzazione<br />

del<strong>la</strong> economia, con l'aumento del<strong>la</strong><br />

ecoefficienza dei sistemi di produzione, cioè<br />

del<strong>la</strong> riduzione delle risorse consumate lungo<br />

tutto l'arco di vita di un prodotto, o meglio<br />

lungo tutto l'arco di vita di un servizio, dal suo<br />

approntamento al<strong>la</strong> sua e<strong>la</strong>rgizione.<br />

Su questa strada si colloca per esempio <strong>la</strong><br />

proposta "fattore 4 e fattore 10" di riduzione del<br />

consumo di risorse naturali, passando attraverso<br />

un miglioramento del<strong>la</strong> efficienza.<br />

Poi <strong>la</strong> strada del<strong>la</strong> riforma fiscale: detassare<br />

il <strong>la</strong>voro e tassare invece l'uso delle risorse<br />

ambientali. Infine <strong>la</strong> strada del<strong>la</strong> incentivazione<br />

dell'uso delle risorse rinnovabili rispetto all'uso<br />

delle risorse non rinnovabili.<br />

Ma si è visto che imboccare queste strade<br />

urta contro enormi resistenze.<br />

Alcune di queste resistenze sono trasparenti.<br />

Infatti queste strade sono percorribili soltanto se<br />

accompagnate da trasformazioni sociali di non<br />

poco conto.<br />

Per esempio, il cittadino da consumatore<br />

deve trasformarsi in utilizzatore. Quindi anche il<br />

sistema di preferenze individuali su cui si basa<br />

l'economia di mercato attuale, dovrebbe essere<br />

radicalmente modificato. Ma anche gli istituti<br />

economici fondamentali, in partico<strong>la</strong>re "<strong>la</strong><br />

proprietà" dovrebbero essere ripensati.<br />

Dovremo infine affidarci al progresso<br />

tecnico per compensare, con risorse sostitutive,<br />

le risorse naturali non rinnovabili, ma dovremo<br />

decidere il limite accettabile di distruzione delle<br />

risorse rinnovabili che il progresso tecnico non<br />

ha, intrinsecamente, <strong>la</strong> capacità di sostituire.<br />

Quindi dovremo immaginare un'altra "forza<br />

di trascinamento" che si affianchi al<br />

progresso tecnico nel<strong>la</strong> coevoluzione<br />

dell'uomo, cioè nel<strong>la</strong> evoluzione congiunta<br />

uomo-tecnoscienza-natura.<br />

Ma altre resistenze hanno radici più<br />

profonde nel<strong>la</strong> ambiguità del<strong>la</strong> espressione<br />

"sviluppo sostenibile".<br />

L'economista Herman Daly ha osservato,<br />

credo già una diecina di anni fa, che<br />

l'espressione "sviluppo sostenibile" è un<br />

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