Abitare la terra: questione ambientale
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È interessante confrontare questa griglia con i<br />
risultati di misura del rumore in Mi<strong>la</strong>no. In<br />
generale il valore medio di tutti i punti di misura<br />
nel periodo 1988-1998 16 oscil<strong>la</strong> tra i valori 69-72,5<br />
db(A) (valore diurno) e 62-68 db(A) (valore<br />
notturno). Il livello di rumorosità medio non<br />
mostra alcuna tendenza al<strong>la</strong> diminuzione nel<br />
periodo indicato.<br />
Un’analisi delle misure disaggregate per l'anno<br />
1998 mostra picchi di rumore che superano in<br />
alcune strade i 70 db(A) di notte e gli 80 db(A) di<br />
giorno. In tutte le posizioni di misura vengono<br />
superati i livelli attribuiti al<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse IV, c<strong>la</strong>sse che<br />
in genere è attribuita a un ambito prettamente<br />
urbano. In generale poi il rumore non ha riduzioni<br />
significative al sabato e al<strong>la</strong> domenica.<br />
Da questi dati il rumore emerge come un<br />
problema partico<strong>la</strong>rmente critico in Mi<strong>la</strong>no. L'area<br />
urbana mi<strong>la</strong>nese infatti sembra integralmente<br />
compromessa dal rumore. Altre città hanno<br />
problemi di rumore, ma in genere concentrati in<br />
zone limitate.<br />
La criticità del problema rumore è confermata<br />
anche dall'incremento dei "rec<strong>la</strong>mi rumore"<br />
pervenuti al<strong>la</strong> Polizia Municipale del Comune,<br />
cresciuti del 30 nel periodo 95-98 17 .<br />
LO SPAZIO<br />
Mi<strong>la</strong>no ha una superficie di 182 km 2<br />
densamente edificata, con vie in generale strette e<br />
tali da non facilitare il ricambio d'aria, e una rete<br />
stradale di 1.500 km totalmente coperta da veicoli<br />
in sosta o in movimento.<br />
Lo spazio concesso ai cittadini che vogliono<br />
muoversi a piedi è estremamente ridotto. La<br />
disponibilità di aree pedonali è di circa 7 m 2 per<br />
100 abitanti, e l'insieme delle aree a verde copre<br />
soltanto il 4 % del<strong>la</strong> superficie del<strong>la</strong> città, per cui<br />
un cittadino mi<strong>la</strong>nese ha a disposizione in media<br />
5,5 m 2 di verde. Questi dati pongono Mi<strong>la</strong>no agli<br />
ultimi posti tra le città europee per <strong>la</strong> fruibilità<br />
dello spazio aperto.<br />
La mancanza di spazi aperti è evidentemente un<br />
fattore di disagio partico<strong>la</strong>re per <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione<br />
infantile e per <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione anziana, disagio che<br />
spiega il lento spopo<strong>la</strong>mento del<strong>la</strong> città negli ultimi<br />
vent'anni. È da segna<strong>la</strong>re qualche iniziativa, seppur<br />
debole, per migliorare <strong>la</strong> fruibilità degli spazi<br />
disponibili, almeno per <strong>la</strong> fascia di popo<strong>la</strong>zione<br />
infantile, per esempio con il "Progetto bambino<br />
urbano", <strong>la</strong>nciato agli inizi degli anni 90 ed esteso a<br />
tutta <strong>la</strong> città nel 1998. Il progetto è coordinato dal<br />
Consiglio per il benessere dei minori che<br />
comprende le più importanti istituzioni deputate<br />
alle politiche dei minori. Ma il problema<br />
dell'incremento degli spazi aperti pedonali è<br />
irrisolto.<br />
Così Mi<strong>la</strong>no resta una gabbia per il cittadino<br />
che intenda muoversi coi suoi piedi. L'accoglienza<br />
festosa che hanno avuto le "domeniche senz'auto" e<br />
<strong>la</strong> preferenza sempre espressa dal<strong>la</strong> maggioranza<br />
dei cittadini per <strong>la</strong> creazione di isole pedonali<br />
(quando si è data con referendum <strong>la</strong> possibilità di<br />
esprimere questa preferenza), sono il sintomo che,<br />
nel profondo, il cittadino comune, sente il<br />
sequestro da parte di veicoli ed edifici di tutti gli<br />
spazi aperti, come una limitazione di una sua<br />
"libertà".<br />
La povertà di aree verdi deve anche richiamare<br />
l'attenzione sul<strong>la</strong> loro funzione correttiva<br />
dell'inquinamento atmosferico. È stato valutato che<br />
un ettaro di area a verde alberata rimuove in un<br />
anno 0,7 tonnel<strong>la</strong>te di CO, 2,1 tonnel<strong>la</strong>te di SO 2 ,<br />
5,5 tonnel<strong>la</strong>te di PM 10 , 6 tonnel<strong>la</strong>te di 03 e 2,4<br />
tonnel<strong>la</strong>te di NO 2 18 . Si tratta di quantità a prima<br />
vista piccole se confrontate con le quantità totali<br />
emesse da una città come Mi<strong>la</strong>no, tuttavia<br />
significative per smussare, localmente, alcune<br />
punte di concentrazione.<br />
Un discorso partico<strong>la</strong>re meritano le piste<br />
cic<strong>la</strong>bili, per una loro doppia valenza. Una valenza<br />
di accesso al<strong>la</strong> fruizione dello spazio e del<br />
paesaggio. È questa <strong>la</strong> funzione che <strong>la</strong> mentalità<br />
corrente attribuisce all'uso del<strong>la</strong> bicicletta. Si<br />
riscontra questa mentalità anche nel<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione:<br />
le piste cic<strong>la</strong>bili vengono considerate nel<strong>la</strong> politica<br />
del paesaggio.<br />
Ma c'è una valenza importante, ancora<br />
sorprendentemente trascurata, l'uso del<strong>la</strong> bicicletta<br />
come strumento alternativo di mobilità urbana.<br />
Sono state, tra l'altro, immesse recentemente sul<br />
mercato, biciclette a trazione elettrica, che<br />
potrebbero diventare, con un cambiamento di<br />
mentalità e con il supporto di un adeguato tracciato<br />
di piste, un interessante contributo al<br />
decongestionamento del traffico e al<strong>la</strong> riduzione<br />
dell'inquinamento. È stato valutato che in città di<br />
pianura il 40% degli spostamenti urbani per <strong>la</strong>voro<br />
possono essere fatti in bicicletta 19 . In città come<br />
Groningen (O<strong>la</strong>nda) il 30% degli spostamenti per<br />
<strong>la</strong>voro utilizzano questo mezzo. Mi<strong>la</strong>no, contro<br />
1500 km di strade, ha soltanto 30 km di piste<br />
cic<strong>la</strong>bili.<br />
16 Fonte: Regione Lombardia 1999-1.<br />
17 Fonte: MeglioMi<strong>la</strong>no 1999.<br />
18 Fonte: EEA 1998.<br />
19 Fonte: EEA 1995.<br />
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