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Abitare la terra: questione ambientale

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ottenuta introducendo norme limitative dei consumi<br />

di combustibili contenenti zolfo.<br />

Nel periodo 88-98 7 <strong>la</strong> concentrazione media di<br />

questo inquinante nell'aria di Mi<strong>la</strong>no si è<br />

continuamente ridotta passando da 79 mg/m 3 a 14<br />

mg/m 3 , cioè è discesa al di sotto del valore guida di<br />

50 mg/m 3 fissato dal<strong>la</strong> OMS, Organizzazione<br />

Mondiale del<strong>la</strong> Sanità, (WHO, 1998) ed ha<br />

raggiunto il valore obbiettivo per <strong>la</strong> protezione<br />

degli ecosistemi di 20 mg/m 3 fissato dal<strong>la</strong> Unione<br />

Europea per il 2001 8 .<br />

MONOSSIDO DI CARBONIO<br />

La fonte principale di CO è costituita dai<br />

processi incompleti di combustione di carbone,<br />

petrolio e loro derivati. Da tempo immemorabile è<br />

conosciuto come un gas inodore, incolore, non<br />

irritante, ma molto tossico. Essendo poco più<br />

leggero dell'aria tende a stratificare poco sopra il<br />

livello del suolo, proprio dove colpisce<br />

maggiormente gli individui più sensibili, bambini e<br />

neonati nelle carrozzine. È presente nelle strade ad<br />

alto traffico, negli spazi chiusi e poco venti<strong>la</strong>ti<br />

come gallerie, garage e sot<strong>terra</strong>nei. 1 gas di scarico<br />

delle auto a motore freddo e miscele povere di aria<br />

possono contenere più del 10 % di CO.<br />

Questo inquinante per il 90% è dovuto al<br />

traffico veico<strong>la</strong>re.<br />

Il valore guida fissato dal<strong>la</strong> OMS è di 10 mg/m 3<br />

per 8 ore (WHO, 1998). La concentrazione media<br />

annua misurata nell'area del comune di Mi<strong>la</strong>no nel<br />

periodo 88-98 9 è passata da 5,8 mg/m 3 a 2,6<br />

mg/m 3 , però ancora nel 1998 per ben 14 giorni <strong>la</strong><br />

soglia dell'OMS è stata superata.<br />

Come per gli ossidi di azoto, il problema del<br />

CO è strettamente legato al problema del traffico. E<br />

le concentrazioni CO sono in generale molto<br />

corre<strong>la</strong>te con le concentrazioni di benzene.<br />

OSSIDI DI AZOTO<br />

Durante i processi di combustione una parte<br />

dell'azoto atmosferico si combina con l'ossigeno<br />

dando luogo a NOx (in cui x indica che sono<br />

presenti diversi ossidi di azoto, tra i quali<br />

prevalgono NO e NO 2 ). Mentre <strong>la</strong> formazione di<br />

ossidi di zolfo può essere contenuta con<br />

l'eliminazione dello zolfo dai combustibili, <strong>la</strong><br />

formazione di ossidi di azoto è un risultato<br />

ineliminabile dei processi di combustione. Quindi<br />

il controllo passa attraverso il controllo di questi<br />

processi e attraverso <strong>la</strong> purificazione dei prodotti<br />

del<strong>la</strong> combustione. Siccome il più grande<br />

generatore di ossidi di azoto in ambiente urbano è<br />

il traffico, sono state imposte, a partire dal 1992,<br />

marmitte catalitiche capaci di purificare i gas di<br />

scarico prima del<strong>la</strong> loro emissione in atmosfera.<br />

È doveroso segna<strong>la</strong>re che gli ossidi di azoto sono<br />

anche presenti all'interno delle abitazioni, spesso in<br />

concentrazioni molto alte, superiori a quelle<br />

riscontrate all'esterno, proprio a causa del<strong>la</strong> presenza<br />

di fiamme libere quali i fornelli a gas.<br />

Gli ossidi di azoto hanno effetti sanitari<br />

prevalentemente sul sistema respiratorio e si è<br />

notato un sinergismo, per questi effetti, con un altro<br />

ossidante quale l'ozono (WHO, 1998). D'altra parte<br />

gli ossidi di azoto sono il maggiore responsabile<br />

del<strong>la</strong> formazione di ozono in atmosfera.<br />

Negli anni 1989-1998 10 <strong>la</strong> concentrazione media<br />

di NOx nell'aria mi<strong>la</strong>nese ha visto una continua<br />

riduzione passando da 330 mg/m 3 a circa 160 mg/m 3 ,<br />

con una tendenza però a stabilizzarsi attorno a<br />

questo livello, ancora molto lontano dal valore guida<br />

proposto dal<strong>la</strong> OMS, cioè 40 mg/m 3 . Inoltre,<br />

nonostante il miglioramento "medio" si sono<br />

verificati, ancora negli ultimi anni diversi<br />

superamenti del livello di concentrazione di 200<br />

mg/m 3 considerato come livello di attenzione. Nel<br />

1998 il livello di attenzione è stato superato in totale<br />

per 20 giorni.<br />

7 Fonte: Regione Lombardia, 1999-2.<br />

8 I limiti di tollerabilità dei diversi inquinanti sono<br />

stabiliti da una selva di norme e raccomandazioni, che<br />

fissano modalità e tempi di misura e concentrazioni<br />

medie orarie, giornaliere, annuali. Queste norme e<br />

raccomandazioni sono emesse da organismi<br />

internazionali, nazionali e, per provvedimenti<br />

partico<strong>la</strong>ri, anche regionali. Mi<strong>la</strong>no dispone di una rete<br />

di monitoraggio partico<strong>la</strong>rmente valida e di una ricca<br />

serie storica di dati che permette valutazioni<br />

significative del<strong>la</strong> evoluzione delle condizioni di<br />

inquinamento.<br />

9 Fonte: Regione Lombardia 1999-2.<br />

OZONO<br />

Il problema dell'inquinante "ozono troposferico",<br />

cioè dell'ozono che si forma negli strati bassi<br />

dell'atmosfera, ha una storia abbastanza recente. Si<br />

tratta di un inquinante componente del cosiddetto<br />

"smog fotochimico", analizzato per <strong>la</strong> prima volta<br />

nel<strong>la</strong> città di Los Angeles. Lo "smog fotochimico"<br />

ha una origine e una natura ben diversa dal più noto<br />

"smog solforoso" (combinazione di fumo "smoke" e<br />

nebbia "fog") che caratterizzava l'atmosfera<br />

10 Fonte: Regione Lombardia 1999-11.<br />

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